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De: lucy46 (Mensaje original) |
Enviado: 05/10/2014 12:50 |
Coppie Famose
Franco Benenato (Palermo, 18 settembre 1928 – Roma, 9 dicembre 1992), nacque nel capoluogo siciliano, quarto di tredici figli. Non riuscendo ad ottenere neanche la licenza elementare, si dedicò subito al lavoro. Nei momenti peggiori finì anche per ricorrere a furti, cosa che gli costò anche il carcere nel 1950. L'incontro con Salvatore Polara gli diede la possibilità di recitare, suonare e cantare nelle piazze e per le strade, con il nome d'arte di Ciccio Ferraù, e di farsi conoscere almeno in ambito regionale.
La loro collaborazione iniziò nel 1954 e si concluse con la morte di Franco nel 1992. Al cinema apparvero insieme dal 1960 (con il film Appuntamento a Ischia, in cui furono lanciati da Modugno e Mario Mattoli). Percorrendo i vicoli di Palermo, Franco e Ciccio si incontrarono casualmente. Franco cercava di inserirsi nell'ambiente teatrale andando al bar frequentato dagli artisti e provava una grande ammirazione per Ciccio, che era già un attore affermato ma ancora poverissimo. Anche Ciccio però ammirava Franco, ritenendolo pieno di buone potenzialità. Nel 1954, la compagnia teatrale di Pasquale Pinto si spostò da Napoli a Palermo. Un attore, Nino Formicola, si ammalò e il capocomico si doveva occupare di sostituirlo: la scelta cadde su Ciccio. Ingrassia, però, era tornato a lavorare come tagliatore-modellista di calzature e inizialmente rifiutò, proponendo di contattare Franco. Pellegrino non era convinto della scelta, in quanto avrebbe dovuto ingaggiare uno sconosciuto che non era neanche un vero attore, e contropropose a Ciccio di ingaggiarli insieme. A questo punto entrambi furono assunti dalla compagnia. Avrebbero dovuto semplicemente interpretare la canzone Core 'ngrato, ma Franco propose una variante: Ciccio avrebbe cantato mentre lui lo disturbava. Nella preparazione allo spettacolo, Ingrassia lavorò molto su Franchi, che oltre ad avere delle gravi lacune in lingua italiana non aveva neanche le basi della vera e propria recitazione. Debuttarono al teatro "Costa" di Castelvetrano e ne venne fuori uno sketch che ebbe un grande successo tra il pubblico. Il numero, che all'inizio durava circa 5 minuti, negli spettacoli successivi raddoppiò la sua durata e fu anche portato al Salone Margherita di Napoli. I due iniziarono a realizzare divertentissimi dialoghi. Inizialmente Ciccio era un po' restio ad unirsi a Franco, sia a causa della differenza d'età che li divideva (Ciccio era più vecchio di sei anni), sia per le diverse condizioni artistiche (Ciccio era già capocomico di una compagnia di giro, Franco invece era poco più di un guitto di quartiere). Visto il successo, si decise però a proseguire a lavorare con lui, continuando a fargli da maestro. Dopo i successi in Sicilia, Franco e Ciccio sbarcarono a Napoli, dove furono accolti da un grande pubblico: recitavano anche per i soldati della NATO e a poco a poco stavano conquistando una notorietà sempre maggiore. Ma ancora non riuscivano a sbarcare il lunario, finché, nel 1957, non furono notati da Giovanni Di Renzo, un capocomico, che li assunse per una tournée al nord Italia. Dal 1959 si trasferirono in Veneto, dove Franco con delle ballerine rischiò la vita in un teatro di Belluno a causa di un incendio, riuscendo egli stesso a domarlo e mettere tutti in salvo. Quell'anno Franco ottenne il premio Mascotte come rivelazione dell'anno e fu premiato insieme a Ciccio a Roma. Nel 1960 furono prima a Genova, dove Ciccio si sposò con Rosaria (con cui ebbe il figlio Giampiero), e poi in Francia. Fu grazie a Domenico Modugno che venne loro concessa una parte nel film-commedia Appuntamento a Ischia (1960), di cui egli era protagonista. Li aveva conosciuti nel 1958, durante uno spettacolo a Reggio Calabria e li aveva chiamati solo per invitarli a formare con lui una compagnia teatrale. Sul set furono notati dal regista, che li mise alla prova chiedendo loro di recitare un'orazione funebre con l'intento di farlo ridere. Franco e Ciccio non lo delusero e lui li scritturò: fu la svolta della loro carriera. Il vero boom per la coppia arrivò con I due della legione diretto dal regista Lucio Fulci alle prime armi (che dirigerà complessivamente tredici film della coppia): la Titanus, casa di produzione cinematografica, spese circa 100 milioni di lire e ne incassò oltre 430. Il successo valse a Franco e Ciccio l'appellativo di coppia d'oro. Tra la metà degli anni sessanta e l'inizio dei settanta, Franco e Ciccio toccarono il massimo del loro successo. Franco raccontò che una volta girarono tre film nello stesso giorno, e ciò rende chiaro la frenesia del loro lavoro. Al cinema si aggiunsero altri impegni: la televisione, con la partecipazione a varietà come I due nel sacco, Cantatutto e Partitissima, la musica, con la pubblicazione di vari singoli 45 giri, i caroselli e la radio; addirittura la coppia fu protagonista di una serie di fumetti, con 16 albi pubblicati tra il 1967 e il 1968. La crisi era tuttavia dietro l'angolo. Già a partire dai primi anni settanta Franchi aveva espresso velleità di cantante, presentandosi al Festival di Napoli. La rottura definitiva si ebbe nel 1972, all'indomani del Pinocchio televisivo, quando Ingrassia ricoverato per una grave forma di ulcera perforata si vide sostituito da Luigi Pistilli come partner di Franchi nel film Il gatto di Brooklyn aspirante detective. Alla base della rottura vi era anche una diversa visione delle loro scelte artistiche, che il più ambizioso Ingrassia avrebbe voluto più ponderate, dando più peso alla qualità che alla quantità. Dopo vari tentavivi di riconciliazione nel 1980 Ciccio si scusò pubblicamente a Domenica in e la riconciliazione ufficiale avvenne in diretta televisiva, grazie all'intervento di Pippo Baudo. Così parteciparono insieme al programma televisivo di Gianni Boncompagni, Drim. Nel luglio del 1992, a Napoli, durante le registrazioni del varietà di Raitre Avanspettacolo è Franchi a dover lasciare, a causa di un attacco cardiaco con immediato ricovero all'ospedale San Paolo. Ciccio fu costretto a lavorare da solo. Franco, stanco e malato di cirrosi epatica, rientrerà solo nell'ultima puntata. Quasi privo di voce giustificherà questo ritardo dicendo: "Sono stato in paradiso ma non mi hanno voluto", per poi congedarsi definitivamente dalle scene chiedendo un applauso "a quanti ci hanno voluto bene". La morte lo colse presso la clinica Villa Flaminia, dove era stato più volte ricoverato durante la grave malattia al fegato. Al suo funerale parteciparono migliaia di persone.Affetto dal 2001 da problemi respiratori, Ciccio Ingrassia morì al Policlinico Gemelli, circondato dall'affetto dei suoi cari. Con la sua scomparsa si chiuse così definitivamente il ciclo di quella comicità spontanea, scanzonata, satirica e mai volgare, a cui egli aveva dato "il volto triste della risata", come disse di lui Nino Manfredi. È sepolto presso il Cimitero del Verano di Roma |
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A me quando ero ragazza non piacevano molto , forse perchè ero più attratta da comici con nomi altisonanti.
Poi con la maturità ho avuto modo di rivalutarli ed oggi posso dire: magari ce ne fossere tanti come loro!!!!!!!!! |
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