C' è sempre un momento in cui veniamo colpiti,
gettati a terra. Il trauma, qualunque sia la sua natura
- perdere il posto, il tradimento di un amico,
una malattia - arriva sempre inatteso.
E reagiamo con incredulità e stupore.
Un esempio: eravamo raffreddati,
una disattenzione poi improvvisamente
la febbre, complicanze al cuore, forse.
Dapprima lo rifiutiamo, non vogliamo
veder svanire in un istante il futuro
a cui eravamo preparati, i nostri affari,
le scadenze, le vacanze. E lo stesso avviene
se perdiamo il posto, se perdiamo chi amiamo.
All'inizio pensiamo sia un incubo
da cui possiamo svegliarci. Poi comprendiamo
che quella è la realtà in cui dovremo vivere.
E come se fossimo piombati in una
foresta sconosciuta piena di pericoli mortali. Come facciano a reagire al trauma?
Cosa dobbiamo fare quando siamo
smarriti in una foresta? C'è una sola strada:
accettate la nuova realtà, capirla,
adattarsi ad essa, imparare a muoversi nell'ignoto.
Guai a voler conservare le abitudini
di un tempo, a farsi prendere dal rimpianto
del passato. Dobbiamo imparare
rapidamente a vivere nel nuovo ambiente,
diventarne degli abitanti e usare tutte le nostre
capacità, la nostra intelligenza, la nostra
tenacia per uscirne. E mettere a frutto le virtù,
le qualità che possediamo: il coraggio, la
forza d'animo, l'ottimismo, la speranza
per non arrenderci, guardare avanti, agire.
Qualcuno dice che il coraggio non ce lo
possiamo dare. E' falso. Il coraggio si coltiva,
si esercita. E lo stesso vale per tutte le altre
virtù come la vigilanza, la tenacia,
l'ottimismo, la speranza. Pensiamo ai
prigionieri sopravvissuti nei gulag, alle persone
mutilate, paralizzate, che hanno saputo
condurre una vita felice, ai malati che
hanno superato malattie spaventose,
alle persone che hanno trovato l'amore
dopo decenni. Ma come è difficile fare da soli.
Abbiamo bisogno di un soccorritore
che ci faccia da guida, ci sorregga, ci aiuti.
Qualcuno che, quando cediamo presi dallo
sconforto, ci rincuori e ci dica che ce la faremo.
Che, quando siamo passivi agisca al nostro
posto. E su chi possiamo contare?
Su chi ci ama. Fortunati gli innamorati
perché l'amore ha il divino potere di
annullare la paura. Essi sono felici di
stare insieme in qualsiasi circostanza e
di fare qualsiasi cosa l'uno per l'altro.
Il loro cuore è sereno anche quando
cercano la strada, anche nelle difficoltà.
E quando dalla foresta incominciano
ad intravedere la luce cantano, perché
sono sempre pieni di speranza.
Francesco Alberoni
Ciao buon fine settimana
non crediate cari amici che questo post mi sia
costato poco
non si è trattato di un normale copia e incolla
ho dovuto riportare frase per frase portandola
al centro perchè a tutti i costi voleva stare
sul lato sinistro
non capisco perchè oggi al computers gli
sia girata così beh pazienza quel che conta e
che sia stato di vostro gradimento
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