Le onde pallide e diafane bagnate di pioggia il gelo sul volto brucia la pelle il vento madido sparge i capelli la bruma marina ghiaccia gli occhi Andare a scrutare con illusione Il mio mare d’inverno non è servito a dilatare i pensieri chiusi nel mio limbo che riporto dentro nella mente di latta neppure l'amore del mare mi invade
Esisto senza che io lo sappia Morirò senza sapere se vivo o esisto Vortici sotto i piedi annunciano Brandelli di tedio malfermo Stanchezza di me stessa Oggettivamente e soggettivamente Dalla finestra guardo lassù Con occhi distesi e asciutti È uno squarcio nel nero della giornata Un buco tra le nuvole livide Estraneo tra le matasse opache Riflette l’azzurro al di là.