In questo clima elettorale avvelenato e in tempi di sfiducia nelle istituzioni vale la pena rileggersi Tucidide, e il Discorso di Pericle ai concittadini
BERNARDO DE MURO* * 71 anni, docente itinerante, Monteleone Rocca Doria (SS)
La bell’Italia non brilla di esempi positivi. Governo, istituzioni, società, politica: una categoria sta uccidendo l’altra. Negli animi s’annida una ruggine che spegne il futuro. C’è una realtà perversa che rivela ombre inquietanti e sale lo sgomento. Per fortuna, ci sono voci dell’antichità che rimangono scolpite nella memoria. Tucidide riprende il celebre discorso di Pericle sulla democrazia, drammaticamente attuale.
Questo il succo del Discorso di Pericle: «Qui, ad Atene, noi la pensiamo e facciamo così! Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi: e per questo viene chiamato democrazia. Qui, ad Atene, noi la pensiamo così! Le leggi qui assicurano una giustizia uguale per tutti nelle dispute private, ma non ignoriamo mai i meriti dell’eccellenza. Quando un cittadino si distingue, allora sarà, a preferenza di altri, chiamato a servire lo stato; non come atto di privilegio, bensì come una ricompensa al merito. . Qui, ad Atene, noi la pensiamo così! La libertà di cui godiamo si estende anche alla vita quotidiana [...]. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private, ma soprattutto non si occupa dei pubblici affari per risolvere le sue questioni private. Qui, ad Atene, noi la pensiamo così!
Ci è stato insegnato di rispettare i magistrati, e ci è stato insegnato anche di rispettare le leggi e di non dimenticare mai che dobbiamo proteggere coloro che ricevono offesa. E ci è stato anche insegnato di rispettare quelle leggi non scritte che risiedono nell’universale sentimento di ciò che è giusto e di ciò che è buon senso. Qui, ad Atene, noi la pensiamo così. Un uomo che non si interessa allo Stato noi non lo consideriamo innocuo, ma inutile [...]. Noi non consideriamo la discussione come un ostacolo sulla vita della democrazia. Noi non crediamo che la felicità sia il frutto della libertà, ma la libertà sia il frutto del valore. Qui, ad Atene, noi la pensiamo e facciamo così».
PERICLE
(Atene 495 ca. - 429 a.C.). Politico ateniese dell'importante famiglia degli Alcmeonidi. Per quarant'anni svolse un ruolo essenziale nella politica ateniese. Di tendenza democratica, avversario di Cimone e dell'aristocrazia filospartana, perseguì il disegno di rafforzare il potere marittimo ateniese in opposizione a Sparta. Morì di peste all'inizio della guerra del Peloponneso.