Sul terrazzo a prendere il sole per ore ed ore di fila. Alla fine viene trovata cadavere. E' accaduto a Olmi di San Biagio di Callalta (Treviso): se una vicina di casa non se ne fosse accorta, il corpo senza vita della 47enne Lorella Vazzoler sarebbe rimasto lì a rosolare per chissà quanto tempo.
Probabilmente un malore o un eccessivo calo di pressione dovuto al calore l'hanno stroncata.
La notizia è un po' macabra ma fa sorgere una domanda: quanto siamo disposti a sacrificare per migliorare il nostro aspetto estetico, per esempio, per diventare più abbronzati?
Si va al mare e si bivacca tutto il giorno in spiaggia ad arrostire, ungendosi di creme che ricordano l'imburrata dei polli prima di essere messi allo spiedo. Quando stai di fronte non vedi nemmeno il panorama: il sole cocente costringe a tenere gli occhi chiusi; poi giri l'arrosto sul lato B e quindi, al massimo, guardi la sabbia. Ma che vita è? Al mare sarebbe bello nuotare, fare escursioni, andare in spiaggia al mattino presto o alla sera tardi, quando non c'è più il carnaio da rosticceria.
Invece no: paghiamo salassanti abbonamenti per stare come deficienti immobili sotto il sole. Per tornare a casa belli marroncini, e poi ancora unguenti per non far sfogliare la pelle, che fa quel che può e vorrebbe liberarsi dell'abbrustolitura.
Per contro, chi è di colore e non ha il problema della tintarella, darebbe qualche anno di vita per essere bianco.
E' chiaro che l'essere umano è capriccioso, stupido ed incontentabile e, soprattutto, continua ad indulgere, più o meno consapevolmente, alle tirannie del glamour imposto.