Diogene disse: “sono cittadino del mondo” (stessa cosa rispose Einstein quando gli chiesero il passaporto – l’affermazione è stata rivendicata con orgoglio da molti altri).
Per Socrate, maestro di Diogene, la virtù deriva dal sapere di non sapere, che stimola alla continua ricerca.
L’etica scientifica, o laica, ha qualcosa di simile all’etica filosofica: intende il sapere come ricerca ininterrotta, da cui consegue una postura critica anche in campo morale.
Sono cittadino del mondo può essere letto anche come non appartengo a nessun luogo / sono a casa ovunque.
Cioè sono costantemente in viaggio: la filosofa Rosi Braidotti direbbe che abbiamo bisogno di un’etica “nomade”.
Anche perché, temo, il dogmatismo (politico e religioso) è il peggior male etico del nostro tempo.
Il dogmatismo ti chiede sempre un passaporto morale: mostrami la tua chiesa/razza/ideologia, e ti lascerò passare.
La risposta di Diogene è sempre la stessa: sono cittadino del mondo