Shoah, "il passato non si ripeta"
Napolitano nel Giorno della Memoria
L'Italia intera celebra oggi con preghiere, mostre, spettacoli, le vittime dell'Olocausto nel Giorno della Memoria. "Ciò che è stato non abbia mai più a ripetersi", ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in occasione della posa della prima pietra del memoriale della Shoah alla stazione Centrale di Milano. Oggi è l'anniversario della liberazione di Auschwitz, che risale esattamente a 65 anni fa.
Sulla tragica ricorrenza è intervenuto anche il presidente della Camera Gianfranco Fini sottolineando che "ricordare l'orrore della Shoah è un dovere di tutte le istituzioni e di ogni cittadino".
Napolitano: l'insegnamento della Shoah
La
Shoah è "una tragica esperienza carica di insegnamenti e di valori".
Così Napolitano ha ricordato al Quirinale il massacro di milioni di
ebrei. Questa pagina di storia "é ancora piena di insegnamenti", ha
detto il presidente rivolgendosi in modo particolare ai giovani
presenti all'iniziativa e dicendo di essere "confortato dall'aver
ascoltato le riflessioni degli studenti sulla Shoah". Il capo dello
Stato ha poi detto che i diritti dei popoli sono inalienabili e, tra
questi, ci sono quelli del popolo ebraico e dello Stato di Israele a
vivere in sicurezza. Napolitano ha anche fatto riferimento
all'attualità e al difficile cammino verso la pace in Medio Oriente.
Rivolgendosi poi al presidente dell'Unione delle comunità ebraiche
italiane, Renzo Gattegna, Napolitano ha parlato della condivisione di
"ideali comuni come la lotta per la libertà e per il pieno
riconoscimento dei diritti dei popoli e in modo specifico del popolo
ebraico e dello Stato di Israele a vivere in sicurezza". "Non chiediamo
di meglio che trasmettere il testimone ai giovani a nome dello Stato",
ha poi detto, con la voce rotta dall'emozione, rivolgendosi agli
studenti presenti nel salone dei Corazzieri del Quirinale, teatro anche
della cerimonia di consegna delle medaglie ai cittadini italiani
deportati e internati nei laber nazisti.
Il Papa: inaudita efferatezza della Germania nazista
Benedetto
XVI, al termine dell'udienza generale, ha voluto ricordare la
celebrazione odierna del Giorno della Memoria parlando della "inaudita
efferatezza della Germania nazista". Il Pontefice ha rievocato la
liberazione del campo di Auschwitz e ha affermato: "Tale evento e le
testimonianze dei sopravvissuti rivelarono al mondo l'orrore dei crimini di inaudita efferatezza, commessi nei campi di sterminio
creati dalla Germania nazista". "Si celebra - ha proseguito il Papa -
il Giorno della Memoria in ricordo di tutte le vittime di quei crimini,
specialmente dell'annientamento pianificato degli ebrei, e in onore di
quanti, a rischio della propria vita, hanno protetto i perseguitati,
opponendosi alla follia omicida". "Con animo commosso - ha detto ancora
Benedetto XVI - pensiamo alle innumerevoli vittime di un cieco odio razziale e religioso,
che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte in quei luoghi
disumani. La memoria di tali fatti, in particolare del dramma della
Shoah che ha colpito il popolo ebraico, susciti un sempre più convinto
rispetto della dignità di ogni persona, perché tutti gli uomini si
percepiscano una sola grande famiglia. Dio onnipotente illumini i cuori
e le menti, affinché non si ripetano più tali tragedie".
Scritte antisemite a Roma
Scritte
antisemite sono state trovate a Roma, in alcune vie della città. Sul
muro del museo della Liberazione in via Tasso si legge la scritta
"Olocausto propaganda sionista", mentre in via Cavour una certa
"Militia" firma il proclama "Pacifici porco giudeo". Il riferimento è
al presidente della Comunità ebraica Riccardo Pacifici. Non si sono
fatte attendere le reazioni di molti politici. Il primo a intervenire è
stato il sindaco Gianni Alemanno: "Le scritte costituiscono un atto
gravissimo, un'offesa senza pari al rispetto della persona umana". Guarda le foto
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