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De: ○●MAX●○ (Mensaje original) |
Enviado: 03/02/2010 18:29 |
CONTENTEZZA:
IL SEGRETO DELLA FELICITà
di
Giuseppe Bufalo
Più si sperimenta il vuoto interiore e
più si tenta di possedere qualcuno o qualcosa per cercare di colmarlo.
Chi ha trovato in sé la Verità, possiede realmente e non desidera più
nulla, né tantomeno ha bisogno di sforzarsi per possedere qualcosa.
Se in te hai riscoperto la Realtà della vita non sei più
attratto dai beni, sia essi materiali sia spirituali, poiché già ti
appartengono e non c'è bisogno di lottare per conquistarli. Essere
consapevoli di se stessi e di ciò che concerne la realtà porta alla
stabile contentezza permanente; ma la mancanza di contentezza porta allo
stato di bramosia mentale ed emotiva detta anche avarizia mentale. Ogni
cosa è conseguente ed in relazione ad altre, quindi ogni desiderio o
brama per qualcuno o per qualcosa porta inevitabilmente a legare l’uomo
al ciclo delle rinascite. Con la contentezza, quei legami, costruiti
da noi stessi nel corso delle innumerevoli incarnazioni, cominciano a
sciogliersi fino a disintegrarsi completamente, liberandoci da ogni
schiavitù. Tutto ciò avviene gradualmente, e man mano che Maya,
l’Illusione, allenta la presa grazie al nostro lavoro costante, ogni
accadimento ci appare più chiaro e la Realtà occupa il posto
dell’Illusione, sotto ogni aspetto in cui si manifesta. Tutto ciò
porta ad una maggiore comprensione e consapevolezza dello scopo
dell’attuale incarnazione, permettendoci di Servire in maniera
consapevole ed incondizionata. Questo processo passa inevitabilmente
attraverso la Putrefazione, la Nigredo degli Alchimisti, di tutte quelle
cose illusorie ed irreali che prima attraevano l’attenzione. In
seguito, attraverso la manifestazione delle Grandi Leggi di Ripulsa ed
Attrazione, il discepolo si sente respinto da tutto ciò che non
focalizza più il suo interesse e attratto dalle cose Reali
dell’esistenza. è un duro processo che porta dalla distruzione alla
trasformazione e quindi alla successiva rinascita. Il discepolo si
allontana sempre più da ciò che fino a quel momento ha focalizzato la
sua attenzione e volge lo sguardo verso la Verità, rappresentata dalle
qualità Divine e dal Piano da Esse manifestato. Vivere una vita
naturale, in sintonia con le Grandi Leggi che ci governano, porta
inevitabilmente ad una Serenità mentale ed emotiva, naturali conseguenze
della contentezza; questo vuol dire sentirsi parte di un Grande Disegno
con il quale nessun desiderio può competere. Oltre ad essere
sinonimo di evoluzione interiore, la contentezza è anche simbolo di
felicità che inevitabilmente ci porta ad essere più utili nel mondo e
servire l’umanità nella maniera più efficiente possibile. Essere
scontenti provoca disarmonia in se stessi ed in tutti coloro che ci
circondano. Inoltre, approfondendone le cause, riusciamo a capire che
questa disarmonia deriva spesso da ragionamenti errati, quindi da un
cattivo uso della mente, che va educata e disciplinata. Nella
continua ricerca del possesso, e quindi della felicità esteriore
limitata ed illusoria, si insinua inevitabilmente la scontentezza perciò
chi ha già trovato in sé non rincorre più la Maya, l’illusione delle
cose materiali ed irreali, ma si focalizza verso la parte Reale della
vita, manifestando le qualità dell’Anima fino a quel momento nascoste
sotto un gran mucchio di immondizia. Tutto questo porta alla Pace
Interiore in cui la mente si acquieta, liberandoci mentalmente,
emotivamente e fisicamente dai legami dolorosi e nocivi che ci vincolano
ad altre persone, cose o situazioni. Il servizio più completo e
disinteressato è alla fine il prodotto di una contentezza interiore. Vorrei
ora concludere con una frase di Shakespeare, che sintetizza
magistralmente questa qualità spirituale, ricercata e raggiunta da ogni
sincero discepolo, durante il Pellegrinaggio verso il Ritorno alla Casa
del Padre:
"La mia corona è il mio cuore, non sul mio capo, non
ornata di diamanti e di pietre preziose, né visibile; la mia corona si
chiama accontentamento; ed è una corona che raramente i re godono."
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De: clicy21 |
Enviado: 03/02/2010 18:46 |
Ciao Max! Importante e' che accontentarsi sia accompagnato dalla parola soddisfatto (dal tuo mondo, da cio' che ti ha donato la vita e cosi' via) e non dalla parola rassegnazione (mancanza di amore per qualsiasi cosa, accettazione passiva di tutto cio' che capita)! un salutone Ely |
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Apri il tuo cuore al mondo
e qualcuno sarà felice...
se poi nessuno riempirà il tuo cuore,
poco importa, il tuo amore l'hai dato
e nessuno potrà dimenticarlo...
(Web)
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