Il cane ed il figlio di una coppia separata, trascorrerà una settimana col ‘papà’ e una con la ‘mamma’: lo ha deciso il Tribunale di Roma con una sentenza che ha stabilito l’affidamento congiunto dei due soggetti in questione dopo la separazione.
“Ora entrambi i ‘padroni’ – espressione non felice, scrive il giudice – dovranno prendersi cura del cane, dividendone anche le spese di cura e mantenimento, dalle crocchette al veterinario”.
Dopo un lungo tira e molla legale il giudice tira le conclusioni secondo il seguente ragionamento. Primo: centrale in casi come questi è l’interesse e il benessere del cane, che è assimilabile a quello del figlio minore della coppia. Secondo: vista con gli occhi teneri di fido, non ha alcuna importanza se la coppia sia sposata o solo convivente. Il cane ha percepito quella come la sua famiglia, consegnando pari affetto a lei come a lui, all’uomo come alla donna. In questo senso, d’altra parte, va una proposta di legge che equipara la famiglia legale e quella di fatto in materia di cura dell’animale domestico. La proposta di legge – che punta a modificare l’articolo 455-ter del Codice Civile – non è stata ancora approvata solo per il colpevole ritardo del legislatore, accusa il giudice nella sentenza.