Página principal  |  Contacto  

Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

UN SORRISO PER TUTTI
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
  
 ◄ ISCRIZIONE AL GRUPPO 
 ___CHAT___ 
 INDICE BACHECHE 
 ◄ BENVENUTO/A 
 GENERALE 
 " TUTTI I MESSAGGI " 
 ۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞ 
  
 ◄◄◄ CHAT 
 ◄ ACCADDE OGGI 
 ◄ OROSCOPO DEL GIORNO 
 ◄ MESSAGGIAMOCI 
 ◄ AIUTO PC 
 ◄ AMORE 
 ◄ AUGURI 
 ◄ CONSIGLI & CURIOSITA´ 
 ◄ ATTUALITA´ 
 ◄ ARTE DI RAIOLUAR 
 ◄ GRAFICA DI ROM* 
 ◄ IL LOTTO DI NANDO 
 ◄ INDIANI D´ AMERICA 
 ◄ RICORDI & FOTO DI GIANPI 
 ◄ UMORISMO 
 ◄ MUSICA ANNI 60 / 70 ♫♪♫ 
 ◄GRUPPI MINORI ANNI 60-70 
  
 ◄ POESIE ISCRITTI 
 ◄ POESIE CLELIA ( Lelina ) 
 ◄ Clelia ♦ RACCONTI ♦ 
 ◄ POESIE & ALTRO NADIA 
 ◄POESIE DI NIKI 
 ◄ POESIE PREDILETTA 
 ◄ POESIE QUATTROMORI 
 ◄ POESIE TONY KOSPAN 
 ◄ ROBYLORD ♥ 
  
 OMAGGIO A KAROL 
 ◄ RICORDANDO EL CID 
 ◄ LEZIONI DI POESIA 
 ◄ SEZIONE SVAGO 
 ◄MATERIALI DA USARE► 
 ◄ CUCINA ITALIANA 
 __________________________ 
 Home Home 
  
 
 
  Herramientas
 
General: RICORDANDO ALDO MORO...
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 10 en el tema 
De: Lelina  (Mensaje original) Enviado: 16/03/2010 07:27
Sono passati 32 anni ed ancora quella triste notizia rimbomba nelle nostre orecchie... e una tristezza infinita nei nostri cuori....
Ricordiamo:
 
 
Roma, 16 marzo 1978. Sono le 9.03; un’ auto con a bordo il presidente della Democrazia cristiana Aldo Moro sta transitando all’angolo tra via Fani e via Stresa.

Improvvisamente un commando composto da almeno 10 terroristi appartenenti alle Brigate rosse assale la vettura e apre il fuoco contro Moro e la sua scorta. Il presidente resta illeso e viene trascinato via dagli assalitori: inizia così l'atroce vicenda del rapimento di Moro, che si concluderà il 9 maggio con il ritrovamento del cadavere.

Oggi, nel trentennale della sua scomparsa tutti conoscono i fatti: ogni manuale di storia riporta l’accaduto; sono stati scritti numerosi libri; i giornali ogni anno danno ampio respiro all’argomento; persino la televisione ha omaggiato il presidente Moro con fiction e documentari.

Ciò che troppo spesso è stato dimenticato è che durante la sparatoria cinque persone sono morte nel vano tentativo di proteggere il grande politico.

Oreste Leonardi era definito “l’ombra di Moro”; era la sua guardia del corpo dal 1963 e fu proprio lui a fare da scudo umano al presidente.

Domenico Ricci era l’autista di Moro da 20 anni; seguiva l’onorevole in ogni trasferta, con enorme devozione. Francesco Zizzi faceva parte del servizio di pubblica sicurezza dal 1972 e, ironia della sorte, entrò a far parte della scorta di Moro proprio il 16 marzo di due anni prima.

Giulio Rivera era alla guida dell’auto che precedeva quella di Moro; la sua vita è stata spezzata a soli 24 anni. Infine Raffaele Iozzino, pure lui giovanissimo, è stato l’unico a riuscire a scendere dalla macchina per cercare di difendere i suoi compagni.



Primer  Anterior  2 a 10 de 10  Siguiente   Último  
Respuesta  Mensaje 2 de 10 en el tema 
De: Lelina Enviado: 16/03/2010 07:30

Respuesta  Mensaje 3 de 10 en el tema 
De: Lelina Enviado: 16/03/2010 07:38
250px-aldo_moro3.jpg

 

269.jpg

 

more.jpg


Respuesta  Mensaje 4 de 10 en el tema 
De: Lelina Enviado: 16/03/2010 07:45

9 maggio 1978: l'addio di Moro



Mia dolcissima Noretta,

dopo un momento di esilissimo ottimismo, dovuto forse ad un mio equivoco circa quel che mi si veniva dicendo, siamo ormai, credo, al momento conclusivo. Non mi pare il caso di discutere della cosa in sé e dell'incredibilità di una sanzione che cade sulla mia mitezza e la mia moderazione. Certo ho sbagliato, a fin di bene, nel definire l'indirizzo della mia vita. Ma ormai non si può cambiare. Resta solo di riconoscere che tu avevi ragione. Si può solo dire che forse saremmo stati in altro modo puniti, noi e i nostri piccoli. Vorrei restasse ben chiara la piena responsabilità della D.C. con il suo assurdo ed incredibile comportamento. Essa va detto con fermezza così come si deve rifiutare eventuale medaglia che si suole dare in questo caso. E' poi vero che moltissimi amici (ma non ne so i nomi) o ingannati dall'idea che il parlare mi danneggiasse o preoccupati delle loro personali posizioni, non si sono mossi come avrebbero dovuto. Cento sole firme raccolte avrebbero costretto a trattare. E questo è tutto per il passato. Per il futuro c'è in questo momento una tenerezza infinita per voi, il ricordo di tutti e di ciascuno, un amore grande grande carico di ricordi apparentemente insignificanti e in realtà preziosi. Uniti nel mio ricordo vivete insieme. Mi parrà di essere tra voi. Per carità, vivete in una unica casa, anche Emma se è possibile e fate ricorso ai buoni e cari amici, che ringrazierai tanto, per le vostre esigenze. Bacia e carezza per me tutti, volto per volto, occhi per occhi, capelli per capelli. A ciascuno una mia immensa tenerezza che passa per le tue mani. Sii forte, mia dolcissima, in questa prova assurda e incomprensibile. Sono le vie del Signore.
Ricordami a tutti i parenti ed amici con immenso affetto ed a te e tutti un caldissimo abbraccio pegno di un amore eterno. Vorrei capire, con i miei piccoli occhi mortali, come ci si vedrà dopo. Se ci fosse luce, sarebbe bellissimo. Amore mio, sentimi sempre con te e tienmi stretto. Bacia e carezza Fida, Demi, Luca (tanto tanto Luca)
Anna Mario il piccolo non nato Agnese Giovanni. Sono tanto grato per quello che hanno fatto.
Tutto è inutile, quando non si vuole aprire la porta.
Il Papa ha fatto pochino: forse ne avrà scrupolo [...]

Respuesta  Mensaje 5 de 10 en el tema 
De: Lelina Enviado: 16/03/2010 07:51

Aldo Moro

L’ex presidente della Democrazia Cristiana, assassinato dalle Brigate Rosse nel 1978, nasce il 23 settembre 1916 a Maglie, in provincia di Lecce. Dopo aver conseguito la maturità classica al Liceo “Archita” di Taranto si iscrive a Giurisprudenza presso l’Università di Bari, conseguendo la laurea con una tesi su “La capacità giuridica penale”. La tesi, ripresa ed approfondita, costituirà la sua prima pubblicazione scientifica e lo avvierà alla carriera universitaria.

Dopo qualche anno di carriera accademica, fonda con alcuni amici intellettuali nel 1943, a Bari, il periodico “La Rassegna” che uscirà fino al 1945, anno nel quale sposa Eleonora Chiavarelli, con la quale avrà quattro figli. In quello stesso periodo, diventa Presidente del Movimento Laureati dell’Azione Cattolica, ed è direttore della rivista “Studium” di cui sarà assiduo collaboratore, impegnandosi a sensibilizzare i giovani laureati all’impegno politico. Nel 1946 viene eletto all’Assemblea Costituente ed entra a far parte della Commissione dei “75′ incaricata di redigere il testo costituzionale. Inoltre, è relatore per la parte riguardante “i diritti dell’uomo e del cittadino”. E’ anche vicepresidente del gruppo Dc all’Assemblea.

Nelle elezioni del 18 aprile 1948 viene eletto deputato al Parlamento nella circoscrizione Bari-Foggia e viene nominato sottosegretario agli Esteri nel quinto Gabinetto De Gasperi mentre non si arresta la sua inesauribile attività di insegnante e di didatta, con molteplici pubblicazioni a suo nome.

Diventato Professore ordinario di Diritto Penale all’Università di Bari, nel 1953: viene rieletto al Parlamento diventando Presidente del gruppo parlamentare Dc alla Camera dei Deputati. Anche la sua carriera politica, a quanto sembra non conosce segni di cedimento di nessun tipo. Un uomo solido e determinato, diventa nel 1955 ministro di Grazia e Giustizia nel primo governo Segni.

Nel 1956, nel corso del VI Congresso nazionale della Dc che si svolse a Trento, consolidò la sua posizione all’interno del Partito. Fu infatti tra i primi eletti nel Consiglio nazionale del Partito. L’anno dopo, diventa ministro della Pubblica Istruzione nel governo Zoli. Si deve a lui l’introduzione dell’educazione civica nelle scuole. Rieletto alla Camera dei Deputati nel 1958, è ancora ministro della Pubblica Istruzione nel secondo Governo Fanfani.

Il 1959 è un anno importantissimo per Aldo Moro. Si svolge infatti quel VII Congresso della Democrazia Cristiana che lo vedrà trionfatore, tanto che gli viene viene affidata la Segreteria del Partito, incarico riconfermatogli nel tempo e che manterrà fino al gennaio del 1964. Ma un altro anno assai importante, anche alla luce della tragica vicenda che colpirà il politico doroteo, è il 1963 quando, rieletto alla Camera, è chiamato a costituire il primo governo organico di centro-sinistra, rimanendo continuamente in carica come Presidente del Consiglio fino al giugno del 1968, alla guida di tre successivi ministeri di coalizione con il Partito socialista.

E’ in pratica la realizzazione “in nuce”, del famoso “compromesso storico” di invenzione dello stesso Aldo Moro (uso ad usare espressioni come “convergenze parallele”), ossia quella manovra politica che contemplava il riavvicinamento delle frange comuniste e di sinistra verso l’area moderata e centrista.

Il tumulto e il dissenso che tali situazioni “di compromesso” suscitano soprattutto all’interno degli elettori del PCI, ma soprattutto all’interno dei moderati, si concretizzano nelle lezioni del 1968 quando Moro viene sì rieletto alla Camera, ma le elezioni puniscono di fatto, dati alla mano, i partiti della coalizione e determinano la crisi del centro-sinistra. Detto questo, è inevitabile che ne risenta anche il prestigio dello stesso Aldo Moro. Ad ogni modo, rimangono sempre i ministeri e infatti dal 1970 al 1974, assume, anche se con qualche intervallo, l’incarico di ministro degli Esteri. A conclusione di questo periodo, ritorna alla presidenza del Consiglio formando il suo IV ministero che dura sino al gennaio 1976.

Nel luglio del 1976 viene eletto Presidente del Consiglio nazionale della Dc.

Il 16 marzo 1978, il tragico epilogo della vita dello sfortunato politico. Un commandos di Brigate Rosse irrompe nella romana via Fani, dove in quel momento transitava Moro allo scopo di recarsi in Parlamento per partecipare al dibattito sulla fiducia del quarto governo Andreotti, il primo governo con il sostegno del Pci: il gruppo brigatista massacra i cinque uomini di scorta e rapisce lo statista. Poco dopo, le Brigate rosse rivendicano l’azione con una telefonata all’ Ansa. Tutto il Paese percepisce chiaramente che quell’attentato è un attacco al cuore dello Stato e alle istituzioni democratiche che Moro rappresentava.

Il 18 marzo una telefonata al ”Messaggero” fa trovare il ”Comunicato n.1” delle Br, che contiene la foto di Aldo Moro e annuncia l’inizio del suo ”processo” mentre, solo il giorno dopo, Papa Paolo VI lancia il suo primo appello per Moro. I servizi segreti di tutto il mondo, anche se le segnalazioni furono tante e precise, non riuscirono a trovare la prigione dei terroristi, ribattezzata “prigione del popolo”, e da cui Moro invocava incessantemente, tramite numerose lettere, una trattativa.

Il 9 maggio, dopo più di cinquanta giorni di prigionia ed estenuanti trattative con gli esponenti dello Stato di allora, anche lo statista viene barbaramente assassinato dalle BR, ormai convinte che quella sia l’unica strada coerente da intraprendere. La sua prigionia aveva provocato ampi dibattiti fra coloro che erano disposti a cedere alle richieste dei brigatisti e chi invece era nettamente contrario per non legittimarli, dibattito che lacerò letteralmente in paese sul piano sia politico che morale.

A tale rovente clima dialettico pose fine la drammatica telefonata degli aguzzini di Moro, i quali resero noto direttamente ad un alto esponente politico che il corpo di Moro poteva essere rinvenuto cadavere nel bagagliaio di un’auto in via Caetani, emblematicamente a metà strada tra Piazza del Gesù, sede della Democrazia Cristiana, e via delle Botteghe Oscure, sede storica del Partito Comunista Italiano. Secondo le ricostruzioni, ancora frammentarie malgrado i molti anni trascorsi, lo statista sarebbe stato ucciso dal brigatista Moretti nel garage di via Montalcini, il covo usato dai brigatisti appunto come ”prigione del popolo”. La moglie Eleonora e la figlia Maria Fidae, basandosi sull’acquisizione di nuovi elementi, hanno recentemente deciso di rompere il lungo muro del silenzio che da anni ha avvolto la vicenda, chiedendo la riapertura delle indagini sul caso Moro.

I servizi italiani hanno centrato un importante bersaglio il 14 gennaio 2004 con l’arresto dei brigatisti Rita Algranati e Maurizio Falessi, latitanti nel Nord Africa. La prima fu già condannata all’ergastolo per il delitto Moro. Oggi Alessio Casimirri, marito della Algranati, rimane l’unico imprendibile latitante del gruppo delle Br che partecipò all’agguato di Via Fani.


Respuesta  Mensaje 6 de 10 en el tema 
De: Lelina Enviado: 16/03/2010 08:03
Una preghiera per le vittime
 
Padre nostro
 

Padre Nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il Tuo nome,

venga il Tuo regno,

sia fatta la Tua volontà,

come in Cielo, così in Terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male.

 Amen.


Respuesta  Mensaje 7 de 10 en el tema 
De: Brinetta Enviado: 16/03/2010 08:14
Un pensiero per lui ...
 

Respuesta  Mensaje 8 de 10 en el tema 
De: Mariasole Enviado: 16/03/2010 08:24
Padre nostro
 

Padre Nostro, che sei nei cieli,

sia santificato il Tuo nome,

venga il Tuo regno,

sia fatta la Tua volontà,

come in Cielo, così in Terra.

Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

e rimetti a noi i nostri debiti

come noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non ci indurre in tentazione,

ma liberaci dal male.

 Amen.


Respuesta  Mensaje 9 de 10 en el tema 
De: Romano Enviado: 16/03/2010 10:15
ricordando tutti........
 

Respuesta  Mensaje 10 de 10 en el tema 
De: Serenella Enviado: 17/03/2010 10:26
 Una preghiera per non dimenticare
 
 
 


Primer  Anterior  2 a 10 de 10  Siguiente   Último  
Tema anterior  Tema siguiente
 
©2025 - Gabitos - Todos los derechos reservados