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General: I graffiti della Valcamonica
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Respuesta  Mensaje 1 de 1 en el tema 
De: Piero Gotta  (Mensaje original) Enviado: 13/10/2010 15:20

Una giornata in Valcamonica

Nel settembre 2002, approfittando degli ultimi tepori estivi, io e un gruppo di amici siamo andati a visitare le rinomatissime incisioni rupestri della Valcamonica, sita 80 km. in linea d'aria a oriente di Como; parte dal lago d'Iseo, risale il corso dell'Oglio fino al Tonale (1884 m.s.m.) da cui si prosegue verso Bormio e Bolzano. Da questa strada, molto fortificata durante tutti i secoli ed aspramente contesa, passò l'imperatore Barbarossa.

La giornata prometteva bene, con un bel sole e tanta voglia di 'indagare'tra le rocce. Dopo una buona oretta di macchina, siamo arrivati sul percorso costituito da vari Parchi, optando per quello in cui sapevamo essere conservata la roccia n.24 che reca incisi i famosi 'spaziali della Valcamonica'- che ovviamente non lo sono!- precisamente nel Parco delle Incisioni Rupestri di Ceto-Cimbergo e Paspardo. Con un solo biglietto d'ingresso, si può visitare anche il Museo attiguo alla biglietteria, che conserva alcuni reperti locali, ricostruzioni di strumenti 'primitivi (telai,ecc.), pannelli espositivi e conoscitivi e un provvidenziale bar(dopo le molte ore di cammino che abbiamo effettuato, è stato preso giustamente di mira, tra l'altro siamo stati colti anche da un imprevisto acquazzone!).

L'ingresso al Parco è piuttosto distante dal punto in cui si trova il Museo, qualche minuto di passeggiata, poi si inizia a seguire il percorso indicato dalla piccola guida illustrata che ci hanno gentilmente fornito alla biglietteria. Ogni roccia trova la sua numerazione e spiegazione su un pannellino postole accanto. La zona in cui si trovano le rocce è quasi selvaggia, con abbondante vegetazione e quel giorno, una domenica, sembravamo gli unici visitatori del Parco.

Eccoci qui! Abbiamo 'trovato'una tipica abitazione 'preistorica':

Incisioni22.jpg (11492 byte) una ricostruzione di come poteva essere:confortevole però! La struttura è in legno, con grossi pali di sostegno e rivestimento in paglia intrecciata:all'interno, un vano inferiore e uno superiore,raggiungibile tramite una sorta di scaletta (una ...villetta su due piani ante litteram!)

Incisioni11.jpg (13180 byte) Questo è l'ingresso

 E' già ora di sosta?!Non abbiamo ancora visto niente e già sentiamo un certo languorino:che bel posticino per fare un break, proprio sotto la 'casetta', chissà se migliaia di anni fa in una giornata come questa gli antichi Camuni avranno fatto la medesima cosa? Emozionate pensarlo.

Ma intanto che noi mangiamo, ricordiamo chi fossero i Camuni.

La civiltà camuna ha una durata molto estesa che copre circa 6500 anni di storia. Le zone attorno al Lago di Iseo sono ricche di testimonianze di insediamenti Camuni, con molti massi e pietre ricoperte di graffiti diversi, che probabilmente formano un “alfabeto” a sé, e moltissimi dei caratteri e dei disegni scolpiti sono riprodotti centinaia di volte, identici in luoghi anche molto lontani uno dall’altro.Come civiltà si è pensato più volte che fosse basata su culti solari, o su culti lunari, o entrambe le cose, e il paragone con le culture più prettamente celtiche è stato fatto molte volte, ma vi è una basilare differenza tra queste due culture. Nelle culture celtiche si è riscontrato per esempio il ricorrere costante nell’incisione della falce lunare, cosa del tutto assente nell’area camuna.Ricorre invece il simbolo solare, anche in diverse forme, e ovviamente laRosa Camuna, sorta di croce con bracci corti e molto arrotondati.  Studi recenti stanno,però, portando a considerare sempre più concreto l'intrecciarsi -nell'Età del Ferro -della Cultura Camuna con quella Celtica.

I Camuni erano stanziati per lo più in Lombardia nord-orientale nell’Età del Ferro, fino nel I° millennio a.C. Nelle incisioni rupestri, fino al Neolitico non si hanno tracce di possibili altri riferimenti astronomici, a parte i numerosi simboli solari, ma si è riscontrato che i megaliti sono orientati secondo precisi riferimenti astronomici, in corrispondenza del sorgere di alcune stelle.Tutte e due le sponde del Lago di Iseo presentano resti di incisioni, in particolar modo presso Capo di Ponte, all’interno del Parco Nazionale .
Le incisioni si dividono in vari tipi.
-Quelle a carattere prevalentemente simbolico
-quelle di tipo rappresentativo e illustrativo, più realistiche con scene di caccia e altro
-le stele monumentali incise secondo schemi ricorrenti(in alto certe incisioni, in basso altre), il cui scopo era presumibilmente celebrativo, o forse funebre
-altre rappresentazioni varie

(da una conferenza tenuta dall'astronomo prof.Gaspani).

La cronologia attribuita all'attività dei CAMUNI:

8000 a.C-5500 a.C. = I° periodo protocamuno, privo di riferimenti astronomici
5500 a.C.-3200 a.C.= II° periodo camuno con la comparsa di qualche riferimento astronomico
3200 a.C.-1200 a.C.= III° periodo, con crescenti riferimenti  astronomici
1200 a.C.-0=IV° periodo e declino
Attorno al V° e VI° sec. a.C. si nota che le tombe sono tutte orientate astronomicamente.
Le necropoli salienti sinora trovate e scavate sono solo due.Ma moltissime ve ne sarebbero da scavare.

I luoghi particolarmente sacri per i Camuni erano in prossimità di alture e in particolare si annovera la Collina di Luino, il Castelliere di Monte Saviore, l’Altopiano di Ossimo Borno.
Della cultura camuna ci parlano già antichi trattati storici come quelli di Strabone.
Un particolare importante è la Rosa Camuna, che ricorre in migliaia di esempi(è anche il simbolo adottato sullo stemma della Regione Lombardia) e che è stata trovata identicamente rappresentata in Inghilterra, in Portogallo e persino in Svezia, in analoghe incisioni rupestri. 

La nostra sosta è terminata e riprendiamo il cammino. Vediamo se troviamo anche noi il simbolo della ROSA CAMUNA...siamo incuriositi...eccolo!

 

Ed ecco  delle belle rocce con dei graffiti chiari da poter  fotografare

Guerrieri con utensili simili a spade o lance, e degli scudi,a cavallo di animali non ben definiti;il personaggio in primo piano qui sopra sembra avere due paia di braccia e di gambe ma,in realtà,è frequente che ad un graffito se ne sovrapponesse uno successivo,anche se di posto sembra ce ne fosse ancora,intorno...difficile entrare nel pensiero di quelle antiche popolazioni. Gli animali ritenuti importanti e ammirati venivano sempre raffigurati con enormi corna come segno di potenza.

Molto interesse destano i cosiddetti 'SPAZIALI DELLA VALCAMONICA", raffigurazioni di uomini con strani copricapi 'raggiati' e che si possono vedere nel Parco delle Incisioni di Ceto, alla Roccia n. 24. E, prima che scoppiasse un diluvio che ci avrebbe impedito di immortalarli, ecco che l'abbiamo raggiunta, purtroppo la roccia si stava già bagnando e non si vede molto bene il particolare del 'casco raggiato'

il personaggio a destra, come comunque si nota,

ha una sorta di 'cerchio'attorno al capo e sembra nell'atto di danzare o saltare, in mano tiene degli oggetti non chiari.
Pare siano analoghi a figure 'raggiate'scoperte anche altrove nel mondo: nel villaggio di Okhna, in Uzbekistan, in cui le figure avrebbero lo stesso 'casco'stilizzato che parte dalle spalle e presenta analoghe 'appendici'esterne"; inoltre anche su pitture parietali(affreschi)scoperte negli anni '70 sempre in Uzbekistan apparirebbero 'normali' esseri umani insieme a grandi figure umanoidi dal capo raggiato ed aureolato:contatti fra divinità visitatrici?
Anche nel deserto di Toro Muerto, nel Perù Meridionale, vennero scoperti graffiti rupestri molto simili ai 'nostri'uomini "cascati /spaziali"!E nella Piana di NAZCA sono stati ritrovati incisi esseri aureolati e raggiati.

E'molto più probabile che essi rappresentino i 'SAGGI'del gruppo o della tribù, un po' come l'aureola di cui sono contornate molte teste di Santi nell'iconografia religiosa cristiana, probabilmente antichi SCIAMANI, che avevano il dono dell'Illuminazione( i raggi solari secondo me indicherebbero appunto questo, la Luce interiore e la loro Saggezza di Illuminati).

Altro ENIGMA che ci ha lasciato il popolo Camuno,le strane raffigurazioni definite 'a paletta':

nella foto si vedono molto bene,verso il basso(foto gentilmente concessa da Antonio S.)

E mentre la pioggia ci sta proprio facendo scappare a gran corsa verso l'uscita del Parco,ricordiamo il significato delle misteriose 'palette'.

"L’ENIGMA DELLE PALETTE - La paletta è forse la figura che ha suscitato più dibattiti e ipotesi interpretative tra gli studiosi. Presenti su molte rocce della Valcamonica, le figure di palet ta si trovano anche nelle incisioni rupestri della Svezia, della Francia e della penisola iberica. Il problema interpretativo, malgrado le numerose ipotesi e gli anni di studi, resta tuttora irrisolto.
I primi ricercatori le immaginarono come remi o pagaie dei “Camuni palafitticoli”. Altri vi hanno visto slitte, carri, armi, rasoi, martelli, bicchieri, campane, animali, specchi e vanghe. Esse sono state anche considerate, sulla base delle associa zioni, simboli di fecondità e potere.
L’interpretazione più seguita (e probabilmente più vicina alla realtà) resta però quella che assimila la figura di paletta alle palette in bronzo rinvenute nelle tombe ad incinerazione del Bronzo Finale e dell’Età del Ferro (XII-V sec .a.C.) adibite alla raccolta delle ceneri dei defunti".

E qui abbiamo incontrato strani graffiti di forma circolare, che si definiscono 'coppelle':alcuni studiosi vi attribuiscono il significato di un campo coltivato,altri vi vedono riferimenti astronomici.

La visita è durata una mezza giornata e abbiamo potuto raccogliere vario materiale fotografico e ammirare l'ingegno artistico degli artefici anonimi di queste incisioni.

Le Incisioni Rupestri della Valcamonica sono state inserite in aree protette e considerate patrimonio dell'Umanità da parte dell'UNESCO. Gli studi e le ricerche continuano incessantemente sotto la direzione del Presidente del Centro Camuno Studi Preistorici, prof. Emanuel Anati.




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