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General: La scelta di Pasqua
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Reply  Message 1 of 3 on the subject 
From: Iris-Blu  (Original message) Sent: 01/04/2010 08:45

Le scelte che si fanno, spesso influenzano tutta la vita, come la moglie, la casa, la suocera…

Gli uomini in tutte le loro scelte per le cose materiali, cercano sempre di preferire le cose più belle: la Miss più bella, la macchina più lussuosa, la casa più grande…

Mentre stranamente per le cose spirituali non scelgono affatto, o lasciano che altri scelgono per loro, come un lavaggio di cervello. Raramente si sceglie la parte migliore: Gesù.

Nei versi biblici di Giovanni da 18:37 a 19:16, troviamo la prima scelta che fecero gli uomini: Barabba invece di Gesù.

"Non si è liberi di scegliere!?" sentiamo spesso esclamare dalla gente. Il problema è che le conseguenze delle scelte in campo spirituale non si vedono immediatamente.

Al limite rispondono che all'inferno si starà caldi, non si soffrirà il freddo, si giocherà a carte e vi saranno le donne più belle.

In questo testo troviamo Pilato che, nelle vesti di giudice, per ben tre volte dichiara l'innocenza di Gesù: "Io non trovo colpa in Lui". Barabba invece era stato dichiarato colpevole, era un ladro e un omicida. Ma il popolo lo scelse lo stesso.

Di Gesù sta scritto che andava attorno, attorno facendo del bene, guariva gli ammalati, sfamava i poveri, annunziava la Buona Novella. Barabba invece, rubava e uccideva, eppure fu scelto al posto del Santo.

Perché questa assurdità? Perché la luce splende nelle tenebre (Giovanni 1:5). Alla luce della santità di Dio gli uomini sono riprovati, in compagnia di Barabba invece stanno bene. Barabba vuol dire: figlio di un padre.

Quindi gli uomini scelsero il figlio di un padre umano al posto del Figlio di Dio.

Il giudice Pilato dopo aver costatato che Gesù era senza colpa, in contraddizione  con se stesso e con la giustizia  che rappresenta, sceglie di fare  flagellare Gesù. Dopo la flagellazione, la corona di spine, lo scherno, gli schiaffi e gli sputi, Pilato esclama: "Ecco l'uomo!", facendolo condurre fuori. Forse voleva dire: "É questo l’uomo che dovete scegliere, non Barabba!"

Lì vi erano migliaia di uomini che gridavano: "crocifiggilo, crocifiggilo!", e anche i soldati romani, uomini forti e armati di tutto punto e Pilato stesso, la più alta autorità.

Gesù veniva curvo, sofferente, con la corona di spine, non sembrava più un uomo. Eppure lì in mezzo, Pilato sotto l'ispirazione divina, indicò un solo uomo:Gesù. Se Gesù era l'uomo, gli altri cosa erano?

Il modello di uomo secondo la cultura umana sono gli uomini di grido, di successo, quelli che non perdono mai. Il modello di uomo secondo Dio invece è Gesù. Il Suo carattere rispecchia pienamente il frutto dello Spirito Santo, "amore, gioia, pace..." (Galati 5:22). I frutti della carne, "fornicazioni, idolatria, stregonerie.."(Galati 5:19-21) degradano l'uomo. La sua dignità e lo scopo per cui è stato creato si perdono.

Facendo flagellare Gesù Pilato sperava che alla vista di un uomo sofferente come infatti appariva, avrebbe impietosito il popolo e Lo avrebbe scelto. Ma il popolo senza pietà Lo scelse per la croce.

 

Qual'era la colpa di Gesù? Dichiarava di essere il Figlio di Dio. In che consiste questa colpa? Se  io dico: "sono uno dei figli di Dio", tutto rimane nella normalità. Ma dire, sono il Figlio di Dio, equivale a dire: "Io sono Dio" (Giovanni 5:18; 10:33). Ed è chiaro che Pilato dopo questa affermazione avesse più paura, ed era ancora più preoccupato che Gesù non gli rivolgeva più la parola.

Gesù aveva parlato e non era stato ascoltato, ma poi arriva il momento in cui non parla più. Quando Gesù non parla più, la tragedia umana si compie. La tradizione riferisce che Pilato, esiliato in Gallia, muore suicida.

E qui arriviamo alla seconda scelta degli uomini: dovevano scegliere tra un Re divino e uno umano. Il re umano e pagano, Cesare, faceva pagare  tasse salate al popolo, lo teneva schiavo, rubava le sue cose più belle, alla fine distrusse il suo tempio e lo disperse per il mondo. Nonostante tutto scelsero Cesare al posto del Re del cielo che portava amore, pace, liberazione e vita eterna.

 

In questo pezzo di storia del Salvatore troviamo una terza scelta assurda degli uomini.

Quale è? Negli evangeli ci viene descritto che gli scribi e i farisei con le loro menzogne, convinsero e incitarono la folla a scegliere Barabba. Hanno scelto la menzogna invece della verità.

Allora Pilato volendo soddisfare la folla liberò Barabba e lavandosi le mani abbandonò Gesù alla loro volontà perché fosse crocifisso, e il popolo disse: "Il suo sangue ricada su di noi e sui nostri figli".

Ancora oggi dopo 2000 anni costatiamo la cruda realtà di questa triste affermazione del popolo ebreo. Ancora ieri su tutti i Tg del mondo si è visto per terra tanto sangue ebreo.

Alla fine, considerando l'insieme, possiamo dire che il dolore più grande per Gesù, non fu la flagellazione, i chiodi… ma il rifiuto di Lui.

Tutto quanto, però, sappiamo che non gli è sfuggito di mano, poiché Egli è sovrano. Egli volontariamente si diede per il nostro riscatto, e c’è ancora posto al calvario per trovare salvezza, gioia e vita eterna. Scegli Gesù, la vita e vivi.

nikscorsone

 



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Reply  Message 2 of 3 on the subject 
From: Iris-Blu Sent: 01/04/2010 08:56

 

Nella vita di tutti i giorni è quasi una prassi scegliere i cattivi sono meno noiosi dei buoni hanno sempre tante cose da dire per cui come non sceglierli?Se invece il tuo obiettivo è un altro allora anche la scelta cambierà

ciao felice Pasqua a tutti se siete arrivati fino in fondo a questo post significa che siete già su un'ottima via ed un primo fioretto di Pasqua è stato fatto


Reply  Message 3 of 3 on the subject 
From: Lelina Sent: 02/04/2010 08:09
Cara Iris, profonda la tua riflessione, che ho letto fine in fondo e che mi ha fatto pensare alla profonda differenza fra il bene e il male...
 
SIGNIFICATO DI BENE E DI MALE

IL BENE E’ L’UNICA FORZA VINCENTE

 

Il Bene è tutto ciò che è amore (altruismo).

Il Male è tutto ciò che non è amore (egoismo).

E’ simbolo di bene tutto ciò che è altruistico.

E’ simbolo di male tutto ciò che è egoistico.

Il male in sé non esiste, se non come limitazione dell’immenso Bene.

Il male non esiste finché la volontà errata di un umano non lo fa esistere.

Il male esiste solo quando si sceglie in modo sbagliato (settario e particolaristico), soprattutto sapendo di fare del danno a qualcuno.

Il male quindi si identifica con un dolo cosciente,

ed è esattamente rappresentato dalla persona che lo sceglie.

Infatti chiamiamo “maligna” la persona dentro cui si è materializzata, quasi incarnata,

l’idea del male, insieme al proposito consapevole di funestare e portare rovina.

E poiché il male esiste solo in una scelta sbagliata o in una cattiva volontà che appartiene all’uomo perfidamente egoista, è evidente che il male non l’ha creato Dio essendo Dio il Simbolo della Vita che ama donandosi agli altri.

In questo senso esiste un immenso Bene creatore di ogni forma di vita, ed esistono poi, sullo sfondo di così grandiosa Luce, gli effetti indesiderati e nocivi di tante piccole volontà distorte che appartengono solo alla creatura umana, alla quale Dio ha concesso di scegliere liberamente di essere sulla via dell’amore o sulla strada dell’odio.

Una cosa è assolutamente certa: il Bene è l’unico creatore del mondo, poiché costruisce solo chi è nella speranza, mentre colui che è nella disperazione angosciante (come effetto della confusione dei valori) non solo non produce nulla di utilmente fondante e duraturo per sé ma anzi trama per distruggere quello degli altri.

E’ risaputo che tutte le energie negative, e quindi apportatrici del male nel mondo (come la violenza - l’odio - la guerra - il rancore - il razzismo e qualsiasi forma di oppressione) non producono vita e, non producendo cultura dell’amore, non creano nulla se non i fantocci assolutistici del proprio delirio di onnipotenza.

Il male, quindi, non producendo nulla, ma distruggendo ogni forma di accoglienza e di compartecipazione, si autodestina da sé alla sconfitta, all’autoalienazione  e alla nullificazione di ogni significato dei propri gesti.

La conseguente solitudine mortale del male porta alla completa autodistruzione di chi aveva programmato la distruzione degli altri.

E il male partendo dal suo nulla, perché privo di valori umani, rimane nulla e il nulla è niente, è ombra, è anonimato senza scampo.

Ciò che rimane è la Vita che continua; ciò che rimane è il Bene che continuerà ad esistere manifestandosi in mille forme e colori sempre diversi e rinnovati.

Insomma coloro che continueranno ad affermarsi (perché essi sono presi a riferimento del simbolo del Bene) sono gli amici della vita, e quindi è ad essi che appartiene il futuro, perché pieni dell’universale progetto di Pace di rendere compartecipi tutti i popoli del mondo al Banchetto della civiltà dell’amore.

 

-    IL BENE E’ SILENZIOSO - IL MALE E’ RUMOROSO

 

Il male è fragoroso e compie le sue gesta in maniera sfacciata, violenta e brutale.

Il male grida, urla, rugge ed è portato per sua indole a farsi vedere e sentire.

La forza del male sta tutta nell’esteriore capacità di coinvolgere, di eccitare, di trascinare massa e quantità nel vortice del proprio errore.

Invece il bene è adoratore del silenzio, della quiete ambientale e della serenità interiore, come lo è la bontà di tanti cuori, l’abnegazione di tantissime persone, come lo sono le rinunce nascoste, le tentazioni respinte, le resistenze ai soprusi, le voglie di preghiera infinita, le opere di altruismo.

Tutte le opere del bene non fanno né chiasso né stridore, ma esistono, ci sono ed agiscono costruendo speranza in un’esistenza migliore, costruendo amore che si sente soprattutto nel profondo dell’anima. E grazie a tutti i silenzi portatori del Cristo, il male non passa e non vince, il male alza solo polvere e fumo mentre la pazienza del bene fa fiorire il mondo!

 

-    BENE DAL MALE

 

Dio trae il bene anche dal male (ovvero dal difettoso, dal doloroso e dal bisognoso), pur di costruire la dimensione umana del Regno dell’Amore.

Infatti è stato detto: “Dio scrive dritto anche con i versi storti”.

Quindi Dio si serve anche della fragilità per costruire Forza di Fede e Speranza di Vita.

Serena Pasqua a te e a tutti

Lely

 



 
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