|
De: Acquario (Mensaje original) |
Enviado: 06/08/2010 15:19 |
Cerimonia a Hiroshima, gli Stati Uniti presenti per la prima volta
06 agosto 2010
Il 6 agosto di 65 anni fa un B-29 americano scaricò sulla città giapponese una bomba atomica
Tokyo - (Adnkronos) - Alla cerimonia presso il Memoriale della Pace ha partecipato anche l'ambasciatore americano a Tokyo, John Roos: mai più un conflitto del genere. Presente, anche in questo caso per la prima volta, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon: l'unica via per un mondo più sicuro è l'abolizione delle armi nucleari. Anche Francia e Gb alla commemorazione. |
|
|
Primer
Anterior
2 a 4 de 4
Siguiente
Último
|
|
Fu un colonnello americano, Thomas Wilson Ferebee, a bordo del bombardiere B 29 Enola Gay (battezzato con il nome della mamma di Paul W. Tibbet, il comandante dell'aereo), a mirare e sganciare Little Boy, la bomba atomica di 4 tonnellate con una potenza di circa 20 KiloToni (l'equivalente in potere distruttivo di 2.000 tonnellate di tritolo). Erano le 8,15 (ora locale) di mattina. L'esplosione avvenne a circa 575 metri d'altezza e rase al suolo circa il 60% della città (oltre 10 kmq). La bomba causò 170.000 tra morti, feriti e dispersi (240.000 compresi i morti nei giorni, mesi e anni successivi), e 180.000 senzatetto. Dopo la guerra, la città fu ricostruita quasi completamente e la vita normale riprese gradualmente. Tutti gli anni, in questo giorno, migliaia di persone partecipano a funzioni religiose nel parco del Centro della pace, costruito nel punto dove cadde la bomba. Nel 1949 i giapponesi dichiararono Hiroshima santuario internazionale della pace.
![](http://sphotos.ak.fbcdn.net/hphotos-ak-snc1/hs162.snc1/6052_112893068818_98712533818_2142481_6247157_n.jpg)
|
|
|
|
Nulla rimane della scolara di Hiroshima
Poichè l'angoscia di ciascuno è la nostra ancora riviviamo la tua, fanciulla scarna che ti sei stretta convulsamente a tua madre quasi volessi ripenetrare in lei quando al meriggio il cielo si è fatto nero.
Invano, perché l'aria volta in veleno é filtrata a cercarti per le finestre serrate della tua casa tranquilla dalle robuste pareti lieta già del tuo canto e del tuo timido riso.
Sono passati i secoli, la cenere si è pietrificata a incarcerare per sempre codeste membra gentili.
Così tu rimani fra noi, contorto calco di gesso, agonia senza fine, terribile testimonianza di quanto importi agli dei l'orgoglioso nostro seme.
Ma nulla rimane fra noi della tua lontana sorella, della fanciulla d'Olanda murata fra quattro mura che pure scrisse la sua giovinezza senza domani: la sua cenere muta é stata dispersa dal vento, la sua breve vita rinchiusa in un quaderno sgualcito.
Nulla rimane della scolara di Hiroshima, ombra confitta nel muro dalla luce di mille soli.
Vittima sacrificata sull'altare della paura.
Potenti della terra padroni di nuovi veleni, tristi custodi segreti del tuono definitivo, ci bastano d'assai le afflizioni donate dal cielo.
Prima di premere il dito, fermatevi e considerate.
- Primo Levi - |
|
|
Primer
Anterior
2 a 4 de 4
Siguiente
Último
|