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De: Piero Gotta (Mensaje original) |
Enviado: 01/06/2010 17:19 |
Credevate di esservi liberate di me , ehehehe ? Beh , non ancora !
Innanzitutto vi ringrazio non tanto per l'enorme mole di messaggi ( boh ), ma principalmente per non aver depennato il gruppo !
beh , credo di dovervi una spiegazione : sono stato in crociera nel Mediterraneo,
alla vana ricerca di evasione da seri problemi di salute familiari !
ma eccovi alcuni dettagli preliminari del Viaggio.
LA NAVE :
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lllA CABINA ( PONTE 11 SU 16 )
La nuova ammiraglia Msc sarà inaugurata a Napoli il prossimo 18 dicembre. Realizzata nei cantieri Aker France a Saint Nazaire, Msc Fantasia si dimostra fin da ora una nave maestosa: il suo peso di 133mila tonnellate, la sua lunghezza di 333 metri e la sua larghezza di 38, la rendono la più grandecruise ship mai commissionata da un armatore europeo.
LA ROTTA
LpERpER I DETTAGLI che non mancheranno , mi leggerete successivamenteA CABINA
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è un bellissimo tour con tante cose da vedere e poi le nostre navi sono veramente fantastiche.
Bentornato |
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care ragazze , mi accingo a descrivervi le cose più interessanti che ho visto nelle località
toccate : tralascio napoli che voi tutte conoscete , mentre ho il piacere di accennare a
Sferracavallo , dove in compagnia del grande amico Ben , abbiamo fatto un giro turistico
sulla splendida marina.
ma passo ora alla Tunisia , dove ho potuto ammirare i resti archeologici di Cartagine
ed il delizioso paesino di Sidi bu said.
Alcuni ruderi dell'antica Cartagine sulla collina di Birsa
LA COLLINA DI BYRSA
È organizzata attorno a una corte centrale, alla quale si accede tramite un lungo corridoio che si apre sulla strada e che era chiuso da una porta di legno; delle grate, anch'esse in legno, separavano la corte dal corridoio. Sulla corte interna si apre un ambiente di ricevimento: la soglia, in un bel calcare a grana fine, conserva ancora i fori nei quali si infilavano le barre di chiusura della porta a due battenti e, sui lati, le ralle in cui ruotavano i cardini. Sul lato opposto della corte si trovano gli ambienti di uso privato, di piccole dimensioni e separati gli uni dagli altri mediante tramezzi di mattoni crudi; alcuni si riducevano a vere e proprie celle utilizzate unicamente per dormire.
Nella stanza da bagno una canaletta di scolo, che attraversava il corridoio in tutta la sua lunghezza, convogliava le acque di scarico in un pozzetto posto sulla strada, giacché la città non era provvista di una rete di fognature. L'acqua piovana veniva invece incanalata dalle terrazze in una cisterna lunga e stretta, posta sotto il pavimento della corte centrale, da dove veniva attinta attraverso un piccolo pozzo provvisto di un parapetto in calcare. Particolarmente interessanti sono i pavimenti: la corte e il corridoio presentano il cosiddetto «pavimentum punicum» assai diffuso a Byrsa, che consiste in una malta grigia nella quale sono disseminati frammenti di terracotta (giallastra e verdastra) e piccoli pezzi di marmo grigio. Nel bagno il pavimento è costituito da un mosaico con tessere di terracotta, mentre nella sala di ricevimento le tessere sono di marmo bianco.
Imponente capitello ionico sulla collina di Birsa dell'antica Cartagine
In mezzo alla strada si trovano alcune cisterne di epoca islamica. Gli scavi continuano nell'isolato E, in buona parte sepolto sotto una decina di m di terreno di riempimento; saggi di scavo hanno permesso di scoprirvi una casa, la cui corte centrale era dotata di un impluvium circolare per la raccolta dell'acqua piovana. Si segue il circuito di visita fino a giungere in vista dell'incrocio tra le strade II e III, che formava una piccola piazza: nelle adiacenze sono stati rinvenuti frammenti di ossidiana, cornalina e corallo attestanti la presenza di una piccola bottega di gioielleria; subito accanto, nell'isolato D, è ancora visibile la macina di un mulino, mentre le due abitazioni poste all'estremità meridionale dell'isolato C comprendevano anche due ambienti (botteghe?) affacciati direttamente sulla strada. Gli scavi hanno interessato, in quest'area, anche i livelli inferiori; un saggio nell'isolato C ha evidenziato un livello di officine metallurgiche, databile tra il IV e la fine del III secolo a. C., posto immediatamente sotto quello dell'abitato. Le scorie, i frammenti di minerale, gli ugelli e i resti delle fornaci attestano che qui operarono fonditori di ferro.
Infine, ancor più in profondità, gli scavi hanno portato alla luce una necropoli, utilizzata per tutto il VII secolo a.C. Si tratta principalmente di tombe a inumazione, nelle quali le spoglie dei defunti, poste in fondo a fosse o, più raramente, in sarcofagi, erano coperte da lastre di pietra; il corredo funebre di queste sepolture è conservato nel vicino Museo di Cartagine. Continuando la visita in direzione ovest verso la parte bassa del declivio, si incontrano i resti di alcune grandi tombe a camera, risalenti al VI secolo a. C. e scavate alla fine del secolo scorso. Scendendo dalla collina di Byrsa per recarsi al quartiere di Salambo, si incontrano, sul fianco di una collina a nord di quella di Byrsa, le terme di Gargilius: resta un'ampia sala, divisa in tre navate da due file di alte colonne sormontate da capitelli corinzi.
A poca distanza è stata parzialmente scavata una grande casa nella quale è visibile un bel mosaico raffigurante cavalli che vincono alle corse.
CARTAGINE
L'antica Cartagine, distrutta non dai Romani, ma dagli Arabi attorno al 700 d.C. E' possibile osservare i seguenti monumenti:
Tophet
Era, questo, in epoca punica, il luogo delle sepolture sacrificali. Nei pressi sorgeva anche un tempio dedicato agli dei Tanit e Baal. Il Tophet, individuato nel 1921, ha fornito un numero cospicuo di stele che sono servite a ricostruire parzialmente alcuni costumi dell'epoca. Poco a nord del Tophet uno stagno in riva al mare individua l'area su cui sorgevano i due porti punici: quello più meridionale era il porto dei mercantili, l'altro, più a nord, era il porto militare. Quest'ultimo era famosissimo nel mondo antico perché pare fosse dotato di misteriosi congegni di difesa e perché vi potevano trovare riparo fino a 220 navi alla volta.
La collina di Byrsa ed il Museo
Si tratta dell'Acropoli della Cartagine punica, e in seguito della Cartagine romana. Sotto il protettorato francese, e' stata costruita sulla collina una grande cattedrale insieme ad un seminario dei Padri Bianchi.
Il Museo di cartagine ha in seguito preso posto proprio in questi stessi locali lasciati liberi dai Padri seminaristi. Ristrutturato e adattato per la sua nuova funzione, il Museo raggruppa, conserva ed espone le collezioni di oggetti archeologici di provenienza locale. Vi si annoverano i reperti di tre grandi periodi: Fenicio-Punico, Afro Romano, Arabo-Musulmano. |
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La svariata natura degli oggetti raccolti e' in funzione delle specifiche caratteristiche di ciascuna epoca: vasellame, stele, sarcofagi, sculture, iscrizioni, mosaici, ceramiche e piccoli oggetti.
Le Terme di Antonino
Le vestigia delle Terme, costruite tra il 146 e il 162 d.C. e poste in riva al mare, sono fra le più importanti dell'impero romano.
È impressionante pensare che quello che si vede oggi è solo il basamento della costruzione. I resti sparsi sul terreno sono quelli dei magazzini, delle stanze degli inservienti e dei forni in cui si scaldava l'acqua. Le sale termali erano su un piano rialzato, sostenuto da una serie di colonne monolitiche che si è calcolato pesassero 70 tonnellate e avessero un diametro di quasi due metri. Esse sorreggevano un impiantito lungo 50 metri e largo 20. È stato rinvenuto un capitello di una colonna di sostegno: è alto un metro e pesa 4 tonnellate.
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Le Terme imperiali costituivano uno stabilimento balneare dove gli Afro-Romani coltivavano il gusto della pulizia fisica, dello sport salutare e degli scambi culturali. Una colonna di granito, sormontata da un capitello in pietra bianca, e' stata rinnalzata in questi ultimi anni, raggiungendo i 15 metri di altezza. Per innalzare l'immensa volta di 47m x 22m del frigidario (bagno freddo), si raggiungerà un'altezza di otto metri in più.
Nell'area delle Terme sorge anche una specie di museo all'aperto dove si possono ammirare i reperti in pietra ritrovati durante gli scavi.
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Poco più in là, la Basilica di Damus el Karita, il nome è probabilmente una storpiatura araba del latino Domus charitatis. È un luogo carico di memorie storiche per i cattolici poiché qui, tra il 399 e il 413, predicò Sant'Agostino. Poco più a sud si scorgono le fondamenta di unOdeon e la struttura ancora elegante del Teatro d'Adriano.
Presso il Teatro sorge un Antiquarium, ossia un museo in cui sono raccolti reperti ritrovati durante gli scavi. Alcuni bei mosaici, la struttura ancora elegante del Teatro d'Adriano, le fondamenta dell'odeon e, ancora coinvolgente, l'Antiquarium, un museo in cui sono raccolti altri reperti ritrovati durante gli scavi assieme ad alcuni bei mosaici.
L'anfiteatro
Detto anche "Anfiteatro dei Martiri" dove trovarono la morte migliaia di cristiani. Una colonna posta nell'arena ricorda il luogo dove venne martirizzata Santa Perpetua assieme alla sua comunità.
Essenziale costruzione monumentale nella città romana, l'anfiteatro era destinata al divertimento: tutti i cittadini occupavano i gradini attorno all'arena, ove si svolgevano i giochi del circo: combattimenti di belve, uomini armati contro animali e gladiatori fra loro. Sia questi che i reziari venivano reclutati fra i prigionieri di guerra o criminali condannati. Benché cruenti, questi spettacoli erano ambiti dalla popolazione. L'anfiteatro di Cartagine era uno dei più grandi dell'impero; per molto tempo le sue alte arcate sono state motivo di ammirazione da parte dei visitatori per tutto il Medio Evo. Tuttavia, la spogliazione dei monumenti da parte dei predatori di pietre, lo ha raso al suolo, cosi' pure l'arena che, liberata dalle macerie all'inizio del secolo, e' visibile oggi fra il verde dei pini.
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