«Ma dove vanno quei matti in contromano e senza cintura di sicurezza?». I matti, si fa per dire ovviamente, erano il papa, seduto sul sedile del passeggero, e il 69 enne don Renzo Zocca parroco di Santa Lucia di Pescantina, un paese del Veronese che era alla guida. L'auto era una vecchia Renault 4 bianca, targata VR779684, con 300 mila chilometri all'attivo e due adesivi della squadra di calcio dell'Hellas Verona sui finestrini.
A gridare allarmate erano le guardie del corpo del Santo Padre. All'obiezione del prete veronese, «Santità, qui non si può andare, è senso vietato», il papa aveva risposto: «Vai che qui si può, non passa mai nessuno». Le guardie, colte di sorpresa, hanno rincorso l'automobile, mai vista prima da quelle parti, per qualche decina di metri. Poi hanno dovuto arrendersi e prendere fiato.
Don Renzo Zocca è raggiante. Da qualche giorno papa Francesco, per spostarsi in Vaticano, usa la vecchia auto che gli ha regalato. Dopo che gli era stata consegnata dallo stesso sacerdote, accompagnato a Roma da un centinaio di parrocchiani della sua comunità, il papa l'ha guidata personalmente per recarsi alla veglia di preghiera per la Siria. Si era tirato su la tonaca bianca, si era accomodato ben bene sul sedile e aveva preso in mano il volante.
Ma come guida il Papa? Don Zocca risponde che è disinvolto e molto sicuro. «Non ho dovuto insegnargli nulla perché, appena ha visto la Renault, mi ha detto che a Buenos Aires aveva un'auto uguale e che non l'aveva mai lasciato a piedi. E pure io, in tanti anni, non ho avuto problemi».