NON BADATE A ME
Fra le cose che il mare getta Cerchiamo le più dissecate, zampe violette di gamberi, testine di pesci morti, soavi sillabe di legno, piccoli paesi di perla, cerchiamo ciò che il mare ha sfatto con inutile insistenza, ciò che ha rotto e squassato e abbandonato per noi.
Ci sono petali inanellati, cotoni della tempesta, sterili gemme d’acqua e ossa gracili d’uccello che sembrano ancor volare.
Si svuota il mare delle sue scorie, il vento gioca con gli oggetti, il sole ogni cosa abbraccia e il tempo vicino al mare conta e tocca quanto esiste.
Io conosco tutte le alghe, gli occhi bianchi della rena, le piccole mercanzie delle maree dell’autunno e, come un gran pellicano, edifico umidi nidi, spugne che adorano il vento, e labbra d’ombra abissale, ma nulla è più lacerante dell’indizio di un naufragio: il dolce legno scomparso che fu morso dalle onde e sdegnato dalla morte.
Bisogna cercare cose oscure In qualche parte della terra, in riva al silenzio azzurro o dov’è passato il treno di una furiosa tempesta: restano sogni sottili, monete di tempo e d’acqua, detriti, celeste cenere, e l’ebbrezza intrasferibile di prender parte ai travagli della solitudine e della rena.
(Pablo Neruda)

Per sempre me ne andrò per questi lidi, Tra la sabbia e la schiuma del mare. L'alta marea cancellerà le mie impronte, E il vento disperderà la schiuma. Ma il mare e la spiaggia dureranno in eterno. (Gibran Kahlil Gibran, 1926)

"Se vuoi costruire una nave, non radunare gli uomini per raccogliere il legno e distribuire i compiti ma, insegna loro la nostalgia del mare ampio e infinito"
(A. de Saint Exupery)

RIVERBERO DI LUCI
Riverbero di luci scintilla tra le spumose onde che giocose si rincorrono nel silenzio di una notte d'inverno. Gorgoglio d'acque che s'infrange mormorando tra gli scogli, sotto il pontile di pietra. Tutti giacciono addormentati nelle loro case, vicino al rosso focolare acceso, io solo veglio quell'oscurità frastagliata dai lampioni gialli tremolanti nel buio, dai riflessi del mare di quella vecchia città sul porto. Il tuo nome io riconosco, palpita silente d'amore e carezza calda la mia mano con la sua dolce brezza di marzo. Io vedo il tuo respiro alitare tra le onde nel gioco d'argento e d'oro di miriadi di colori che sorgono e si dissolvono nel blu dell'ombroso mare. Io sento il tuo cuore che batte di vita, di pace infinita: tu sola sei Dio ed io sono uno con te.
(Jayan Walter)

L' uomo e il mare
Uomo libero, sempre tu amerai il mare! Il mare è il tuo specchio; tu miri, nello svolgersi infinito delle sue onde, la tua anima. Il tuo spirito non è abisso meno amaro. Ti compiaci a tuffarti entro la tua propria immagine; tu l'abbracci con gli occhi e con le braccia, e il tuo cuore si distrae alle volte dal suo battito al rumore di questo lamento indomabile e selvaggio. Siete entrambi a un tempo tenebrosi e discreti: uomo, nessuno ha mai misurato la profondità dei tuoi abissi; mare, nessuno conosce le tue ricchezze segrete, tanto siete gelosi di conservare il vostro mistero. E tuttavia sono innumerevoli secoli che vi combattete senza pietà né rimorsi, talmente amate la carneficina e la morte, eterni lottatori, fratelli.
(Charles Baudelaire - 1821-1867)

Fratello Mare
Ed ecco ce ne andiamo come siamo venuti arrivederci fratello mare mi porto un po’ della tua ghiaia un po’ della tua luce e della tua infelicità. Ci hai saputo dir molte cose sul tuo destino di mare eccoci con un po’ più di speranza eccoci con un po’ più di saggezza e ce ne andiamo come siamo venuti, arrivederci fratello mare.
(Nazim Hikmet)


By Max
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