Preghiera di un ribelle
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(Francois Gervais,
Il piccolo saggio.
Parole per maturare)
Tu non
esisti, io lo so
non voglio nemmeno parlare di te.
Tu non sei che una
pericolosa invenzione.
Hanno talmente ucciso e umiliato in nome tuo.
Tu
non sei più reale della statua di un re.
Mi hanno insegnato a forza di
punizioni tutto l'"amore"che ha ispirato le tue leggi.
E tu vorresti oggi che
io creda al tuo perdono!
Se tu esistessi, mi daresti la fede, non la
dittatura di una religione.
Pare che tu sia venuto per i poveri che non hanno
un tetto.
Tuttavia di fronte alle porte chiuse della tua Chiesa, io tremo
terribilmente e il mio cuore sanguina di freddo.
Anche sul marciapiede, la
mia presenza scandalizza.
Io non sono forse degno di te né del tuo
calore.
Allora, perché affermare che tu accogli anzitutto il peccatore?
Se
tu esistessi, accetteresti le mie debolezze e verresti a saziare la mia fame di
tenerezza.
Sono molti che mi parlano del tuo amore, ma quando tendo loro la
mano, cambiano strada.
Hanno paura di amarmi per rinnegarti facilmente?
Io
non chiedo loro l'abbondanza del loro granaio.
Ho semplicemente bisogno di un
po' di speranza.
Per tutta la vita, ho detestato il tuo silenzio.
Ed ecco
che, questa sera, mi sorprendo a pregarti come se non sapessi più...
Non
sapessi più resisterti.
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