Il mio breve viaggio a Medjugorje
Giovedì, 17 giugno 2010
Sono trascorsi esattamente tredici giorni dal ritorno da Medjugorje, da un lato ero contenta di tornare a casa ma dall'altro lato ricordo che mentre ero in viaggio pensavo:
"Ora come faccio a sentire la Madonnina? Qui in effetti si avverte tanto la Sua presenza, la pace che provo e la serenità che ho in questo momento vorrei non mi abbandonasse mai...".
Appena rientrata in Italia, ero a Trieste, telefonai a mio marito, ero felice di sentirlo ma un fiume di parole mi investì riportandomi ad una realtà che avevo del tutto dimenticato. Eh si, perché quando ti trovi a Medjugorje, anche se pensi alle persone che ami e che non sono in quel momento con te, vivi le cose con un certo distacco, entri in una dimensione profondamente spirituale, senti il bisogno impellente di pregare e più preghi più vuoi continuare a farlo. La preghiera diventa semplice, diventa parte del tuo essere e non ti pesa, dai il significato ad ogni singola parola che reciti. Sei in comunione con miglioni di persone e senti che Lei è lì e ti ascolta, Ti protegge, ti coccola, ti consola... Infatti non è un caso se di punto in bianco scendono le lacrime... Mi è capitato due volte che le lacrime sgorgassero dai miei occhi, senza alcun motivo.
Era il 2 giugno, io e la mia amica ci svegliammo alle quattro meno un quarto, la sera precedente Gianni, l'organizzatore del viaggio "Le olimpiadi del cuore" di Paolo Brosio, ci dette tutte le disposizioni per partire di buon'ora. Colazione veloce, bastoni alla mano, giacca a vento, ombrelli... Insomma salimmo sul pullman il quale ci lasciò ai piedi della montagna dell'apparizione. Era ancora buio quando salimmo su per quelle rocce appuntite e scivolose, infatti continuava a piovere... un'emozione indescrivibile s'impossessò nel mio intimo. Poco prima che La Madonnina apparve smise di piovere, erano intorno le 8.45. Ovviamente io non ho visto nulla, sentivo solo gli uccellini cantare. Ricordo che volevo pregare, parlare intensamente con Lei e invece... il vuoto più assoluto albergava nella mia mente. Continuavo a chiederLe perdono per non essere in grado di pregare, a farle le mie scuse perché piangevo, piangevo e non riuscivo a fermarmi. Erano grosse lacrime, lo ricordo molto bene, se avessi avuto un bicchiere l'avrei sicuramente riempito. Ciò che mi ha lasciato poi sconvolta, in senso positivo, è quello che ho provato dopo avere pianto: un senso liberatorio, è come se il peso degli anni passati si fosse volatilizzato all'istante. Calma, pace, tanto e tanto amore ho sentito scendere nel mio cuore. E' come se una mano avesse preso il mio cuore e l'avesse ripulito di tutto il male che avevo dentro.
Il giorno precedente all'apparizione mi ero andata a confessare, però sarò sincera, quella confessione non mi aveva soddisfatto, un po' perché il frate aveva premura e un po' perché non ricordavo più cosa dovevo dire, eppure di peccati nè avevo da confessare, anche in quel momento vuoto assoluto. Mentre il giorno dell'apparizione, finito il tutto, dopo i vari programmi che avevamo con gli organizzatori, la sera sono riuscita finalmente a confessarmi.
Per la prima volta in vita mia ho apprezzato e soprattutto capito l'importanza della confessione, dell'avvicinarmi ad un ministro di Dio con la massima umiltà, in punta di piedi pur avendo in me un peso che mi portavo dietro da anni.
Mi sono sentita nuovamente libera, pulita e finalmente di nuovo pura. Ero così felice che la stanchezza di tutte le emozioni provate in quel giorno ebbe il sopravvento e non mi consentì di seguire con attenzione l'Adorazione al S. Sacramento esposto in chiesa. Gli occhi erano pesanti, continuavano a chiudersi, avrei voluto dormire... dormire, ma ero in mezzo a centinaia di persone. Provavo vergogna in un certo senso ma sapevo che Dio é mio amico, Padre, tutto ciò di cui ho bisogno e non si sarebbe offeso per quella mia debolezza, al contrario penso che sia stato proprio Lui a mandarmi la Sua mamma per cullarmi perché stavo benissimo.
Tornata a casa non facevo altro che ripetermi, nonostante il viaggio lungo ed estenuante, che sarei dovuta tornare a Medjugorje l'anno successivo. Giorno dopo giorno mi sarei messa da parte qualche soldino, anche un euro al giorno pur di ritornare... Perché volevo sentire la Madonnina, ero convinta che solo lì in quel luogo mi sarei sentita più vicina a Lei... Poi ho letto un piccolo libretto che ho comprato su consiglio della Mirella, una donna che è cresciuta insieme con le veggenti e che le conosce molto bene.
Questo libretto è stato per me la risposta del problema che mi assillava come un tarlo nella mente.
La Madonnina, insieme con Gesù apparve a Catalina Rivas e le insegnarono come doveva presenziare alla S. Messa. La Madonnina ad un certo punto dice:
"Come vedi, Io sono qui sempre... La gente fa pellegrinaggi, cerca i luoghi delle Mie apparizioni, e questo va bene per tutte le grazie che si ricevono in quei luoghi, ma in nessuna apparizione, in nessun luogo Io sono presente per più tempo, come durante la Santa Messa.
Ai piedi dell'Altare dove si celebra l'Eucarestia, sempre Mi potrete trovare; Io rimango ai piedi del Tabernacolo insieme agli Angeli, perché Io sto sempre con Lui".
Ero triste ma quando lessi queste parole il mio cuore si è rallegrato. Non vedevo l'ora di andare a sentire la S. Messa perché avrei trovato Lei in ginocchio sull'Altare vicino a Gesù.
Quando poi sono andata a Messa, ero emozionatissima, grazie anche a quel piccolo libretto che ho letto, infatti lo stesso libro sulla copertina dice:
"Dopo avere letto questi scritti la tua Messa non sarà più la stessa."
E il mio percorso va avanti, nonostante Dio continui a mettermi alla prova perché molte sono le persone che si burlano in un certo senso di me: c'è chi mi dice nello scherzo "Suor Elena", oppure tante volte non dicono nulla ma io leggo nei loro occhi la diffidenza, sentendomi spesso messa sotto processo. Non comprendono che al di là del mio sorriso non c'è nulla se non la verità di quel gesto spontaneo. Però, come giustamente dice Gesù: "Non sta a te convertire gli altri, tu dai solo il buono esempio". E così farò.
Non si può di punto in bianco cambiare, come in ogni cosa ci vuole tempo, costanza e tenacia e so' che con la preghiera, con Dio e la Madonnina sempre con me, potrò solo migliorare.
Così vale per tutti, la Madonnina lo dice sempre: "Pregate, pregate, pregate". Solo così la nostra vita potrà cambiare.
Che cosa mi ha lasciato Medjugorje?
La voglia di pregare, non solo per me, ma soprattutto per gli altri. Il desiderio di andare alla S. Messa ogni domenica. Tanta tanta pace e serenità. E credetemi, non è poca cosa. Io avevo chiesto la pace nel mio cuore e la pace ora è con me. Ho avuto tante grazie, tutto ciò che io ho chiesto, non solo per me, si è realizzato e si sta realizzando anche per gli altri.
Elena Prediletta
Ps: Questo mio scritto non vuole assolutamente imporsi agli altri credi, nè tanto meno mancare di rispetto agli atei o agnostici, ho semplicemente riportato la mia testimonianza per chi me lo ha chiesto con una certa insistenza.