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General: Ada Negri e la sua terra
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جواب  رسائل 1 من 4 في الفقرة 
من: MOTHERSIXTEN  (الرسالة الأصلية) مبعوث: 05/02/2010 06:54
 
Divisorio
 
 
"Nel paese di mia madre v'è un campo quadrato, cinto di gelsi.
Di là da quel campo altri campi quadrati, cinti di gelsi.
Roggie scorrenti vi sono, fra alti argini, dritte, e non si sa dove vanno a finire.
La terra s'allarga a misura del cielo, e non si sa dove vada a finire.

Nel paese di mia madre v'han ponti di nebbia, che il vento solleva da placidi fiumi: varca il sogno quei ponti di nebbia, mentre le rive si stellan di lumi.
Pioppi e betulle di tremula fronda accompagnan de l'acque il fluire: quando ne' rami s'impigliano gli astri, in quella pace vorrei morire.
 

Nel paese di mia madre un basso tugurio sonnecchia sul limite della risaia, e ronzano mosche lucenti, ghiotte, intorno a un ammasso di concio.
Possanza di morte, possanza di vita, nell'odore del concio: ne gode la terra dall'humus profondo, sotto la vampa d'agosto che immobile sta.
 
 
Nel paese di mia madre, quando il tramonto s'insaguina obliquio sui prati, vien da presso, vien da lontano una canzone di lunga via: la disser gli alari alle cune, gli aratri alle marre, le biche all'aie fiorite di lucciole, vecchia canzone di gente lombarda:
"La Violetta la vaaa la vaaaa..."
 
"Fammi uguale, Signore, a quelle foglie moribonde, che vedo oggi nel sole tremar dell'olmo sul più alto ramo.
Tremano, sì, ma non di pena; è tanto limpido il sole, e dolce il distaccarsi dal ramo, per congiungersi alla terra.
S'accendono alla luce ultima, cuori pronti all'offerta; e l'agonia, per esse, ha la clemenza di una mite aurora.
Fa ch'io mi stacchi dal più alto ramo di mia vita, così, senza lamento, penetrata di Te come del sole."
Divisorio
Ada Negri


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جواب  رسائل 2 من 4 في الفقرة 
من: Lelina مبعوث: 05/02/2010 07:13
IL  DONO
 
Il dono eccelso che di giorno in giorno
e d'anno in anno da te attesi, o vita
(e per esso, lo sai, mi fu dolcezza
anche il pianto), non venne: ancor non venne.
Ad ogni alba che spunta io dico: "è oggi":
ad ogni giorno che tramonta io dico:
"Sarà domani". Scorre intanto il fiume
del mio sangue vermiglio alla sua foce:
e forse il dono che puoi darmi, il solo
che valga, o vita, è questo sangue: questo
fluir segreto nelle vene, e battere
dei polsi, e luce aver dagli occhi; e amarti
unicamente perché sei la vita.
 
- Ada Negri -

جواب  رسائل 3 من 4 في الفقرة 
من: Lelina مبعوث: 05/02/2010 07:14

Sole d'Ottobre
 

...è così pura questa
gioia fatta di luce e d'aria: questa
serenità ch'è d'ogni cosa intorno
a te, d'ogni pensiero entro di te:
quest'armonia dell'anima col punto
del tempo e con l'amore che il tempo
guida.
Non più grano, né frutti ha ormai la
terra
da offrire. Sta limpido l'Autunno
sul riposo dell'anno... Il fisso
azzurro, immemore
di tuoni e lampi, stende il suo gran
 velo
di pace sulle rosseggianti chiome
delle foreste. Quand'è falciata
la spiga, spoglia la pannocchia,
rosso
il vin nei tini, e le dorate noci
chiaman l'abbacchio, e fuor del
riccio scoppia
la castagna, che importa la
minaccia
dell'Inverno, alla terra?..
Trasparente luce
d'ottobre, al cui tepor nulla matura
perché già tutto maturò: chiarezza
che della terra fa cosa di cielo.

Ada Negri


جواب  رسائل 4 من 4 في الفقرة 
من: Lelina مبعوث: 05/02/2010 07:17

ADA NEGRI

Cenni biografici della scrittrice

Ada Negri nasce a Lodi, il 3 febbraio 1870 da  una famiglia molto povera. Il padre Giuseppe era manovale e la madre, Vittoria Cornalba, tessitrice.
Poetessa e scrittrice italiana Ada Negri,  è ricordata inoltre per essere stata la prima donna ad essere ammessa tra gli Accademici d'Italia.
Passa l'infanzia nella portineria del palazzo dove la nonna lavora come custode. Dopo il diploma di maestra elementare, Ada insegna  nella scuola elementare di Motta Visconti, paesotto in provincia di Milano dove passa  il periodo più felice della sua vita: fu in questo periodo che inizia a pubblicare i suoi scritti su un giornale lombardo, il Fanfulla di Lodi.
Nel 1982 pubblica la raccolta di poesie Fatalità, che ebbe talmente successo, che   le fu conferito il titolo di docente ad honorem presso l'Istituto superiore "Gaetana Agnesi" di Milano, città dove poi si trasferisce con la madre. A Milano entra in contatto con i membri del Partito socialista italiano
Nel 1894 vince  il Premio Milli per la poesia, e nello stesso anno esce la sua seconda raccolta di poesie, Tempeste, meno apprezzata di Fatalità, nonché vittima di una forte critica da parte di Luigi Pirandello. Le sue opere successive sono  fortemente   autobiografiche. Nel  1904 scrive Maternità, cui segue Dal profondo  nel 1910, Esilio nel 1914 e la raccolta di novelle Le solitarie, pubblicata nel 1917. L'anno seguente esce Orazioni, raccolta di odi alla patria. Nel 1919, lo stesso anno in cui muore  la madre Vittoria, esce Il libro di Mara, nuova raccolta di poesie. Segue nel 1921, Stella mattutina, romanzo autobiografico di successo, Finestre alte nel 1923, I canti dell’isola nel 1924, e Le strade nel 1926, entrambi libri di racconti e  un libro di poesie, Vespertina del 1930, poi Di giorno in giorno che contiene una raccolta di meditazioni sulle opere della scrittrice ed Erba sul sagrato del 1939.
Nel 1931 riceve il  Premio Mussolini per la carriera, premio che  consacra  Ada Negri come intellettuale di regime, tanto che nel 1940 diventa  la prima donna membro dell'Accademia d'Italia.
L’ultima opera conosciuta di Ada Negri è Oltre, uscito postumo, in cui l’autrice propose una sua agiografia di Santa Caterina da Siena. Muore a Milano, l'11 gennaio 1945.



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