1935 - Viene messo in vendita il “Monopoli” uno dei giochi di società più diffusi al mondo.
Secondo l'editore americano
Hasbro, questo gioco è stato giocato da circa 750 milioni di persone dal
1935, anno in cui
Charles Darrow lo registrò, rendendolo il "più giocato gioco da tavolo della storia"
[1]. Il
Guinness dei primati del
1999 ha citato la precedente statistica della Hasbro, per cui sarebbe stato giocato da 500 milioni di persone
[2]. Anche se non viene detto esplicitamente, viene considerato che le due cifre si riferiscano al record per il più grande numero di persone che giocano un
gioco da tavolo protetto da copyright nell'era moderna.
Questa, almeno, è la storia che è stata raccontata per anni. In realtà, le cose non andarono proprio così. Il gioco che Charles Darrow propose alla Parker non era affatto una sua invenzione. Si trattava invece di una copia di un gioco (o meglio di più giochi) apparsi sul mercato con vari nomi. Il meccanismo di base del gioco era stato infatti ideato nel 1903 da una donna di nome Elizabeth Magie (si pronuncia "McGee") la quale creò un gioco da tavolo intitolato The Landlord's Game. La Magie era un seguace dell'economista Henry George e il gioco era stato concepito come uno strumento didattico per insegnare la sua teoria dell'imposta unica. Il gioco si svolgeva su una plancia composta da 40 caselle disposte a formare un quadrato di dieci caselle per lato. Le quattro caselle d'angolo identificavano il punto di partenza (che la Magie chiamò Mother Earth), dove si otteneva anche del denaro, la prigione (Jail), il Parco Pubblico, e la casella Vai in Prigione. Al centro di ogni lato è presente una casella che indica una ferrovia. Le restanti caselle rappresentano proprietà da acquistare o tasse/multe da pagare. In pratica la stessa struttura del gioco che Charles Darrow avrebbe poi "inventato" trent'anni dopo.
Il gioco della Magie è coperto da un brevetto statunitense del 1904 ed è stato prodotto per la prima volta nel 1906.
Le vendite non furono molto elevate, ma il gioco divenne abbastanza popolare soprattutto nel nord-est degli Stati Uniti, subendo una leggera evoluzione.Bisogna considerare che siamo agli inizi del secolo scorso e i giochi in scatola non rappresentavano ancora un prodotto di largo consumo, così il gioco della Magie venne spesso “copiato” manualmente, dando vita a numerose varianti casalinghe. Poco alla volta i giocatori iniziarono a personalizzare le proprietà, attribuendovi nomi di vie delle loro città e l'intero meccanismo divenne un vero e proprio “folk game”, come viene definito in americano.Il brevetto del 1904 scade, ma nel 1921 la signora Magie (ora Phillips dopo essersi sposata) introduce alcune modifiche (probabilmente ispirate proprio alle regole casalinghe più popolari), ottenendo un secondo brevetto nel 1924.Tutta la vicenda resta nascosta per decenni, fino a che Ralph Anspach realizza e commercializza il gioco Anti-Monopoly, venendo accusato dalla Parker di violazione dei suoi diritti sul gioco Monopoly. La causa si trascina per anni, con numerose sentenze contrarie a Ralph Anspach, fino a che, quasi per caso, l'autore di Anti-Monopoli non scopre la vera storia e arriva ad ottenere una sentenza favorevole da parte della corte suprema degli Stati Uniti, che stabilì, una volta per tutte, che il gioco Monopoly non poteva essere considerato un'invenzione originale di Charles Darrow.
Nel corso del dibattimento, molte persone testimoniarono di aver giocato un gioco da tutti chiamato Monopoly ben prima dell'uscita del gioco di Charles Darrow.
Più semplice è invece la storia dell'edizione italiana, ma anche in questo caso non mancano elementi interessanti. Il gioco venne commercializzato a partire dal 1935 da una nuova casa editrice: Editrice Giochi. La società, fondata da Emilio Ceretti con un gruppo di amici, era intenzionata a commercializzare il gioco nella sua veste originale, ma essendo in pieno regime fascista, le leggi dell'epoca proibivano l'utilizzo di nomi inglesi. Così venne deciso di italianizzare il marchio, mantenendo al contempo la pronuncia all'inglese. Il gioco divenne quindi Monòpoli e non Monopòli, come sarebbe stato più corretto da un punto di vista linguistico, e per moltissimi anni venne commercializzato con l'accento sulla seconda "o", proprio per evitare errori di pronuncia.
I nomi delle vie erano quelli della Milano dell'epoca, con l'eccezione di Vicolo Corto e Vicolo Stretto, ma dopo la caduta di Mussolini alcuni nomi, come Via del Fascio, vennero sostituiti con altri più "neutri".
Da allora il gioco è rimasto praticamente inalterato nella sua struttura di base.
Dal 2009 anche in Italia il gioco si chiama all'inglese Monopoly.
In URSS il Monopoli era vietato per via del suo carattere capitalistico. Solo dopo la caduta del regime sovietico fu creata una versione del gioco in cirillico. A Cuba, invece, ancora oggi il Monopoli è considerato dalle autorità eccessivamente vicino alle idee del capitalismo, ed è sottoposto a bando sin dagli inizi del governo di Fidel Castro sull'isola