Da uno dei componenti originari del gruppo, Ivan Mazzotti, riceviamo ampie informazioni sui Fosters, partecipanti e vincitori al torneo Davoli nella loro regione e pronti per una carriera nel mondo della musica: "Sarebbe bello aggiungere un tassello (vero) alla storia che sto ricostruendo. Ricordo che una Domenica dell’anno ’67 al teatro Apollo (se non vado errato) di Forlì, per il concorso Davoli, suonammo tre brani che se ben ricordo erano: Monday Monday dei Mamas & Papas, La Bomba Atomica dei Giganti e infine I Can’t Let Go degli Hollies (non sono certo di questo).
Ricordo che dalla selezione di Forlì risultammo vincitori e per questo fummo inviati alla casa discografica Ariston a Modena, dove ci venne imposto un brano che non ci piacque e dopo averlo arrangiato alla nostra maniera (a Forlì), ritornando a Modena, ricevemmo il diniego dell’autore che non accettò la nostra versione rock vocale a più voci.
Della finale successiva, credo che fosse prevista a Genova o Rapallo (ma non sono assolutamente sicuro), ma solo dopo aver inciso il 45 giri, che purtroppo noi ci siamo giocati. Fummo poco lungimiranti a non capire che l’incisione del disco - anche se non di nostro gradimento - poteva essere una chiave per entrare in nuovi contesti (ma il nostro pensiero rock prevedeva spesso solo rock anglosassone con eccezione solo a favore dei Giganti - Checco Marsella è di Forlì - , Rokes, Equipe 84).
La vocazione al canto a tre voci (eravamo in quattro con formazione tastiera, basso, chitarra, batteria e tre voci) era la nostra etichetta, la nostra prerogativa.
Il nostro repertorio andava da Jerry Lee Lewis a Elvis ai Beatles, ai Mamas & Papas, agli Animals, ai Procol Harum, agli Hollies, e nei primi anni comprendeva anche brani degli Shadows, come I Want You To Want Me, That's The Way It Goes, Don't it Make You Feel Good, All My Sorrows. Solo quando non era possibile evitarlo, si suonava anche musica italiana.
Il nostro integralismo non è stato un buon consigliere e anzi ci ha penalizzato.
The Fosters di Forlì, hanno continuato a suonare la loro musica rock, a fare da apertura a gruppi più famosi come The Rokes, Gian Pieretti, Caterina Caselli e nel ’68 (dopo aver montato molte canzoni del Sergent Pepper’s – lp favoloso che ha cambiato la musica rock-pop) hanno esaurito la loro carica di gruppo, la loro convinzione di stare insieme e ognuno se ne è andato per la sua strada." (Nella foto dei Foster Group al torneo Davoli, Ivan Mazzotti è il chitarrista alla sinistra del batterista).