Oltremanica le chiama Bridezilla, le spose Godzila. Spose-mostri in sostanza. Come riconoscerle (per star loro alla larga) e come evitare di diventarlo (per non farsi odiare da amiche e parenti). Come non lasciarsi sopraffare dalla licantropia nuziale
Va bene che il matrimonio è per chi lo sogna fin da bambina, il giorno indimenticabile per eccellenza. Va bene viene una volta sola nella vita (o almeno dovrebbe), va bene che è il vostro giorno, ma tutto questo non vi autorizza a diventare dei mostri col velo. Oltremanica le ribattezzano col simpatico nome di Bridezilla, le spose Godzilla. Le spose-mostro, insomma, affette da licantropia matrimoniale. Quella che con l’abito bianco si trasformano in pazze, ossessive e isteriche.
L’esemplare in questione inizia ad andare in paranoia con largo anticipo rispetto al fatidico sì, all’incirca qualche ora dopo aver ricevuto la proposta ufficiale. Comanda a bacchetta amiche e parenti, che secondo lei hanno il dovere morale di fornire il loro supporto alla certosina pianificazione dell’evento. Maltratta i parenti, in special modo i genitori coi quali vive, quei martiri che sborseranno i 50mila euro necessari a mettere in piedi «un matrimonio decente», come dice lei. Uscendo a pranzo o a cena con lei si a già che il discorso sarà uno e uno solo: le sue nozze. Manda in analisi il fiorista, il fotografo, l'estetista e il parrucchiere. Dopo aver conosciuto un esemplare del genere vi promettete che mai e poi mai diventerete così. Certo che no! Quando verrà il vostro turno sarete una sposa amabile e discreta. Illuse: nessuno è immune, a nulla servirà il porre una croce sul letto e una treccia d’aglio alla porta d’ingresso.
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