Il nostro itinerario inizia nella Palermo del '700, ai Quattro Canti, una croce elegante formata dal Cassaro e da Via Maqueda e la cornice ideale dove venivano mandate a morte le streghe di casa nostra, spesso povere donne malate di mente che non avevano nulla a che vedere con scope e filtri magici. Non era però il caso della vecchia dell'Aceto, o meglio Giovanna Bonanno, che il 30 luglio del 1789, fu impiccata alle forche più alte, in modo tale da consentire la visione a tutti, anche a coloro che non avevano trovato posto nelle prime file. La donna in realtà era una pericolosa avvelenatrice (oggi si direbbe una serial killer), responsabile di centinaia di delitti, accusata di stregoneria per aver venduto ad alcune mogli insoddisfatte il cosiddetto 'liquore d'aceto', un miscuglio d'acqua, vino bianco e arsenico che doveva servire a far fuori i rispettivi mariti senza lasciare tracce compromettenti. A distanza di tre secoli sembra che il fantasma della vecchia megera vagabondi ancora, di notte, per i vicoli dell’Albergheria, dove esiste anche un cortile che porta il suo nome. DaiQuattro Canti, proseguendo per Via Maqueda, si arriva al Teatro Massimo, adagiato nel cuore e nel salotto della città. A fine '800, per edificarlo il comune di Palermo decise di abbattere una serie di chiese e conventi che occupavano un'area di circa 25.000 metri quadrati al centro della città. Sembra che durante le demolizioni fu involontariamenteprofanata la tomba di una suora che, da allora, si aggira tra le quinte e nei sotterranei del teatro dove spesso si percepiscono rumori misteriosi. E' convinzione comune che sia stata colpa proprio colpa del fantasma se il teatro fu costruito in 23 anni e altrettanti anni rimase chiuso per restauri. Un altro luogo da brividi del capoluogo siciliano è senza ombra di dubbio le Catacombe del convento dei Cappuccini, dove circa ottomila tra scheletri e mummie sono custodite, seduti o in piedi, in urne di vetro o cristallo, molti in abiti d'epoca. Tra queste probabilmente anche quella dell'alchimista, esoterista e avventurieroCagliostro, cercata invano anche da Napoleone in persona durante la sua visita nel cimitero sotterraneo. Nella zona dedicata ai bambini riposa invece, in stato di perfetta conservazione, la piccola Rosalia Lombardo, morta il 6 dicembre 1920 e imbalsamata dal dottor Alfredo Salafia, con un procedimento solo recentemente scoperto dal paleopatologo messinese Dario Piombino Mascali, che ha scoperto la composizione chimica della sua formula segreta.
A 26 Km da Palermo sorge Carini, bella cittadina la cui storia è legata a filo doppio a quella dei La Grua Talamanca e al loro castello che ha fatto da cornice alla tragica fine della sfortunata ''baronessa di Carini'' e del suo presunto amante Ludovico Vernagallo. Leggenda vuole che per le stanze del maniero si aggiri ancora il fantasma tormentato della bella baronessa ferocemente assassinata dal padre, ilbarone Cesare Lanza di Trabia, e cantata per secoli da poeti e cantastorie. Un'altra leggenda narra poi che in occasione dell'anniversario dell'efferato delitto comparirebbe su un muro del maniero l'impronta della sua mano insanguinata. Anche il Castello di Mussomeli (Cl) è famoso per aver ospitato Cesare Lanza che qui si rifugiò dopo aver ucciso la figlia. Sembra che il barone passò il resto dei suoi anni tormentato dal rimorso per la sua orribile azione. Ancora oggi il fantasma di Laura vaga tormentato per questo maniero alla ricerca del padre crudele. Si presenta come una donna elegante, con ampia gonna di seta, corpetto legato stretto e lungo scialle, in testa un cappellino. Compare principalmente nelle tre grandi sale del maniero e nella cappella dove, inginocchiata, prega.
Arroccata su uno sperone roccioso alle pendici di Monte San Calogero, sorge invece Caccamo, una città ricca d'arte e di storia e dominata dal suo imponente castello. Come tutti i castelli che si rispettano anche questo ha un suo fantasma e forse, per la verità, anche più d'uno. Si tratta del castellano Matteo Bonello, vittima di una congiura ordita dalla corte normanna di Guglielmo il Malo, che dopo un agguato, lo fece arrestare e morire di fame e di sete, nei sotterranei del maniero. Oggi lo spettro si trascina per le stanze del castello e chi ha avuto la sfortuna di incontrarlo sostiene che abbia un aspetto spaventoso. Il fantasma di Matteo Bonello sembra essere in buona compagnia dato che un'altra leggenda riferisce di una monaca bellissima che a mezzanotte del giorno di luna piena, vestita di bianco, allo scoccare del primo dei 24 rintocchi dell'orologio, si dirige dal castello verso la torre con un melograno in mano. Chiunque riuscirà a mangiarne senza toccarlo con le mani e senza farne cadere un chicco a terra troverà un tesoro.
Spostiamoci adesso nel cuore della Sicilia, ad Enna, dove sorge lo spettacolareCastello di Lombardia. Qui Federico II di Svevia, nel lontano XIII secolo, fece erigere la torre di forma ottagonale ed alta circa 26 metri, per precise esigenze difensive. I più anziani raccontano che ogni anno in una notte ben precisa, ma non specificata, si può sentire Federico II lanciare il suo cavallo al galoppo lungo il viale antistante la torre e percorrere circa un chilometro per poi rallentare e rientrare alla torre al passo. Nessuno ha mai visto questo fantasma ma in molti lo hanno sentito anche di recente.
In provincia di Messina, da non perdere è il Castello di Milazzo. All'interno delle sue mura infatti, sorge un convento, dalle cui finestre alcune notti si dice sia stata vista una monaca affacciarsi. Si tratta del fantasma di una aristocratica che, trovata tra le braccia del suo amante povero, fu costretta a farsi suora di clausura e successivamente, scoperta una seconda volta, fu sepolta viva tra le mura del Torrione dell'isola. Si narra inoltre, che un'altra aristocratica, una certa Elena Baele,si fosse innamorata del figlio del campiere di suo padre, che resosi conto della situazione lo licenziò, dandogli una lauta buonuscita. Elena tuttavia, presa dallo sconforto, galoppò col suo destriero fin oltre le scogliere del Capo, lanciandosi nel vuoto dalla rupe e finendo in mare. Sembra che nelle notti d'estate il fantasma della giovane cavalchi ancora tra le scogliere de 'U sautu Cavaddu' in cerca del suo uomo, ma nessun pescatore che la scorge ha paura di lei, anzi si commuove ascoltandoil suo pianto. Particolare inquietante, nel 1928 è venuta alla luce, nei pressi del castello,una gabbia di metallo utilizzata per la tortura, che conteneva uno scheletro umano mancante degli arti inferiori. Molta fu la curiosità a livello scientifico da parte di esperti italiani e stranieri. Oggi la gabbia è un reperto del Museo Criminale di Roma ed è il solo esemplare nell'Europa continentale di questo genere.
Il Palazzo di Chiaramonte Gulfi (Rg) è tristemente noto per diversi fatti cruenti. Qui infatti, un Vicario del Regno succeduto a Federico III, venne decapitato, il popolo in rivolta gettò fuori dalle finestre i giudici della Gran Corte e sempre qui i giudici del Tribunale dell'Inquisizione erano soliti pronunciare le condanne a morte per stregoneria. Pare che il luogo sia ancora abitato da strane presenze: ombre, gemiti e lamenti di coloro che si macchiarono di questi efferati delitti.
Spostandoci a Siracusa, all'estremità meridionale dell'isola di Ortigia, è d'obbligo una visitina al Castello Maniace dove una misteriosa dama, di cui si ignora l'identità, si aggirerebbe per le stanze di questo antico maniero. Si tratterebbe di una figura femminile avvolta in abiti settecenteschi, alta, elegante, pallida in volto e con un'espressione triste. A Catania invece, è possibile visitare il Castello Ursino che, dal XVI sec. fino al 1838, venne adibito a prigione, dove i detenuti vivevano in condizioni precarie, in celle piccole e malsane e dove si praticava anche la tortura. Spesso i prigionieri per impiegare le infinite giornate tracciavano scritte in dialetto o latino e disegni sei muri, ancora oggi visibili. Al calar della notte, all'interno del maniero, si verificano strani fenomeni: porte che si chiudono da sole, luci e radio che si accendono e si spengono autonomamente e strane forze impediscono i movimenti del corpo. Si narra anche di folletti camminano per i corridoi, di una bambina che piange e di figure che si materializzano sulle volte del castello, nonché di strane apparizioni nelle fotografie scattate dai visitatori. Se questo non bastasse, i più temerari possono recarsi aBronte (CT) a visitare il Castello di Nelson, dove si dice nei primi anni del 1900 un fantasma si aggirava, emettendo profondi lamenti, nel lungo corridoio che immetteva nelle stanze degli ospiti. Secondo i malcapitati che hanno trascorso diverse notti in bianco non c'è da avere paura perchè, a parte una serie di lamenti, sembra che si tratti di un fantasma inoffensivo.
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