Andrea Balestri
è l'attore pisano noto al grande pubblico
come il piccolo Pinocchio dello sceneggiato RAI
di Luigi Comencini trasmesso per la prima volta nel 1972.
Gli attori protagonisti furono nomi famisissimi quali
Nino Manfredi (Geppetto), Gina Lollobrigida (Fata Turchina),
Franco Franchi (il Gatto), Ciccio Ingrassia (la Volpe),
Vittorio De Sica (il Giudice)
e contribuirono al grande successo dell'opera,
confermato negli anni da diverse repliche televisive
e anche dal successo della pubblicazione in home video.
Secondo quanto si racconta,
l'avventura di Andrea nel mondo del cinema
cominciò in modo divertente, con una martellata.
Luigi Comencini gli disse "qui c'è un martello,
lì c'è un quadro, vediamo se hai il coraggio di romperlo".
Lui ruppe il quadro a martellate. Il regista lo rimproverò,
"ora me lo ripaghi". E lui rispose "che vuoi?
Me l'hai detto tu di farlo". Voltò le spalle e se ne andò.
Perfetto. Era quello giusto. Andrea Balestri aveva 7 anni.
Grazie a quelle martellate diventò il protagonista
di uno sceneggiato fra i più celebri della storia della televisione.
Rivelò, infatti un carattere perfetto per interpretare
un burattino discolo, poco sincero, che finisce
per diventare un bambino vero, inserito però
in una società bacchettona e borghese.
Nel 1970 Pinocchio era il libro più tradotto,
un'allegoria della società dell'epoca ma anche
di quella contemporanea con le sue regole rigide
opposte alla libertà innata dell'infanzia-giovinezza.
Balestri rimase influenzato per sempre da quel ruolo
e lui ricorda ancora con simpatia il rapporto
padre-figlio avuto con il regista, che fece scaturire
la sua interpretazione spontanea e genuina,
quello di paterna complicità avuto con Manfredi,
la fredda professionalità di Gina Lollobrigida,
le incomprensioni linguistiche con l'americano
Stander (Mangiafuoco) e i giochi di carte e di parole
di Franchi ed Ingrassia (Il gatto e la volpe).
Clima questo che favorì la realizzazione del capolavoro
destinato a restare nella memoria collettiva,
così come le musiche della sua colonna sonora
composte da Fiorenzo Carpi.
Quando un grande musicista lavora con un grande cineasta
ne scaturisce un accordo tra forti personalità individuali
dove una grande musica rafforza un grande film e viceversa...
Ogni personaggio è caratterizzato da un suo tema musicale
e naturalente anche Pinocchio ha il proprio,
intitolato Andrea Pinocchio.
In automatico, però, vi proponiamo la sigla iniziale che,
sicuramemte susciterà in molti emozionanti ricordi e magari
ci farà tornare un po' bambini...
Tema di Lucignolo di Fiorenzo Carpi
Ed ora?
Andrea Balestri, il mitico bimbetto
che impersona Pinocchio nel film,
oggi ha 49 anni e vive a Pisa.
Oltre a primeggiare nel film di Comencini,
è stato attore anche in altri film come
Torino Nera (con Bud Spencer), Kid Ragazzo del West,
Furia Nera e ultimamente Faccia da Picasso (con Ceccherini).
Andrea è stato anche attore di fotoromanzi
(Anatomia di un peccato , pubblicato su Grand Hotel,
con Barbara Bouchet e Orso Maria Guerrini).
Ha fatto pubblicità (Cucine Meson) e cantato in 3 dischi
(Andrea Pinocchio, Mamma vorrei e Chi è che ha rubato il mare,
quest'ultima scritta da Roberto Vecchioni).
Ma il ruolo di Pinocchio ha segnato tutta la sua vita,
come si evince dal libro "Io, il Pinocchio di Comencini"
biografia che Andrea Balestri ha pubblicato come
"un dietro le quinte di una vita da burattino".
Non è una biografia redatta da un giornalista di mestiere,
ma da un uomo che dopo esser diventato popolare
ha faticato non poco a scrollarsi di dosso il ruolo
del burattino collodiano e che permette a noi lettori
di rivivere le atmosfere e le sensazioni
che caratterizzarono quel capolavoro filmografico.
E il burattino che fine ha fatto?
Il pittore Oscar Tirelli,
ideatore e proprietario del burattino usato da Comencini
ha restaurato il burattino e lo ha venduto
a un imprenditore francese, che lo mette in mostra
per manifestazioni e ricorrenze.
< Quello è l'ultimo Pinocchio originale rimasto >
spiega la compagna di Balestri, Cecilia Scicolone,
che ha ricostruito la storia del burattino
Ne furono costruiti diversi con braccia,
gambe e testa mobili, ma erano fragili e si rompevano.
Di legno avevano solo "l'anima,
il resto era in resina e ferro.
E ce n'era uno senza meccanismi, statico,
che veniva usato per le scene in cui doveva stare immobile.
Quello è a Milano, alla San Paolo Film. Degli altri,
in Italia c'è solo una testa, esposta al Teatro Prati di Roma.
L'unico esemplare integro sopravvissuto è in Francia.
Per questo motivo Andrea Balestri
ha lanciato un appello per riportarlo in Italia
pensando che sarebbe bello se tornasse a casa sua,
a Pescia, nel parco di Collodi dedicato a Pinocchio".