Questa solennità viene celebrata dalla Chiesa ogni
anno,nel tempo di avvento, l’8 dicembre.
Parlare di questo mistero significa rispondere a
quattro domande :
1.Cosa
significa Immacolata concezione? A questa domanda si potrebbe rispondere con la
definizione dogmatica proposta dalla bolla Ineffabilis Deus di Papa Pio IX,che
nell’8 dicembre 1854 definì solennemente Maria Immacolata
Concezione.
In che cosa consiste questo mistero?Maria,per un
dono,per un privilegio che Dio le ha concesso e in virtù dei meriti che Cristo
avrebbe acquisito con la
Pasqua,è stata preservata da ogni macchia di peccato originale
fin dal primo istante del suo concepimento nel grembo di
Sant’Anna.
Ogni cristiano viene concepito e nasce portando
dentro i segni del peccato originale;ogni cristiano ha bisogno di essere
battezzato;ogni cristiano ha avuto bisogno di essere,cioè liberato dal peccato
originale in forza della Pasqua di Gesù che è stata partecipata attraverso il
Sacramento del Battesimo.
Maria è stata redenta non nel senso che è stata
liberata,ma nel senso che è stata
preservata.
Questa è la verità che Pio IX definì solennemente
quattro anni prima che Maria apparisse a Santa Bernadetta a
Lourdes,presentandosi come l’immacolata concezione. La definizione canonica
contiene tre verbi:dichiariamo,pronunciamo,definiamo; sono i verbi con i quali
il papa procede alla solenne definizione di una verità da
credere.
Il soggetto di questa solenne definizione è la
beatissima Maria.
Maria è stata preservata,neppure per un istante è
stata sfiorata dal peccato originale,perché è stata preservata fin dal primo
istante del suo concepimento.
Dire concepimento e dire nascita non è la stessa
cosa:concepimento nel grembo di Sant’Anna,questa preservazione è
redenzione.
2.Perché
è stata preservata dal peccato?
Maria non è stata preservata per meriti
particolari,ma per singolare grazia e privilegio di
Dio.
Dio ha semplicemente voluto così,le ha fatto questa
grazia,le ha dato questo privilegio.
Qual è la causa per la quale Maria è stata
redenta?
Gli uomini sono stati redenti da Cristo,dalla vita di
Cristo, con particolare riferimento al mistero della
Pasqua.
Cristo muore e risorge e manda lo Spirito,è questo
l’evento pasquale. Questo evento salva tutti quelli che sono nati prima e tutti
quelli che nasceranno dopo.
Adamo è stato redento in previsione dei meriti che
Cristo avrebbe avuto con la
Pasqua. L’evento,quindi, che redime è la
Pasqua.
La redenzione ha valore retroattivo,per noi si pone
nel tempo e nella storia,nel disegno di Dio è sempre
presente.
Questa dottrina è una dottrina rivelata che Dio ci ha
fatto conoscere attraverso la Sacra
Scrittura.
Non è comunque una verità rivelata esplicitamente
attraverso le pagine della Sacra Scrittura e neanche perché trasmessa di
generazione in generazione attraverso la
tradizione.
Implicitamente si perché l’arcangelo Gabriele
salutando Maria le dice ‘rallegrati kaire kechaitòme’ ,cioè rallegrati tu che
sei la privilegiata,la favorita del Signore.
Di per se il Kecharitòme fa riferimento al mistero
che l’angelo annuncia a Maria cioè la maternità divina,quindi Lc 1,26 non può
essere considerato il testo dal quale dedurre esplicitamente la rivelazione di
questo mistero considerato,c’è in quel Kecharitòme un riferimento. Allora non si
può parlare di rivelazione esplicita ma si parla di rivelazione implicita nel
mistero rivelato:la maternità divina.
La mamma che aspetta un bambino ha un rapporto di
unità profonda con il bambino,formano una cosa sola per certi aspetti. Il bimbo
è carne della mamma,anche se è legato solo dal cordone
ombelicale.
Nel disegno di Dio Maria deve portare dentro di
se,nella sua carne,nella sua persona,il Figlio stesso di Dio,deve dargli la sua
carne,i suoi cromosomi.
Per cui c’è stata unità tra Maria e
Gesù.
Se la divinità si fosse unita con l’umanità,non era
giusto che la carne di Maria fosse,anche per un solo istante, segnata dalla
presenza del peccato,ed è proprio per questa ragione che Dio l’ha preservata da
ogni macchia di peccato originale. Questa definizione l’ha fatta Pio IX nel
secolo scorso ma prima di lui più volte il magistero della Chiesa si era
pronunziato non in maniera solenne e definitiva circa questo
mistero.
Bisogna ricordare che quando si parla di magistero si
distingue tra magistero straordinario e ordinario. Il primo consiste nella
definizione solenne,definitiva di una verità; il secondo è l’insegnamento
quotidiano.
Ad ogni definitiva si arriva a poco a poco ed è
preceduta da secoli e secoli di storia,di fede,impressa dalle comunità
cristiane.
3.Quali
sono le testimonianze dei teologi?
Il nostro sguardo va nel Medioevo,dove abbiamo due
pensieri:quello di Tommaso d’Aquino e quello di Duns
Scoto.
D’Aquino nega che Maria sia l’immacolata concezione
perché il peccato originale,secondo lui,si trasmette di generazione attraverso
il concepimento. Ogni uomo è segnato dal peccato originale,quindi anche
Maria.
Scoto dice:tutti abbiamo bisogno di essere redenti,
anche Maria è stata redenta,ma per lei la redenzione vuol dire preservazione (
XIV secolo).
La tesi di
Scoto è da allora l’insegnamento ed è la fede delle comunità
cristiane.
Andando indietro ci sono padri che parlano
dell’immacolata concezione,ma insistono sulla santità di
Maria.
Vogliono dire a ciascuno di noi che Maria non ha mai
avuto a che fare con il peccato
(S.Agostino).
I padri stabiliscono un parallelismo tra Eva e Maria.
Da Eva il peccato,la morte ,da Maria la santità,la vita,Maria è la nuova
Eva.
S.Paolo aveva stabilito una
simile contrapposizione tra Adamo e il nuovo Adamo che è
Gesù.
4.Maria nel corso della sua vita è stata mai sfiorata
dal peccato personale?
Innanzitutto dobbiamo dire che il peccato personale è
quel peccato fatto dal singolo individuo,il peccato originale viene ereditato da
una natura umana decaduta privata dalla
grazia.
Maria nel corso della sua vita non si è mai resa
responsabile di peccato personale.
Le ragioni per cui Maria è immacolata concezione sono le
stesse per le quali Maria è sempre santa:maternità
divina.