La storia del colibrì è abbastanza nota,
come i più sanno,
e appartiene ad un ciclo di antiche favole africane.
E, come tutte le favole, include ovviamente una morale.
E la morale, che è applicabile a un
contesto africano ma non solo,
è soltanto una modesta proposta di
strategia per chi l’ ascolta,
che potremmo denominare “strategia del
colibrì”.
In poche ma efficaci parole si
sottolinea nel racconto che tutti,
basta che siano disponibili a “fare”,
possono dare un apporto, modesto per quanto esso sia,
per cambiare in
meglio le “cose”.
Per rendere cioè il mondo,tanto nel vicino che nel lontano, migliore di come è.
Ma perché questo sia, bisogna crederci nella “strategia del colibrì”.
E con parecchia umiltà.
E, soprattutto non lasciarsi mai scoraggiare da chi
ha già deciso in partenza che non c’è alcun rimedio al disastro.
Insomma è l’impegno dei piccoli gesti
quotidiani
che fa il mondo e che,
molto più spesso di quanto s’immagini,
può tramutare anche ciò che è male in bene.
Ed è un impegno, che è fatto di perseveranza.
Esempi, certamente, ce ne sono a iosa.
Ma non starò qui a elencarli.
Per non togliere il piacere della “scoperta”.
Posso, semmai ,
aggiungere che, per il
momento storico che tutti si sta vivendo,
e a ogni latitudine, non è
mai troppo il tempo di fermarsi a riflettere
sull’operato del “nostro”
colibrì e, soprattutto, sulla sua strategia...