De: solidea (Mensaje original) |
Enviado: 23/10/2012 08:39 |
Gianni nacque a Omegna, sul Lago d'Orta da Giuseppe Rodari, fornaio, sposato in seconde nozze con Maddalena Ariocchi. Oggi sulla parete della sua casa natale c'è una targa che lo ricorda. A Omegna frequentò le prime quattro classi elementari ma poi, in seguito alla morte del padre (nel 1929), si trasferì a Gavirate/ Varese, a nove anni, con il fratello Cesare (1921-1982). Nel 1931 la madre lo fece entrare nel seminario di Seveso/ Milano, ma comprese che non era la strada giusta e nel 1934 lo iscrisse alle magistrali. Nel 1937 Rodari si diplomò come maestro presso Gavirate. Nel 1938 fece il precettore a Sesto Calende, presso una famiglia di ebrei tedeschi fuggiti dalla Germania. Insegnò in seguito a Brusimpiano, Ranco e Cardana di Besozzo. Come egli stesso disse la sua scuola non fu grandiosa a causa della sua giovane età. Durante la Seconda guerra mondiale venne esonerato dal servizio militare a causa della salute cagionevole. Intanto vinse il concorso per maestro e insegnò come supplente a Uboldo. Nel dicembre del 1943 venne richiamato alle armi dalla Repubblica di Salò e assegnato all'ospedale milanese di Baggio. Traumatizzato dall'internamento del fratello presso un campo di concentramento nazista in Germania, prese contatti con la Resistenza lombarda, gettò l'uniforme ed entrò in clandestinità; quindi si avvicinò al Partito Comunista Italiano, a cui si iscrisse il 1º maggio 1944. Dopo la Liberazione del 25 aprile 1945 iniziò la carriera giornalistica in Lombardia, dapprima con il giornaletto ciclostilato Cinque punte, poi dirigendo L'Ordine Nuovo, periodico della Federazione Comunista di Varese. Nel 1947, approdò a L'Unità di Milano, su cui, due anni dopo, iniziò a curare la rubrica "La domenica dei piccoli". Nel 1950 lasciò Milano per Roma, dove fondò e diresse, ì il giornale per ragazzi Pioniere (settimanale dell'API, Associazione Pionieri d'Italia), con cui collaboròì fino alla cessazione della pubblicazione stessa. In piena guerra fredda, nel 1951, dopo la pubblicazione del suo primo libro pedagogico Il manuale del Pioniere, venne "scomunicato" dal Vaticano, che lo definì "ex-seminarista cristiano diventato diabolico". Per tale motivo le parrocchie bruciavano nei cortili il Pioniere e i libri di Gianni Rodari. Il 25 aprile 1953 sposò Maria Teresa Ferretti, segretaria del Fronte Democratico Popolare (da cui avrà la figlia Paola nel 1957) e il 13 dicembre dello stesso anno fondò Avanguardia, giornale nazionale della FGCI. Dal 1954, per una quindicina di anni, collaborò e scrisse articoli su quotidiani, curò libri e rubriche per ragazzi. Tuttavia entrò nell'Albo dei giornalisti solo nel 1957. Dal primo dicembre 1958 iniziò a collaborare con RAI e BBC, come autore del programma televisivo per l'infanzia Giocagiò. Dal 1966 al 1969 per Rodari è un periodo molto duro soprattutto a causa delle sue condizioni fisiche e della gran mole di lavoro. Dopo la morte di Ada Gobetti, assunse la direzione del Giornale dei genitori. Nel 1970 vinse il Premio Hans Christian Andersen, divenendo l'unico italiano del settore scrittori a riceverlo: un record rimasto tuttora tale. Nel 1973 uscì il suo capolavoro pedagogico: Grammatica della Fantasia. Fino all'inizio del 1980 continuò le sue collaborazioni giornalistiche e partecipò a molte conferenze e incontri nelle scuole italiane. Suoi testi pacifisti sono stati musicati da Sergio Endrigo e da altri cantautori italiani. Il 10 aprile 1980 si fece ricoverare in clinica a Roma, per farsi operare alla gamba sinistra, data l'occlusione di una vena; morì quattro giorni dopo, il 14 aprile, per collasso cardiaco. Aveva 59 anni. Le sue spoglie sono sepolte nel Cimitero del Verano. |
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