Riceviamo da Giorgio Carana, chitarrista del complesso, una ampia testimonianza sugli Adelfi di Enna:
"La formazione del decollo era con
Filippo Lembo - organo, flauto, sax, cori;
Giorgio Carana - chitarre, voce;
Mauro Signorelli - basso, voce;
Gino Ingrà - chitarra ritmica;
Mario Lo Gudice - batteria.
Alla finale nazionale con Filippo Lembo - organo, flauto, sax, cori; Giorgio Carana - chitarre, voce; Mauro Signorelli - voce; Franco Barbarino - chitarre, cori; Tony Vasco - basso, cori; Enzo Lo Verde - batteria. In attività dal 1968 al 1972. Attenti a quanto di nuovo arrivava attraverso i pochi mezzi di informazione (Per voi giovani, Ciao 2001, Giovani), gli "Adelfi" riproponevano brani di nicchia per quei tempi, mettendo in repertorio gli album interi dei gruppi migliori. Per primi suonarono Senza orario senza bandiera dei New Trolls, Collage delle Orme, Nice, Moody Blues, Humble Pie, Colosseum, Uriah Heep, Grand Funk, Deep Purple (In shades of Deep Purple e In Rock), Sgt Pepper ed Abbey Road, Smash hits di Hendrix, EL&P, e nel periodo beat tutto il beat da Tommy James agli Hollies ai Yardbirds, Kings ai cento e cento complessi e tutto quello italiano sia proposto dai complessi stranieri: Rokes, Renegades, Motowns, che italiani: dai famosissimi ai Gens, Stormy Six, Beans, Bertas. Furono i primi a proporre un nascente Battisti di "Prigioniero del mondo" e un Dalla di 1999 e poi Maiocchi, Pieretti, Tenco fino
al repertorio da sala negli interminabili veglioni di carnevale: Dino, Michele, Leali, Showmen ... Seguimmo anche l'onda progressive con i Gentle Giant, i Genesis, Soft Machine, Flash, Supertramp non disdegnando gli Epitaph, Atlantis, Black Sabbath. Non so per quanto potrei continuare ma erano gli anni in cui si andava poco scuola e ci si trovava già alle 9 sul vinile da fagogitare fino alle 23. E poi dimentico Santana e i Pink Floyd e i Led Zeppelin e CSN&Y e Simon & Garfunkel e i Bee Gees (quelli veri) e i Chicago, Blood Sweet and Tears e i King Crimson e "Storia di un minuto" della PFM e il Banco ma anche Garybaldi, Rovescio della medaglia, Trip, Osanna, Acqua fragile, Uno, Fossati ... non mi fermo più. Di canzoni originali ne facemmo una, "Un castello fatato" che doveva essere il lato B del famoso lato A che avremmo avuto in premio come vincita al concorso nazionale Piccola Ribalta che vincemmo nel '72. Girammo per la radio un video a Campione e a Como che venne trasmesso la sera di Natale '72 sul primo canale TV e partecipammo a tutte le serate d'onore della trasmissione oltre a trasmissioni sulla rete locale in Sicilia. Ospiti alla corrida di Corrado e in concerto prima come spalla ad Alan Sorrenti e i Camaleonti ed in seguito come ... Adelfi. Tutto finì in un baleno come avevo anticipato, quando fummo chiamati a Roma per registrare il lato B, "Un castello fatato", a Milano per il lato A: "Anima mia, li mortacci tua, aspetterò dovessi odiare queste muraaaaa .... ". Il sogno finì con un "fisico" calcio nel sedere da parte del patron Perdoni al sottoscritto, che ebbe l'ambasciata di dire che non accettavamo di cantare quella cosa li. Tornammo ad Enna con mezzi di fortuna e vendemmo la neo acquistata amplificazione Lombardi. Gli altri smisero di suonare io finii gli studi universitari militando anche in varie formazioni, ma di Adelfi ci furono solo quelli. Oggi faccio il ... solista."(Nella prima foto gli Adelfi ad Enna; nella seconda foto, che ritrae i finalisti del concorso nazionale Enal a Como, nel 1971, attorno al produttore Perdoni si riconoscono a sinistra Giorgio Carana (con jeans e maglietta marrone), accanto a lui con gli occhiali da sole la vincitrice del girone cantanti Franca Ballan. Vicino al tipo elegante si può vedere la cantante Egilda Giuliani (poi Gilda Giuliani) e accanto a lei l'altro chitarrista degli Adelfi Franco Barbarino) |