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De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 30/04/2014 15:54 |
Comunemente si è soliti far risalire la nascita del fumetto al personaggio di Yellow Kid creato dal disegnatore statunitense Richard Felton Outcault e pubblicato a partire dal 1896 sul supplemento domenicale del New York World. Tuttavia già prima della comparsa del personaggio erano apparsi, su numerose riviste di varie nazionalità, altri racconti che avevano molte, o tutte, le caratteristiche in seguito divenute tipiche del linguaggio fumettistico. Si deve anzi notare che immagini (e sequenze di immagini), commiste o meno ad un testo scritto, finalizzate a narrare qualcosa, siano sempre esistite sin dall'antichità. Per tali ragioni nel corso degli anni è sorta una accesa discussione sulle origini del fumetto. Se si definisce il fumetto semplicemente come "narrazione per immagini" bisogna allora concluderne che esso sia sempre esistito essendo i graffiti preistorici nient'altro che narrazioni per immagini. Non sono in pochi infatti coloro che sostengono che opere come la colonna traiana, o molti affreschi, mosaici e vetrate che adornano chiese e palazzi, o le miniature e le stampe che adornano i testi antichi, altro non siano che fumetti. Nell'arte medievale era inoltre diffusa anche la pratica di scrivere parole uscenti dalla bocche di alcuni personaggi, in modo da dare un'idea di ciò che stessero dicendo. Un'altra importante questione, ben più complessa della prima, è che pur avendo, ovviamente, le sue radici nella millenaria tradizione delle arti figurative e letterarie, il fumetto ha un suo specifico linguaggio. Tuttavia la varietà degli elementi espressivi adottati da ciò che viene comunemente identificato come fumetto è talmente vasta che ogni tentativo di trovare uno o più elementi specifici si è rilevato infruttuoso. Specie negli ultimi anni si è sviluppata una sorta di "archeologia del fumetto" che ha riportato in luce una considerevole quantità di casi precedenti al personaggio di Outcault. Così molti studiosi, talvolta mossi anche da sentimenti nazionalistici, sulla base di una documentazione storica poco considerata in precedenza, hanno messo in discussione tale data di nascita come frutto di una pura "convenzione".
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De: lucy46 |
Enviado: 02/05/2014 12:18 |
Il Bambino Giallo
Mickey Dugan, meglio noto come The Yellow Kid è il protagonista di Hogan's Alley, una delle prime serie di strip comiche a fumetti della storia e la prima a colori. La strip era opera di Richard F. Outcault. Apparve per le prime volte in maniera occasionale sulla rivista Truth tra il 1894 ed il 1895, in bianco e nero, ma ottenne un grande successo nel 1895 quando, il 5 maggio, debuttò sul supplemento domenicale a colori del New York World. A partire dal 25 ottobre 1896 Outcault passò a disegnare The Yellow Kid sull'American Humourist supplemento domenicale a colori del New York Journal. Yellow Kid era un bambino dai denti sporgenti, goffo e vestito di una camicia da notte gialla lunga fino ai piedi. Inizialmente i personaggi si esprimevano attraverso frasi scritte all'interno di cartelli, mentre il protagonista aveva i dialoghi scritti sul suo camicione. Il primo balloon appare sulla tavola datata 16 febbraio 1896 (è un pappagallo che afferma "Sic em towser"), mentre sulla celebre tavola pubblicata il 25 ottobre 1896 (la prima apparsa sul New York Journal) dal titolo The Yellow Kid and his new phonograph anche il Bambino Giallo si esprimerà per la prima volta attraverso un balloon. Nel 1995 la strip fu una delle 20 incluse nella serie commemorativa di francobolli statunitensi Comic Strip Classics. The Yellow Kid viene convenzionalmente considerato da molti il primo fumetto moderno.
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De: lucy46 |
Enviado: 06/05/2014 17:10 |
FORTUNELLO
Uno dei primi e più importanti personaggi dei fumetti a livello mondiale è senz'ombra di dubbio Happy Hooligan, che in Italia venne conosciuto nel 1910 con il nome di Fortunello, grazie alle pubblicazioni all'interno del Corriere dei Piccoli. Il personaggio fu creato nel 1899 da Frederick Burr Opper e pubblicato nei supplementi domenica dell'American Journal di New York l'11 marzo del 1900. Caratterizzato da un abbigliamento trasandato e da un barattolo rosso sulla testa calva, Fortunello è un vagabondo di origini irlandesi che nonostante, subisca perennemente delle ingiustizie non perde mai il suo sorriso e il suo ottimismo. Nonostante il suo nome, Fortunello è sempre perseguitato dalla sfortuna, che spezza sul nascere ogni suo entusiasmo per qualche buona idea o iniziativa per sbarcare il lunario. Fortunello è generoso e non perde occasione per aiutare le persone in difficoltà, così succede che in compagnia del suo cane Flip, un giorno calci via un petardo che un ragazzino aveva posizionato alle spalle di un poliziotto. Nel momento in cui il poliziotto ringrazia Fortunello, Flip riporta indietro il petardo facendo saltare in aria il poliziotto, che naturalmente se la prende con Fortunello riempiendolo di botte e portandolo in prigione. Nel corso delle sue disavventure, Fortunello, spesso viene accompagnato dai suoi tre nipoti (vestiti come lui) che in Italia furono anch'essi ribattezzati con il nome di Fortunelli, archetipi dei classici nipoti dei fumetti come Tip e Tap, Qui, Quo e Qua e tanti altri. In un altro episodio troviamo Fortunello, che per guadagnare qualche soldino accetta di fare da assistente ad un equilibrista del circo, che lo dovrà sollevare con i suoi piedi mentre Fortunello è seduto sulla sedia. La sera dello spettacolo, i Fortunelli sono orgogliosi del loro zio protagonista di quel numero, ma quando Fortunello si gira per salutarli, sbilancia l'acrobata e gli cade addosso, provocando le sue ire. Un personaggio di spicco è senza dubbio la mula dispettosa Checca, che nel corso degli anni riscosse un notevole successo, tanto da conquistarsi nel 1904 delle strisce a fumetti tutte dedicate alle sue esilaranti imprese. La sua caratteristica è quella di scalciare il malcapitato di turno con le zampe posteriori, che il più delle volte sono Ciccio e Ciccia l'anziana coppia di coniugi proprietari della mula. Inizialmente Fortunello veniva rappresentato, come un omino magro e basso di statura, ma nel corso degli anni la sua figura si è viva via caratterizzata diversamente, come un tipo alto, dal viso simile ad un clown e dalla giacca verde a quadri. Talvolta viene accompagnato da suo fratello Gloomy Gus, anch'egli vagabondo ma di gran lunga più fortunato e furbo di lui e da Montmorency. Fortunello è fidanzato con Suzanne, con la quale si sposerà nel 1916 e darà alla luce un figlio identico a suo padre. Altri personaggi caratteristici di questa serie sono i due strampalati e cerimoniosi Alphonse e Gaston, una esilarante coppia comica francese. Caratterizzati da uno strano cilindro per capello e da una notevole differenza di altezza, i due rimangono delle ore a farsi inchini e riverenze reciproche con le frasi: “Dopo di te, Alphonse." "No, prima tu mio caro Gaston!” Opper continuò a disegnare e a pubblicare i fumetti di Fortunello e della mula Maud fino al 14 agosto del 1932, quando dovette interrompere a causa di un forte abbassamento della vista. I fumetti di Fortunello per l'epoca furono molto innovativi, dal momento che furono fra i primi ad utilizzare costantemente i baloon, mentre prima (vedi la camicia di Yellow Kid) i dialoghi venivano scritti un pò dovunque. La fama di Fortunello fu così importante, che si pensa abbia ispirato la figura di Charlot (the Tramp), il famoso personaggio vagabondo di Charlie Chaplin, mentre in Italia venne interpretato dall'attore comico Ettore Petrolini.
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De: lucy46 |
Enviado: 17/05/2014 17:35 |
BILBOLBUL
Bilbolbul è il primo personaggio dei fumetti italiano, comparso per la prima volta il 27 dicembre del 1908 all'interno delle pagine del Corriere dei Piccoli, il supplemento per ragazzi abbinato al Corriere della Sera dell'epoca. Disegnatore e autore delle filastrocche in rima baciata è Attilio Mussino, celebre illustratore che ha lavorato anche all'edizione delle Avventure di Pinocchio del 1911. Il fumetto surreale e dirompente anche per i tempi moderni, racconta di un bambino africano che ha la curiosa caratteristica di trasformarsi o di prendere alla lettera, tutte le frasi metaforiche di uso comune. Se capita che sia confuso da perdere la testa, la testa gli si stacca veramente dal corpo, così pure se si adira diventa realmente verde dalla rabbia, tanto che deve essere dipinto nuovamente per ritornare al suo colore naturale. In caso di aiuto, non puoi dire a Bilbolbul di darti una mano, perché sicuramente si staccherà il suo arto dal braccio per consegnartelo, ma niente paura perché quando ritornerà al suo Tukul, verrà ricomposto da sua madre. Quando Bilbolbul dice di voler toccare il cielo con un dito, allora il dito gli si allunga a dismisura, al punto da arrivare fino alle nuvole, così suo padre sarà costretto ad accorciarglielo con un paio di forbici. Una delle storie più curiose è quella di quando promette ai suoi genitori di impegnarsi nello studio. Alla frase “Bilbolbul si pianta al tavolino” compare il simpatico bimbo africano, che armato di piccone e innaffiatoio inizia a “piantare il tavolino” come se fosse terra. Così dopo un mese di studio e di fatica, Bibolbul rifiorisce e dalle sue braccia spuntano i rami di un albero in fiore dai quali matureranno anche i frutti, che verranno raccolti dai suoi genitori. Attilio Mussino realizzò i fumetti di Bilbolbul, utilizzavano la didascalia anziché i baloon e li pubblicò a fasi alterne, fino al 1958. In onore di questo storico personaggio è stato dato il nome al Festival internazionale del fumetto che si tiene tutti gli anni a Bologna a partire dal 2007.
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De: lucy46 |
Enviado: 21/05/2014 12:08 |
Quadratino
Uno dei primi personaggi dei fumetti nati in Italia è Quadratino, ha fatto il suo esordio all'interno delle pagine del Corriere dei piccoli nel 1910 l'illustratore Antonio Rubino, collaborò al giornale fin dalla sua fondazione. I fumetti di Quadratino, rispondono allo stile del giornale e così come in Bilbolbul, anche qui troviamo delle didascalie in rima baciata, che raccontano le marachelle surreali di un bambino dalla testa quadrata. Capita sempre che mentre sua mamma Geometria, sua zia Algebra o sua nonna Matematica, siano occupate con i loro calcoli, Quadratino di nascosto va a combinare qualche monelleria, come rubare qualche altro frutto. Mentre è intento nel compiere l'azione, succede sempre qualche imprevisto che lo costringe ad inciampare e a farsi del male. La cosa bizzarra è che quando Quadratino cade, la sua testa cambia forma geometrica, sulla base del tipo di incidente. Così quando ruzzola giù dalle scale, la testa gli diventa tonda, quando gli si incastra in una finestra esagonale, la testa assume quella stessa forma e quando dall'alto gli cade una scatola di biscotti, lo schiacciamento dovuto al peso lo fa diventare rettangolare. Per fortuna c'è sempre mamma geometria, che armata di squadretta e compasso, corregge la forma della testa di Quadratino. I disegni si rifanno allo stile Liberty e Decò di moda in quegli anni e il mondo geometrico. Le storie di Quadratino vennero pubblicate sino al 1911, ma Antonio Rubino realizzò anche altri personaggi che hanno fatto la storia del fumetto come Italino, un contadinello ignorante che riesce sempre a combinare qualche dispetto all'ufficiale austriaco Otto Kartoffel. Inoltre vanno ricordati le bambine Lola e Lalla, Pierino e l'odiato burattino, Il Collegio, La Delizia, Pippotto e il caprone Barbacucco, il violinista Beniamino e tanti altri.
Antonio Augusto Rubino
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De: lucy46 |
Enviado: 01/06/2014 13:14 |
Fin dalla sua fondazione Il Corriere dei Piccoli, nato come supplemento settimanale della domenica del Corriere della Sera, ebbe accanto ai primi eroi stranieri anche i suoi eroi nazionali grazie ad un nutrito gruppo di artisti. Tra costoro ne abbiamo scelti qui sette, quelli che indubbiamente hanno dato vita ai personaggi più famosi che hanno accompagnato la vita italiana dall’ellisse della « belle époque », alla prima guerra mondiale e quindi alla seconda guerra mondiale. I nomi che entrano a far parte di diritto della nostra ideale galleria sono quelli di Antonio Rubina, Attilio Mussino, Sergio Tofano, Giovanni Manca, Bruno Angoletta, Carlo Bisi e Mario Pompei. Antonio Rubino fu presente nel Corriere dei Piccoli fin dalla sua fondazione, nel 1909. Da allora diede vita ad uno stuolo sterminato di personaggi delle storie per immagini del Corrierino che hanno sempre rifiutato il fumetto classico. Rubino creò anche un personaggio patriottico: il famoso Italino (presumibilmente abitante nelle terre irredente, Trento e Trieste), perennemente impegnato contro Kartoffel Otto e contro le truppe di Cecco Beppe. Lola e Lalla, due ragazzine (una cattiva e dispettosa e l’altra brava) danno vita a storie semplici ma coloratissime, al termine delle quali la fantasiosa Lalla, vittima costante degli scherzi dell’altra, trionfa e si trova vestita di fiori o di leccornie.
Lalla che quì vediamo col Signor Bonaventura.
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De: lucy46 |
Enviado: 07/06/2014 14:28 |
IL SIGNOR BONAVENTURA
IL SIGNOR BONAVENTURA
Uno dei personaggi più importanti del fumetto italiano è il Signor Bonaventura, nato dalla geniale fantasia del attore di teatro Sergio Tofano (in arte Sto) e che venne pubblicato all'interno delle pagine del Corriere dei Piccoli il 28 ottobre 1917, fino al 1943. Il suo successo dura fino a oggi e da molti è considerato una icona della letteratura italiana per ragazzi, al pari di Pinocchio e di altri classici. Sul Corriere dei Piccoli degli anni '80 il signor Bonaventura è comparso con nuove storie e una rielaborazione grafica, ad opera del noto disegnatore Carlo Peroni, mentre nel 2000 e 2002, sono stati realizzati due brevi cartoni animati in grafica 3d da Gilberto Tofano e Marco Bigliazzi, premiatoi al Festival di Dervio. Come per Bilbolbul, Quadratino, Fortunello e altri personaggi del Corriere dei Piccoli, anche le storie del signor Bonaventura vengono raccontate tramite una didascalia sotto la vignetta, in rima baciata che inizia quasi sempre con la frase ”Qui comincia la sventura del signor Bonaventura...”. Il racconto era racchiuso in una pagina composta da otto vignette, mentre i disegni con dei semplici tratti, trasmettevano tutta la purezza naif del personaggio e della sua epoca, con palazzi e strade stilizzate prive di automobili e traffico. Il signor Bonavenura è caratterizzato da una stravagante marsina di colore rosso, un cappello a bombetta e dei pantaloni bianchi molto larghi. Nel corso delle sue avventure viene sempre accompagnato da uno strano cane bassotto di colore giallo, che molto spesso si rivela un protagonista determinante per lo sviluppo degli eventi. All'inizio di ogni storia, il signor Bonaventura è sempre povero e affamato, in cerca di qualche occupazione o qualche modo per sbarcare il lunario, ma grazie alla sua generosità e ad una buona dose di coincidenze fortuite, riesce sempre a togliere dai guai qualche persona benestante e ad essere ricompensato con “un milione”, che nel dopoguerra vista l'inflazione è diventata l'astronomica cifra di “un miliardo” di lire. Un personaggi di rilievo è l'immancabile nemico Barbariccia, un tipetto calvo, vestito di verde e con una strana barbetta, che invidioso di Bonaventura trama sempre qualche dispetto. Immancabilmente le malefatte gli si ritorcono contro. Il più delle volte a ricompensare il signor Bonaventura è il ricchissimo e vanitoso Cecè, sempre vittima di qualche guaio o brutta figura imminente, che potrebbe ledere la sua immagine agli occhi delle belle signore. Per fortuna le situazioni rocambolesche di Bonaventura vanno sempre a suo vantaggio e per questo, ricompensa il suo salvatore con un milione. Così accade anche con re, baroni o duchi di qualche fantomatico regno o principato. Talvolta nelle filastrocche compare anche suo figlio Pizzirì, identico a lui in tutto, salvo il fatto che è più piccolo. Intorno agli anni venti, nascevano alcuni prototipi di motoveicoli alquanto bizzarri, come ad esempio la motoruota. In una storia del 26 ottobre del 1924, troviamo il signor Bonaventura alle prese con questo strano veicolo. Il nostro simpatico personaggio, insieme al bassotto giallo, si avventurano presso un scosceso sentiero di campagna, dove però si incastra fra i legni di uno steccato. La motoruota di gomma continua la sua corsa, fino ad arrivare al mare proprio quando il bellissimo Cecè stava per affogare, dopo aver fatto il vanesio agli occhi di una maestrina. L'enorme copertone risulterà provvidenziale, perché fungerà da salvagente portano in salvo il ricco benefattore, che ricompenserà Bonaventura con l'immancabile milione.
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De: lucy46 |
Enviado: 18/06/2014 15:35 |
BRACCIO DI FERRO
Braccio di ferro (Popeye the sailor) è nato nel 1928 ad opera del disegnatore americano Crisler Segar, comparve all'interno del fumetto comico "The Thimble Theatre", rivista ideata dallo stesso Segar. Ben presto, Braccio di Ferro divenne il personaggio più importante e famoso di questa testata, tanto da farne il protagonista di una lunghissima serie a cartoni animati che continua ancora oggi, tutti caratterizzati da una famosissima sigla. Braccio di Ferro è un marinaio dall'aspetto un pò buffo. E' contraddistinto da una pipa che porta perennemente in bocca, veste alla marinara, ha i muscoli degli avambracci molto più sviluppati dei bicipiti, sui quali ha tatuato la classica ancora del marinaio e cammina con una particolare andatura a tratti saltellante. Ma ciò che ha reso famoso Braccio di Ferro - Popeye sono gli spinaci. Il suo carattere irascibile, rissoso, ma anche coraggiosissimo, lo porta ad affrontare situazioni e nemici fisicamente molto più forti di lui, al punto che Braccio di Ferro si trova puntualmente preso a pugni dal cattivo di turno e il più delle volte questi è un omone grande e grosso con una barba nera e ispida che risponde al nome di Bruto. Nella maggior parte dei casi, accade che Bruto rapisca o faccia del male alla fidanzata di Braccio di Ferro, Olivia la quale grida "Aiuto, Braccio di Ferro!". A questo punto arriva Braccio di Ferro e nel suo scontro con Bruto, dimostra essere soltanto un buon incassatore di violenti pugni, ma è qui che entrano in scena gli spinaci. Braccio di Ferro con la sola pressione della pugno, riesce ad aprire la scatola, oppure usa la pipa come fiamma ossidrica, e da momento in cui si nutre di questa verdura miracolosa, diventa fortissimo al punto che basta soltanto qualche pugno per far volare Bruto. Olivia, la fidanzata è un personaggio molto buffo e simpatico. E' alta, magra, e porta i capelli raccolti in una piccola croccia nera. Nonostante svolga sempre il ruolo della vittima, ha una forza insospettabile e il più delle volte si difende da Bruto usando violenti calci e poderosi pugni, mentre si dimena con il corpo totalmente flessibile. Un'altro personaggio caratteristico, degli amici di Braccio di Ferro, è Poldo Sbaffini un individuo, pigro, il più delle volte disoccupato, ma grandissimo divoratore di panini imbottiti di hamburger. Un altro personaggio di primo piano è Pisellino, un neonato vestito con un camicione lungo che risulta essere arrivato a casa di Braccio di Ferro dentro un pacco postale. Come Olivia anche Pisellino recita il ruolo di persona da salvare, in quanto per via della sua curiosità, tipica dei bambini, va a cacciarsi sempre in un mare di guai, senza rendersene conto. Qualche volta succede anche che sia lo stesso Pisellino a mangiare gli spinaci e allora... meglio stare alla larga da questo superbambino forzuto. Nelle sue avventure Braccio di ferro non si scontra soltanto con Bruto, ma anche con nemici di ogni genere: streghe, marziani e lestofanti delle peggior specie. L'idea di Braccio di Ferro e degli spinaci è nata a fini pubblicitari, per reclamizzare appunto, questo tipo prodotto e fare si che i bambini ne mangiassero senza fare troppe storie a i propri genitori. Questa trovata ebbe un successo tale da fare la fortuna di molti produttori di spinaci americani, al punto che fare erigere un monumento di ringraziamento per questo straordinario personaggio. Nella sua prima apparizione del 1933 "Popeye the sailor", Braccio di ferro viene accompagnato dalla celebre presenza di Betty Boop. Troviamo Braccio di Ferro che sulla sua barca canta il motivetto che lo ha reso famoso "I'm Popeye the sailor man, ..." con il contrappunto della pipa.
Elzie Crisler Segar |
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De: lucy46 |
Enviado: 23/08/2014 16:57 |
SOR PAMPURIO
E' uno dei personaggi storici del fumetto italiano, pubblicato a cadenza settimanale nelle pagine del Corriere dei Piccoli dal 1929 al 1941 ad opera dell'illustratore Carlo Bisi. Come per altri personaggi anche le storie di Sor Pampurio sono prive dei classici baloon e le scritte sono inserite nei riquadri sotto l'illustrazione, in perfetta rima baciata con strofe di due versi. La filastrocca inizia sempre con la frase di rito “Sor Pampurio è arcicontento del suo nuovo appartamento...” e infatti la caratteristica di questo bizzarro personaggio è quella di cambiare continuamente abitazione, perché sempre insoddisfatto. Dopo una serie di vicissitudini insopportabili che coinvolgono a turno sua moglie Pampuria, suo figlio, il gatto, il canarino e la domestica, alla fine di ogni storia il Sor Pampurio è sempre costretto a traslocare, con la speranza di trovare quella pace domestica che non arriva mai. La storia si conclude quindi con la classica frase “...e decide arciscontento di cambiare appartamento.” E' un personaggio caratterizzato in modo inconfondibile con un pizzetto sul mento e un cappello a cilindro, che nasconde la sua testa calva, incorniciata da due tonde matasse di capelli. Inoltre indossa un enorme papillon rosso, una palandrana blu e un paio di scarpe con le punte ricurve verso l'alto. Sor Pampurio rappresenta il piccolo borghese degli anni venti, quando nella nostra società iniziavano ad affacciarsi le piccole manie e nevrosi dettate dal consumismo. Nella tavola pubblicata il 22 novembre del 1931, troviamo Sor Pampurio arcicontento per la sua nuova dimora, che promette di non dover più traslocare. Poco distante dalla sua abitazione vi è un cinema che reclamizza i film degli attori del momento: Greta Garbo, Charlie Chaplin, John Gilbert e tanti altri. Questo distrae la domestica, che tutte le mattine passa li vicino per fare la spesa. I suoi continui ritardi, mandano su tutte le furie la signora Pampuria, che quindi costringe suo marito a cambiare casa, possibilmente non in prossimità di un cinema. Stesso problema legato al cinematografo lo affronta quando si reca con suo figlio a vedere un film di Tarzan. Quando ritorna casa, lo scatenato bambino vuole rivivere le gesta del suo eroe preferito e così, mette a soqquadro la casa arrampicandosi dappertutto. Anche stavolta a Sor Pampurio non resta che cercare un nuovo appartamento.
Carlo Bisi
Dopo aver conferito il diploma presso l'Accademia delle Belle Arti di Parma, Carlo Bisi aderì alla corrente artistica del Futurismo. Distintosi anche come ottimo caricaturista, il suo disegno si rifà allo stile decò tipico degli anni venti. Come illustratore ha lavorato per le più importanti case editrici come Utet, Garzanti e Sonzogno, cimentandosi nei classici della letteratura per ragazzi come David Copperfield e Pinocchio. |
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