Peanuts
La vita a volte è un fumetto... come i Peanuts sono la rappresentazione della vita quotidiana, anche attuale, con nevrosi e caratteristiche facilmente riconoscibili. Chi non si è sentito come Charlie Brown almeno una volta in vita sua?
Chi non conosce i Peanuts, cioè Snoopy,
Charlie Brown & C?
Sono oramai poco più di dieci anni che
nessuna nuova striscia viene creata e
pubblicata, questo per volere del suo creatore
Charles M. Schultz, dopo la sua morte nessuno
può più disegnarne una. Nonostante questo, i
Peanuts continuano a essere ristampati e letti
da milioni di persone perché, se all’apparenza
sono le battute di un gruppo di bambini della
provincia americana, ognuno di questi
personaggi incarna in sé una tipologia di essere
ben preciso e significativo ed è la trasposizione
delle frustrazioni, dei sogni, della visione del
mondo e delle situazioni di vita adulta portata
all’età dell’innocenza. E tramite questi,
l’autore ha fatto critiche e commenti a quanto
accadeva nel mondo durante i cinquant’anni di
pubblicazione delle strisce.
Charlie Brown
Charlie Brown è il bambino dalla testa
rotonda, è il perdente del gruppo, ma è quello
che insegna determinazione e forza di volontà
che, nonostante le traversie della vita e
nonostante che gli altri si approfittano di lui,
non rinuncia ai suoi sogni: continua a giocare
a baseball, anche se la squadra che organizza
perde sempre 2 contro 900, continua a cercare
di far volare i suoi aquiloni, continua a
sospirare per la bambina dai capelli rossi.
Quindi è un invito a non mollare mai, a
crederci sempre, nonostante tutto, anche perché
Charlie ha molti amici, fa sport, legge, ha un
cane, non soffre quindi di solitudine.
Snoopy
E ora Snoopy, che come migliore amico
dell’uomo, in questo caso prende addirittura
sembianze umane e ha una sua indipendenza
pur rimanendo sempre legato al bambino dalla
testa rotonda. Diventa scrittore con tanto di
macchina da scrivere ‘Era una notte buia e
tempestosa…’, diventa ‘Joe Cool’ quello che
fa tendenza, diciamo il ‘fighetto’ nullafacente,
diventa ‘l’asso della Prima Guerra Mondiale’
che combatte contro il Barone Rosso
trasformando la cuccia in un aereo da
combattimento, ma non è finita qui.
Lo ricordiamo con giocatore di tennis nei suoi
dialoghi con la formichina che attraversa il
campo, come legionario, come soldato della
guerra civile, come astronauta, come avvocato,
come scout…. e molti altri.
Combatte con ‘lo stupido gatto dei vicini’ che
lascia il segno della sua zampa nella cuccia che
sembra un vero appartamento dove lui
trasporta un pianoforte, la cucina, dei tappeti…
Snoopy e il suo inseparabile amico
Woodstock, un uccellino di razza sconosciuta
che non sa dove è il Sud, trascorre così le
giornate insieme al suo amico. L’anteporsi di
questa vita fantasiosa con la realtà di Charlie
Brown è motivo di ironia e fa sorridere i suoi
appassionati.
Linus
L’amico per eccellenza di Charlie Brown è
Linus, famoso per la sua coperta, ormai
diventato uno stereotipo di uno strumento per
dare sicurezza. E’ un bambino filosofo, usa
spesso citazioni anche dalla Bibbia, ma
nonostante tutto non riesce ad abbandonare la
sua coperta, ci prova ma ha delle crisi di
panico (quanto attuale è questa situazione…),
crede nella venuta del Grande Cocomero,
un’entità che come Babbo Natale a Halloween
compare e distribuisce doni ai bambini. E’
innamorato della sua maestra e cerca di
sfuggire alla corte di Sally, la sorella del
bambino dalla testa rotonda che lo chiama
'sweet baboo' (dolce babbuino – scimmiottino)
e subisce le angherie della sorella Lucy.
Lucy
Lucy, uno dei personaggi più cinici e antipatici
della storia dei fumetti (‘Cosa ci posso fare se
sono nata con dei geni scorbutici?’), molto
pungente, che dispensa consigli psichiatrici con
un banchetto improvvisato e relativo striscione
‘Psychiatric help – 5$’. Non sopporta il
fratello e la sua rivalsa nella vita è il sopruso
sul debole Charlie Brown (perché farlo con i
forti, è un'altra cosa) riempiendolo di ‘CICCA
CICCA CICCA’ che fanno più male di
qualsiasi offesa fisica. E’ l’essenza peggiore di
ognuno di noi, è l’insieme di quei difetti di cui
faremmo volentieri a meno.
Piperita Patty
Chi è invece innamorato di Charlie Brown è
Piperita Patty (che lo chiama Ciccio),
stereotipo dell’atleta, dinamica, sportiva ma
insofferente allo stare a scuola, ha brutti voti
nonostante l’aiuto di Marcie, altra fan di
Charlie Brown. Tra Marcie e Piperita, anche se
smaniano per lo stesso ragazzo, c’è una grande
amicizia, dove la secchiona riconosce il ruolo
predominante (solo fisicamente parlando),
chiamandola ‘capo’ anche se Piperita Patty
spesso strilla ‘E smettila di chiamarmi
capo!!!!’ E voi chi vi sentireste in una delle
strisce di Schultz?
Annamaria