Leggevo stamattina che una delle aspirazioni
più profonde dell’essere umano è il desiderio di essere se stesso.
I bambini piccoli giocano felici e liberi immersi in
una purezza e in una semplicità che viene
gradualmente perduta diventando adulti.
Adattarsi alle richieste dei genitori, della scuola,
degli amici, della società intera porta a creare
giudizi e a costruire identità e modi di essere
sempre più complessi dimenticando poco
alla volta la propria vera natura.
Ad un certo punto della vita ci si accorge di questo
perchè si inizia a sentire un disagio, un’ insofferenza
alla superficialità e al qualunquismo, alla banalità
del quotidiano. Niente più soddisfa e la ricerca
del piacere e della distrazione non appaga più.
Si attraversano momenti di crisi, affiorano domande
spontanee sul senso della vita e riappare il
desiderio di libertà dell’essere.
Queste riflessioni portano sempre più dentro se
stessi, fino all’interrogativo fondamentale:
“Chi sono Io?”, una domanda che non ha
risposta mentale e logica e che richiede
un’introspezione fuori dall’ordinario, condotta
attraverso il silenzio, la contemplazione, la meditazione.
Buona giornata
Annamaria