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De: ○●MAX●○ (Mensaje original) |
Enviado: 03/07/2010 03:34 |
PASSI INTENSI DEL GIORNO
Il campanile or urla alla notte la sua fine e d'aurora il chiaror giorno annuncia, tu accanto a me ti risvegli con lo sguardo fresco dell'alba invadi il mio universo e ti percepisco mia dentro e fuori di me, mi abbracci avvicinando il tuo respiro alla mia pelle ancor nuda, il calore delle tue parole mi spoglia dentro mentre sento i passi intensi del giorno nell'incanto dell'averti, mi abbracci ancora ed ho tra le mani una rosa di petali innamorati.
Baldo Bruno
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De: solidea |
Enviado: 03/07/2010 05:01 |
Buon giorno Amici/e ♥
Molti saranno partiti per le vacanze di luglio.
Molti si saranno presi un'anticipo di vacanza.
Comunque sia, che sia per tutti un giorno lieto.
Se pensate a chi è costretto a stare a letto
anche per un semplice virus......
Beh! saretete lieti il doppio,
pensando che c'è chi stà peggio di voi...
Uffa!!!! Lucia.. .Sempre le solite menate! Si è vero ma se oggigiorno vogliamo
assaporare un po' di felicità
è meglio sapersi godere il poco, l'attimo.
Tanti sono ancora più sfotunati di noi.
Allegriaaaaaaaaaaa Buon Sabato ♥
Lucia la rompina |
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auguro un fantastico weekend
amici
wünsche allen ein erholsames
Wochenende
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Felice Sabato! Daniela |
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Il principe cammina, cammina instancabile e lascia il suo regno per attraversarne altri sette, raggiungendo infine il paese in cui non regna alcun sovrano. Questo è l'inizio di favole antiche che non avevano né principio né fine. Nelle città e nei villaggi tutti vivono la loro vita di sempre: fanno acquisti, chiacchierano, litigano. Ma il nostro principe favoloso sempre avanza, attraversando un paese dopo l'altro. Perché? L'acqua del pozzo rimane nel pozzo, le acque del canale e del lago restano sempre tranquille, ma l'acqua che nasce dalle vette non può fermarsi là in alto e anche quella delle nuvole deve cadere per non traboccare. Allo stesso modo, chi può trattenere il principe nei confini del suo regno? L'uomo nasce e rinasce e ad ogni generazione ai bambini si narra questa favola antica. La fiamma della lampada della sera arde senza piegarsi; i bambini fantasticano in silenzio appoggiando la guancia alla mano: « Noi siamo quel principe ». Nel punto in cui la campagna sconfinata si perde all'orizzonte, il mare si apre e lì giunge il principe. Nel mezzo del mare si trova l'isola in cui vive prigioniera, nel palazzo dei demoni, la principessa. Nel mondo tutti inseguono denaro o fama o consolazioni. Ma l'unico desiderio del nostro principe è liberare la principessa; e anche se la tempesta infuria e non c'è nessuna barca per raggiungerla, sempre ugualmente egli cerca una via per liberarla. Questa è la prima e l'estrema mitologia dell'uomo. I piccoli, da poco nel mondo, devono apprenderla dalle nonne: la principessa prigioniera, il mare in tempesta, il demone invincibile, il piccolo principe solo e indomabile sulla riva del mare, che sogna di liberarla. Fuori, nell'oscurità della foresta, cade la pioggia o cantano le cicale; ma i bambini, con la guancia appoggiata alla mano, pensano che anch'essi dovranno come il principe attraversare il mare per giungere sino al palazzo del demone.
Il principe scende dal suo cavallo dinanzi a un mare increspato d'onde e infinito, un sogno azzurro. Ma ecco che non appena posa il piede a terra, come per un sortilegio tutto si trasforma. Appare una città: il tram corre, le vie sono affollate di veicoli che velocemente portano i loro occupanti verso i luoghi di lavoro. E un venditore di flauti di foglia di palma suona per richiamare i ragazzi. Com'è vestito ora il principe? Come cammina? La camicia è priva di bottoni, il mantello è sporco, le scarpe sono rotte. Il principe si è trasformato in un ragazzo di campagna, venuto a studiare in città, che si mantiene con lezioni private. E la principessa? Vive nella casa vicina, non ha il colore del fiore di ciompa(*), il suo sorriso non splende come una gemma, non è possibile pareggiarla alle stelle; ora è simile ai fiori privi di profumo che spuntano fra l'erba nella stagione delle piogge. E' orfana di madre. Il padre era povero, ma non voleva che sua figlia sposasse un uomo qualsiasi. La ragazza cresceva in età e i cugini sparlavano di lei. Quando il padre morì, ella andò ad abitare a casa dello zio. Poi finalmente le fu trovato un marito: un uomo ricco, ma vecchio e con numerosi nipoti. Lo zio disse: « La ragazza è fortunata ». Ma quando il giorno del matrimonio era ormai prossimo, scomparvero sia la ragazza che il giovane studente. Poco tempo dopo giunse la notizia che si erano sposati in segreto; pur essendo di caste diverse, si amavano. Il matrimonio suscitò uno scandalo. Il vecchio fidanzato voleva vendicarsi e minacciava, in preda all'ira: « Vedremo chi potrà salvare quel mascalzone! ». Il giovane fu sottoposto a processo e grazie ad avvocati intriganti e a testimoni compiacenti venne rinchiuso in carcere.
Ciò che accadde in seguito è una storia lunga da narrare. Il giovane uscì dalla prigione in tempo per ritrovare il suo cammino, interminabile e solitario. Ma se anche non finisce la strada, si conclude il cammino. Un giorno egli si fermò e non c'era nessuno a guardarlo, tranne una donna gentile che vigilava al suo fianco! Era la morte. Quando la morte lo toccò, tutto si trasformò e la città scomparve e anche quel sogno. Sulla fronte il principe aveva nuovamente il segno reale dell'eternità. In ogni età, in ogni tempo, ai bambini in braccio alle madri viene data notizia di un principe errante, che vaga sempre in località sconosciute. Dinanzi a lui si agitano le onde di sette mari. Nella favola umana l'identità di quel giovane varia all'infinito, ma al di là della favola la sua identità è unica: egli è il principe .RABINDRANATH TAGORE
BUON WEEK END
Annamaria
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De: Lelina |
Enviado: 03/07/2010 13:38 |
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Amare
non è mettere sulla bilancia quanto amore hai e quanto ne ricevi ...amare è amare. Amare non è aspettarsi di essere amato ...amare è amare Amare non sara' mai sprecato perchè amore genera amore Amare senza condizioni e senza aspettative questo è amare... Pretendere amore è legittimo esigerlo senza donarsi appartiene a chi non vuole amare Amare l'amore è facile Amare una persona puo' essere complicato Amare senza essere ricambiati è doloroso ma sempre meglio che non amare. Stare a guardare non è amare. Aspettare di essere amati non è amore... ...Perchè amare è amare...
Anche si in ritardo vi auguro un buon sabato
e felice domenica di cuore....Melina
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Omar Falworth dal libro Prendere Tutto il Bello della Vita
"Ogni giorno, un contadino portava l'acqua dalla sorgente al villaggio in due grosse anfore che legava sulla groppa dell'asino, che gli trotterellava accanto.Una delle anfore, vecchia e piena di fessure, durante il viaggio, perdeva acqua. L'altra, nuova e perfetta, conservava tutto il contenuto senza perderne neppure una goccia.L'anfora vecchia e screpolata si sentiva umiliata e inutile, tanto più che l'anfora nuova non perdeva l'occasione di far notare la sua perfezione: "Non perdo neanche una stilla d'acqua, io!".Un mattino, la vecchia anfora si confida con il padrone: "Lo sai, sono cosciente dei miei limiti. Sprechi tempo, fatica e soldi per colpa mia. Quando arriviamo al villaggio io sono mezza vuota. Perdona la mia debolezza e le mie ferite".Il giorno dopo, durante il viaggio, il padrone si rivolse all'anfora screpolata e le disse: "Guarda il bordo della strada". "Ma è bellissimo! Tutto pieno di fiori!" rispose l'anfora."Hai visto? E tutto questo solo grazie a te"disse il padrone."Sei tu che ogni giorno innaffi il bordo della strada.Io ho comprato un pacchetto di semi di fiori e li ho seminati lungo la strada,e senza saperlo e senza volerlo, tu li innaffi ogni giorno".La vecchia anfora non lo disse mai a nessuno,ma quel giorno si sentì morire di gioia.Siamo tutti pieni di ferite e screpolature, ma se lo vogliamo, possiamo fare meraviglie con le nostre imperfezioni... Dal web
BUON POMERIGGIO. BACI ANGELA |
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