Nei bar di Napoli (precisamente in quelli della Sanità) quando una persona era particolarmente felice perché aveva qualcosa da festeggiare oppure perché aveva iniziato bene la giornata, beveva un caffè e ne pagava due, per chi sarebbe venuto dopo e non poteva pagarselo.
Era, quindi, un caffè offerto all’umanità. Di tanto in tanto qualcuno si affacciava alla porta e chiedeva se c’era “un caffè sospeso” e, spesso, riceveva in cambio anche un sorriso.
Tale tradizione è sopravvissuta nei bar del centro storico per lungo tempo sconosciuta al mondo ma, attualmente, si è diffusa anche oltralpe: precisamente in Francia ove prende il nome di “café en attente” in cui il conto dei caffè è esposto su di una lavagna alle spalle del bancone, negli USA presso Starbucks, in Bulgaria e in Inghilterra, ivi importato dai coniugi Stephens nella cui caffetteria il numero dei caffè sospesi è segnato da biglie colorate poste in un grande barattolo di vetro.