Caro Babbo Natale,
lo so, hai ragione, sono tanti anni che non ti scrivo più una letterina. Ma non è perché mi sono dimenticata di te. Magari è solo perché non volevo disturbarti… con tutto quello che hai da fare in questi periodi.
Solo che stavolta ho pensato a te… Eccomi, dunque. Unisco la mia ai miliardi di letterine che avrai già ricevuto. Porta pazienza, se ce la fai, dunque, e ricordati anche di me, che dopotutto ti ho sempre avuto in simpatia, e vedi se ce la fai a portarmi questi doni che ora ti elenco (porta pazienza, lo so che ti chiedo cose quasi impossibili, ma sei rimasto la nostra ultima speranza…).
Allora, senti, per piacere:
- Vedi di lavorare sodo per trasformare
’sto povero mondo in un posto in cui tutti abbiano da mangiare a sufficienza, un tetto sulla testa, e non soffrano più fame e freddo (non so come si possa festeggiare il Natale e sedersi sereni a tavola, quando basta un TG per vedere baracche, miseria nera, topi, bambini affamati e mendicanti e questo non solo nel terzo mondo, ma persino negli Stati Uniti d’America e nel nostro paese…)
- Guarda se puoi cambiare qualche testa (tante teste)
e far capire alla gente che quello che conta è l’amore e l’armonia, e non il denaro e il profitto. Così magari non dovremo più vedere tutti questi super ricchi che si abbuffano e si avvoltolano nel superfluo e nel lusso, e la disperazione di chi non possiede altro che le proprie braccia per lavorare, e non trova lavoro. Oppure di chi il lavoro l’ha appena perso, o sta per perderlo.
- Regala un sorriso e un’amicizia a chi è solo,
una speranza a chi non ne ha più, un giorno di vita in più ai malati, un ricordo ai nostri cari che non sono più tra di noi, una risata ai bambini, un poco di calore ai vecchi. E, soprattutto, un futuro ai giovani.
- Per me ti chiedo in dono la pazienza…
la pazienza di sopportare di vedere andare a rotoli questo mondo e questo paese che amo, e il coraggio di non arrendermi e di continuare a lavorare per cambiare le cose. Anche il coraggio di continuare a sperare, già che ci sei.
- Tu pensaci, a quello che ti ho chiesto, d’accordo?
Un forte abbraccio
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