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Città del Vaticano, 2 apr. (Apcom) - Alla vigilia del quarto anniversario della morte di Giovanni Paolo II, Papa Ratzinger prega per la beatificazione di Wojtyla, che molti media polacchi danno per certa il 2 aprile 2010, a cinque anni esatti dalla sua scomparsa.
E il cardinale Stanislao Dziwisz, per oltre 30 anni segretario personale di Giovanni Paolo II, aspetta "presto" il "sigillo definitivo da parte della chiesa e del Santo Padre" sulla beatificazione di Papa Karol Wijtyla. "Aspettiamo che questa testimonianza - ha detto ieri 'don' Stanislao in un incontro nella Chiesa di Santa Maria del Popolo - riceverà presto il sigillo definitivo da parte della chiesa nella forma di elevazione alla gloria degli altari".
Oggi sarà dunque la giornata dedicata al ricordo del Papa polacco. Alle 18, Ratzinger presiederà una solenne messa nella piazza San Pietro, davanti a decine di migliaia di fedeli, in ricordo di Wojtyla, morto alle 21.37 del 2 aprile, dopo un lungo periodo di agonia. Alla celebrazione saranno particolarmente presenti i giovani della diocesi di Roma, nel tradizionale incontro del Pontefice con loro, alla vigilia della Giornata Mondiale della Gioventù che, a livello diocesano, si celebra la domenica delle Palme.
Autorità, cardinali, vescovi, gruppi di fedeli e semplici pellegrini affluiranno nella piazza vaticana per rendere omaggio a Giovanni Paolo II, acclamato dalla folla 'Santo, subito'. Concelebrerà il cardinale Dziwisz, giunto appositamente dalla Polonia.
Chiedo nella preghiera il dono della sua beatificazione", ha detto Papa Ratzinger al termine dell'udienza generale di questa mattina, in piazza San Pietro, nei saluti in lingua polacca, ricordando che domani ricorre il quarto anniversario della morte di Papa Wojtyla.
La causa di beatificazione ha ricevuto una grande accelerazione quando il 9 maggio del 2005 Benedetto XVI dispensò dai cinque anni previsti per la sua introduzione. "E' su una corsia preferenziale, che la farà procedere speditamente", ha detto da parte sua monsignor Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi. "Trattandosi di una causa di un Papa così conosciuto e amato - ha aggiunto alla 'Radio Vaticana' - la speditezza obbliga a una grande accuratezza metodologica e contenutistica, nel rispetto delle procedure previste. Speditezza non significa fretta o superficialità, ma, al contrario, essa implica sollecitudine e professionalità".