I bifidobatteri sono i più importanti batteri "amici" reperibili nell'intestino crasso o colon degli adulti in buona salute e dei bambini che siano stati allattati al seno. Questi batteri diminuiscono con l'età e quando lo stato di salute inizia a declinare. I bifidobatteri possono essere distrutti da:
- Stress
- Costipazione
- Vaccinazioni
- Variazioni climatiche
- Infezioni
- Uso di antibiotici
- Repentini cambiamenti della dieta
- Esposizione a radiazioni
- Carenze immunitarie
- Cattiva digestione
Benefici derivanti dall'integrazione di bifidus
Molti dei benefici derivanti dall'integrazione di bifidus sono simili, in generale, a quelli derivanti dall'integrazione di Acidophilus, anche se riferiti in particolare all'intestino crasso:
Prevenzione della colonizzazione dell'intestino da parte di batteri patogeni ostili e di lieviti, con i quali i bifidobatteri competono per i nutrienti.
Produzione di di acido acetico e acido lattico, che abbassano il pH (aumentano l'acidità) dell'intestino, rendendo così la regione inabitabile per altri e possibilmente dannosi batteri.
Ritenzione dell'azoto, e sostegno alla crescita di peso degli infanti.
L'inibizione dei batteri che possono alterare i nitrati, portati negli intestini da cibo e acqua, in nitriti potenzialmente pericolosi, perché potenzialmente capaci di generare sostanze cancerogene.
5) Creazione di vitamine B essenziali utilizzate dal nostro corpo.
Più in generale una buona integrazione di bifidobatteri, specialmente se unita a delle erbe sinergiche, può risolvere problemi di costipazione anche gravi, e certamente migliora la funzionalità intestinale ed epatica.
Osteoporosi
Secondo vari studi, riportati da Chaitow & Trenev, il basso assorbimento di calcio legato allo sviluppo dell'osteoporosi è legato alla bassa produzione di estrogeno, che a sua volta è direttamente legata ad una condizione di disbiosi. La supplementazione di batteri amici, e soprattutto Acidophilus e Bifidus, può dunque essere importante in tutte le persone potenzialmente soggette a degenerazione delle strutture ossee.
Malattie autoimmunitarie
È stato ipotizzato che nel caso delle malattie autoimmunitarie, o almeno in alcune di esse, l'attacco che il sistema immunitario conduce nei confronti dei tessuti stessi del corpo possa essere dovuto ad un errore di identificazione causato dall'eccessivo proliferare di batteri patogeni dalle caratteristiche simili a quelle dei tessuti umani.
Ad esempio, in uno studio condotto dal dr. Alan Ebringer, del King's College Hospital di Londra, è stato trovato che nei pazienti affetti da spondiloartrite anchilosante, una malattia autoimmunitaria, i livelli di klebsiella erano molto più alti del normale, e che i tessuti che venivano attaccati dal sistema immunitario avevano caratteristiche molto simili a quelle della stessa klebsiella. Sempre in Inghilterra, è stato scoperto che in pazienti affetti da artrite reumatoide, il tipo di tessuto umano presente, chiamato HLA-DR4, è molto simile al batterio proteus, che è causa soprattutto di infezioni urinarie.
Le infezioni urinarie colpiscono soprattutto le donne, che sono anche le più colpite da artrite reumatoide. Quando si sono controllati i livelli di anticorpi per il proteus nei pazienti affetti da artrite reumatoide, si è visto che sono molto più alti del normale. Anche nel caso delle malattie autoimmunitarie, dunque, si può ipotizzare che l'integrazione di batteri amici, sia Acidophilus che Bifidus, capaci di togliere spazio ai batteri patogeni, sia utile.
Attività antibiotica e antibatterica
In un importante studio giapponese del dr.Ninkaya (Role of bifidobacteria in enteric infection, in Bifidobacteria Microflora, 5, 1984, pp.51-55) è stata dimostrata la capacità dei bifidobatteri di proteggere le cellule intestinali dall'attacco di batteri patogeni quali la shigella.
Il miglior risultato (riduzione dell'infezione dal 12% all'1.6% delle cellule) è stato ottenuto quando le cellule sono state esposte all'azione dei Bifidibatteri almeno 2 ore prima dell'attacco da parte dei batteri shigella. Ciò indica come la miglior terapia sia quella della prevenzione, come cioè sia più efficace mantenere la flora batterica regolarmente in buono stato. Lo studio del dr. Ninkaya ha poi rivelato che l'azione antibatterica dei bifidobatteri ha una valenza generale, e non si limita solo ai batteri shigella. È stato altresì provato che tale azione si basa sul rilascio, da parte dei bifidobatteri, di sostanze antibiotiche (come la Bifidina, anche se nel caso specifico, le sostanze antibiotiche presenti non sono state individuate).
Colesterolo
Anche il Bifidus svolge una importante azione di riduzione del colesterolo in eccesso. I bifidobatteri, così come anche i lattobacilli, scompongono gli acidi biliari nel tratto gastrointestinale nei loro costituenti originari, preparandoli così alla riutilizzazione da parte del corpo o alla evacuazione. In questo processo, come scrivono Chaitow & Trenev (p.104-5), "il colesterolo è in qualche modo rimosso dai sistemi" degli animali usati per la sperimentazione.
Tiroide
Il batterio Yersinia emterocolitica produce sostanze che attaccano la ghiandola tiroidea, risultando in una iperproduzione dell'ormone tiroideo. L'80% dei pazienti affetti dalla malattia di Grave, una disfunzione tiroidea molto seria, producono degli anticorpi immunitari alla yersinia.
Inoltre, diversi pazienti con alti tassi di yersinia nel corpo tendono a sviluppare malattie autoimmunitarie. Anche qui, la reintegrazione di bifidobatteri appare particolarmente importante.
Diabete
Ci sono prove che la condizione diabetica in cui il paziente ha livelli normali di insulina, che però non riesce a svolgere la sua funzione, sia legata ad una eccessiva proliferazione di Escherichia Coli. Questo microrganismo produce infatti una sostanza molto simile all'insulina, che si presume blocchi certi recettori nelle cellule che l'insulina deve raggiungere per svolgere la sua funzione adeguatamente.
Chaitow & Trenev (p. 125) scrivono: "Il ripopolamento dei bifidobatteri, sia tramite integratori alimentari sia tramite una dieta bifidogenica, controlla la crescita della E.coli, e ristabilisce un normale funzionamento".
Costipazione
Il ripopolamento dei bifidobatteri è ovviamente essenziale per una buona funzionalità dell'intestino crasso, e dunque della evacuazione. Un prodotto di qualità che contenga quantità adeguate e resistenti di bifidobatteri, in sinergia con una serie di erbe appropriate, riesce a sbloccare e rivitalizzare gli intestini impigriti o inattivi. L'azione lassativa, quando è svolta principalmente dallo stesso Bifidus, "batterio amico", mentre aumenta la peristalsi intestinale, rivitalizza e rafforza il colon.
Fegato
Una buona integrazione di Bifidus svolge una parallela azione di pulizia e rafforzamento del fegato, che al colon è strettamente legato. Riducendo infatti la quantità di tossine intestinali, evita che queste vadano a depositarsi nel sangue e a sovraccaricare il fegato.