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General: Cosa ne pensate di quanto ha detto il Papa?
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Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: clicy21  (Mensaje original) Enviado: 29/01/2010 17:53
Niente comunione ai divorziati poi risposati"
Benedetto XVI contesta "la diffusa e radicata tendenza che - nei giudizi sulla nullità dei matrimoni - porta a contrapporre la giustizia alla carità, quasi che una escluda l’altra". E poi: "No alla comunione se il matrimonio era valido"
  
 Città del Vaticano - Benedetto XVI contesta "la diffusa e radicata tendenza, anche se non sempre manifesta, che - nei giudizi sulla nullità dei matrimoni - porta a contrapporre la giustizia alla carità, quasi che una escluda l’altra". "Alcuni - denuncia nel discorso per l’apertura dell’anno giudiziario della Rota Romana - ritengono che la carità pastorale potrebbe giustificare ogni passo verso la dichiarazione della nullità del vincolo matrimoniale per venire incontro alle persone che si trovano in situazione matrimoniale irregolare. La stessa verità, pur invocata a parole, tenderebbe così ad essere vista in un’ottica strumentale, che l’adatterebbe di volta in volta alle diverse esigenze che si presentano".
"Diritto canonico sottovalutato" "Il vostro ministero - spiega ai giudici del supremo tribunale che all’interno della Chiesa giudica in questa materia - è essenzialmente opera di giustizia: una virtù che consiste nella costante e ferma volontà di dare a Dio e al prossimo ciò che è loro dovuto, della quale è quanto mai importante riscoprire il valore umano e cristiano, anche all’interno della Chiesa". Oggi, secondo Papa Ratzinger, "il Diritto Canonico, a volte, è sottovalutato, come se esso fosse un mero strumento tecnico al servizio di qualsiasi interesse soggettivo, anche non fondato sulla verità". "Occorre invece - raccomanda - che tale Diritto venga sempre considerato nel suo rapporto essenziale con la giustizia, nella consapevolezza che nella Chiesa l’attività giuridica ha come fine la salvezza delle anime". "In questa prospettiva - sottolinea il Papa - è da tenere presente, qualunque sia la situazione, che il processo e la sentenza sono legati in modo fondamentale alla giustizia e si pongono al suo servizio". Infatti, anche se "l’azione di chi amministra la giustizia non può prescindere dalla carità e di conseguenza, l’approccio alle persone, pur avendo una sua specifica modalità legata al processo, deve calarsi nel caso concreto per facilitare alle parti, mediante la delicatezza e la sollecitudine, il contatto con il competente tribunale, tuttavia occorre ribadire che ogni opera di autentica carità comprende il riferimento indispensabile alla giustizia".
Eucarestia: "No ai divorziati-risposati" Sarebbe un errore facilitare le dichiarazioni di nullità di matrimonio e spianare quindi con eccessiva facilità la strada alla riammissione alla comunione alle persone coinvolte in procedimenti di questo tipo. è quanto ha detto questa mattina il Papa rivolgendosi ai membri del Tribunale della Sacra rota ricevuti in udienza in occasione dell’apertura dell’anno giudiziario. "Occorre rifuggire da richiami pseudo pastorali - ha detto il Papa - che situano le questioni su un piano meramente orizzontale, in cui ciò che conta è soddisfare le richieste soggettive per giungere ad ogni costo alla dichiarazione di nullità, al fine di poter superare, tra l’altro, gli ostacoli alla ricezione dei sacramenti della Penitenza e dell’Eucaristia". "Il bene altissimo della riammissione alla Comunione eucaristica - ha aggiunto - dopo la riconciliazione sacramentale, esige invece di considerare l’autentico bene delle persone, inscindibile dalla verità della loro situazione canonica. Sarebbe un bene fittizio, e una grave mancanza di giustizia e di amore, spianare loro comunque la strada verso la ricezione dei sacramenti, con il pericolo di farli vivere in contrasto oggettivo con la verità della propria condizione personale". In precedenza il Papa aveva osservato a proposito dei processi davanti al tribunale della Sacra Rota: "l’approccio alle persone, pur avendo una sua specifica modalità legata al processo, deve calarsi nel caso concreto per facilitare alle parti, mediante la delicatezza e la sollecitudine, il contatto con il competente tribunale. In pari tempo, è importante adoperarsi fattivamente ogni qualvolta si intraveda una speranza di buon esito, per indurre i coniugi a convalidare eventualmente il matrimonio e a ristabilire la convivenza coniugale".
Il relativismo oscura il matrimonio" La cultura contemporanea, impregnata di relativismo, oscura "la stessa essenza del matrimonio" e, sacrificando la verità alle esigenze particolari, rende l’amore "un guscio vuoto". Lo ha detto papa Benedetto XVI ricevendo in udienza i componenti del Tribunale della Rota Romana, in occasione dell’inaugurazione dell’Anno giudiziario. "Senza verità - ha affermato il pontefice - la carità scivola nel sentimentalismo. L’amore diventa un guscio vuoto da riempire arbitrariamente. è il fatale rischio dell’amore in una cultura senza verità. Esso - ha proseguito - è preda delle emozioni e delle opinioni contingenti dei soggetti, una parola abusata e distorta, fino a significare il contrario". "Un simile svotamento" - ha oggi denunciato papa Ratzinger - può verificarsi non solo nell’attività pratica del giudicare, ma anche nelle impostazioni teoriche, che tanto influiscono poi sui giudizi concreti". "Il problema si pone", in particolare - ha aggiunto - "quando viene più o meno oscurata la stessa essenza del matrimonio, radicata nella natura dell’uomo e della donna, che consente di esprimere giudizi oggettivi sul singolo matrimonio.
Io credo che abbia ragione! In un mondo come e' questo attuale, dove niente e' fermo, dove gli ideali sono cantanti o attori e dove l'amore e' diventato divertimento, credo che occorra dare a tutti un appiglio di saldezza morale, pero' riguardo il matrimonio..........io considero solo quello eterosessuale e nessun altro! Ely


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Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: daniela71 Enviado: 29/01/2010 18:42
Sono d'accordo con quanto affermato
dal nostro Pontefice...

Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: Lelina Enviado: 30/01/2010 06:37
Matrimoni, Ratzinger alla Sacra Rota:
"Ora basta con gli annullamenti facili"
Monito del Papa all'inaugurazione
dell'anno giudiziario del tribunale
della Santa Sede: «I giudici non
cedano alle richieste soggettive»
CITTA' DEL VATICANO
I giudici decidano secondo giustizia, gli avvocati evitino «con cura» di sostenere cause perse, e nessuno creda che il matrimonio cristiano possa sciogliersi con la stessa facilità di un divorzio civile, o quasi. è questo il senso del duro monito riservato questa mattina da papa Benedetto XVI ai componenti della Rota Romana in occasione dell’apertura dell’Anno giudiziario del tribunale ordinario della Santa Sede, la cui principale attività consiste proprio nell’annullamento dei matrimoni in chiesa. Un "reset" divenuto nel corso degli anni fin troppo facile, soprattutto per alcuni personaggi in vista che, non volendo rinunciare alla loro fama di cattolici osservanti, desideravano comunque una maggiore libertà nella loro vita privata. A costo, come accaduto in qualche caso, di dichiararsi falsamente impotenti o infermi di mente.
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Sempre più spesso a vip, politici ma anche persone comuni abbastanza influenti in ambiti soltanto locali viene concesso il cosiddetto "annullamento del matrimonio", ossia una sorta di "controsacramento" volto a far scomparire di fronte a Dio l'unione tra due coniugi. In seguito all'annullamento è nuovamente possibile sposarsi in Chiesa e il matrimonio precedente è come se non fosse mai avvenuto. Ma è davvero giusto che la Sacra Rota accordi, in circostanze particolari, questa sorta di contro-sacramento? Possono davvero esistere motivi validi che consentano di sciogliere ciò che Dio ha unito?

Per rispondere a questa domanda ho deciso di proporvi un bellissimo passo tratto dal Vangelo Secondo Matteo (Mt 19, 3-6).

In quel tempo si avvicinarono a Gesù alcuni farisei per metterlo alla prova e gli chiesero:
«É lecito ad un uomo ripudiare la propria moglie per qualsiasi motivo?». Ed egli rispose: «Non avete letto che il Creatore da principio li creò maschio e femmina e disse: Per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola? Così che non sono più due, ma una carne sola. Quello dunque che Dio ha congiunto, l'uomo non lo separi
».

Credo sia proprio questa la risposta: Quello che Dio ha congiunto, l'uomo non separi.


 



 
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