C’era una volta un punto interrogativo.
Era molto grazioso e come tutti i punti interrogativi aveva l’aria molto intelligente.
Da un pò di tempo però girava per il paese sconsolato, amareggiato, deluso e depresso.
Apparentemente nessuno lo voleva più. Tutti rincorrevano con sempre maggiore frequenza
al suo nemico acerrimo:il punto esclamativo.
Tutti gridavano: “Avanti! Fermi! Muoviti! Togliti dai piedi!”
Il punto esclamativo è tipico dei prepotenti e oramai i prepotenti
dominano il mondo.
Anche per le strade e le vie cittadine dove un tempo il punto interrogativo
si sentiva un re, non c’era più nessuno che chiedeva: “Come stai?”sostituito da
“Ehilà!”.
Non c’era più nessuno che fermava l’auto,abbassava il finestrino e chiedeva:
“Per favore, vado bene per Roma?”
Ora, usavano tutti il navigatore satellitare che impartisce gli ordini con decisione:
“Alla prima uscita svoltare a destra!”
Stanco di girovagare, si rifugiò in una famiglia.
I bambini hanno sempre amato i punti interrogativi.
Ma anche là trovò una madre e un figlio adolescente che duellavano tutto il giorno con i
punti esclamativi.
“Non mi ascolti mai!”
“Non mi importa cosa pensi! Qui commando io!”
“Basta! Me ne vado per sempre!”
Alla fine la madre era spossata e delusa, il figlio mortificato e scoraggiato, quindi aggressivo.
E soffrivano perchè non c’è niente di più lacerante che essere vicini fisicamente e lontani
spiritualmente.
Il punto interrogativo si appostò sotto il lampadario e alla prima occasione entrò in azione.
Accigliata e con i pugni chiusi, la madre era pronta allo scontro, ma dalla sua bocca uscì un:
“Che ne pensi?” che stupì anche lei.
Il figlio tacque sorpreso.
“Davvero lo vuoi sapere mamma?”
La mamma annuì. Parlarono.
Alla fine dissero quasi all’unisono: “Mi vuoi ancora bene?”
Il punto interrogativo, felice, faceva le capriole sotto il lampadario.
Il punto interrogativo non è arrogante, ma rispettoso della libertà e
della responsabilità dell’altro…
La Bibbia è piena di punti interrogativi:
Dove sei?
Volete andarvene anche voi?
Mi Ami?