Nonostante questa prudente elusione di ogni riferimento alle case di tolleranza la canzone non venne accettata dalla commissione di ascolto della RAI, probabilmente perché accennava ad una condanna a morte. Rinunciare alla copertura radio-televisiva era evidentemente inconcepibile per la casa discografica, che passò immediatamente ad una seconda versione (autori Mogol e Pallavicini), nella quale veniva opportunamente recuperato il titolo (quasi tutto), molto poetico ed evocativo, e null'altro della versione originale.
Da aggiungere che una cantante specializzata nel circuito folk (della quale non siamo riusciti a recuperare il nome), ne presento però a fine anni '60 una versione fedele, quasi letterale ("mio padre era un giocatore d'azzardo") che veniva trasmessa al programma radiofonico del pomeriggio "Per voi giovani", in un clima evidentemente e rapidamente mutato.
Da notare la differenza nei costumi e nella sensibilità con il mondo anglosassone, dove la versione degli Animals circolava tranquillamente senza censura alcuna. Anzi, veniva probabilmente percepita come una canzone a sfondo moralistico.