Página principal  |  Contacto  

Correo electrónico:

Contraseña:

Registrarse ahora!

¿Has olvidado tu contraseña?

UN SORRISO PER TUTTI
 
Novedades
  Únete ahora
  Panel de mensajes 
  Galería de imágenes 
 Archivos y documentos 
 Encuestas y Test 
  Lista de Participantes
  
 ◄ ISCRIZIONE AL GRUPPO 
 ___CHAT___ 
 INDICE BACHECHE 
 ◄ BENVENUTO/A 
 GENERALE 
 " TUTTI I MESSAGGI " 
 ۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞۞ 
  
 ◄◄◄ CHAT 
 ◄ ACCADDE OGGI 
 ◄ OROSCOPO DEL GIORNO 
 ◄ MESSAGGIAMOCI 
 ◄ AIUTO PC 
 ◄ AMORE 
 ◄ AUGURI 
 ◄ CONSIGLI & CURIOSITA´ 
 ◄ ATTUALITA´ 
 ◄ ARTE DI RAIOLUAR 
 ◄ GRAFICA DI ROM* 
 ◄ IL LOTTO DI NANDO 
 ◄ INDIANI D´ AMERICA 
 ◄ RICORDI & FOTO DI GIANPI 
 ◄ UMORISMO 
 ◄ MUSICA ANNI 60 / 70 ♫♪♫ 
 ◄GRUPPI MINORI ANNI 60-70 
  
 ◄ POESIE ISCRITTI 
 ◄ POESIE CLELIA ( Lelina ) 
 ◄ Clelia ♦ RACCONTI ♦ 
 ◄ POESIE & ALTRO NADIA 
 ◄POESIE DI NIKI 
 ◄ POESIE PREDILETTA 
 ◄ POESIE QUATTROMORI 
 ◄ POESIE TONY KOSPAN 
 ◄ ROBYLORD ♥ 
  
 OMAGGIO A KAROL 
 ◄ RICORDANDO EL CID 
 ◄ LEZIONI DI POESIA 
 ◄ SEZIONE SVAGO 
 ◄MATERIALI DA USARE► 
 ◄ CUCINA ITALIANA 
 __________________________ 
 Home Home 
  
 
 
  Herramientas
 
General: Un autore cosi´ per caso...
Elegir otro panel de mensajes
Tema anterior  Tema siguiente
Respuesta  Mensaje 1 de 3 en el tema 
De: MOTHERSIXTEN  (Mensaje original) Enviado: 11/10/2010 14:43
 

Io canto la morte della mia giovinezza. Felice chi può cantarla a suo tempo, quando divennero canuti i suoi capelli, e l'età gli addita la tomba della vita! Lasciate che io pianga i miei sogni e le mie speranze. Piove la rugiada dal cielo sul fiore che ebbe un solo giorno di vita, e chi non avrà una lacrima per la creatura animata? A venti anni, io canto la morte della mia giovinezza.

 

 
 
 
 

Tre grandi epoche segnarono il cammino della mia vita. Bella è la vita rallegrata dal sorriso della speranza, soave è la voce dell'amore negli anni della giovinezza. Io rammemoro il tempio della foresta, i colli di Valnera, e gli occhi di Malvina. Ancora io sogno le emozioni di questo passato. Altro non è la vita che un sogno, oh lasciatemi, lasciatemi dunque sognare.

Dove mi trasporti o incanto misterioso della fantasia? Io riveggo le antiche muraglie del tempio della foresta: inni ardenti di fede, canzoni d'amore echeggiate sotto le sue volte, di voi non mi è rimasto che una memoria. Nelle tenebre della notte si versano le lacrime della natura: nel segreto della mia anima, io piango gli anni felici della mia giovinezza.

Oh ripide colline della mia valle! Oh consolanti reminescenze della mia giovine vita! intendo la voce misteriosa delle vostre memorie. Agile cacciatore della montagna, chi potea togliermi la mia felicità? Ohimè! io non aveva peranco conosciuto l'amore. Oh lasciate che tornino al mio cuore queste memorie. Soave è il pensiero della felicità negli anni della sventura. Io sogno l'esistenza di quindici anni... Oh lasciate, lasciate dunque che io sogni.

 

 

Piú dolce del canto dell'usignuolo, piú ardente dell'occhio della gazzella, erano la tua voce, e le tue pupille, o Malvina. Oh perché non mi affatico io di dimenticarle? Cento notti trascorsero dall'ora della nostra separazione. Io benedico la notte, perocché dessa sia compagna della mia solitudine. Sola conobbe la nostra felicità, sola conosce la nostra sventura; splende il patetico raggio della luna, anche sull'infelice... Volgono ora nella mia anima tristi pensieri di morte, abbandonatemi al mio dolore... una morte io debbo piangere, ed è quella della mia giovinezza.

 

Come trascorrono le acque del fiume sotto la superficie gelata, cosí passano ignorati fra le lacrime, e velati da un sorriso menzognero i giorni della mia vita; il mio destino li ha numerati e il mio destino è governato dall'amore. E perché dovrò io vivere senza di esso?... Voi non tornerete, o tiepide primavere, che per gli amanti felici... Cadono appassiti i vostri fiori dalle mani di un giovine sventurato. Benedetto il tempio, e le valli, e l'amore della mia fanciulla; essi passarono come la mia felicità; ma chi potrà rapirmene la memoria? Essi verranno meco nella tomba della mia giovinezza.

Iginio Ugo Targhetti



Primer  Anterior  2 a 3 de 3  Siguiente   Último  
Respuesta  Mensaje 2 de 3 en el tema 
De: Lelina Enviado: 12/10/2010 04:05
 
Iginio Ugo Tarchetti
 
 
Nel suo paese natio intraprese la carriera militare, ma la interruppe bruscamente nel 1865 per motivi di salute, stabilendosi a Milano. Qui si dedicò febbrilmente all'attività letteraria, entrando in contatto con gli ambienti della scapigliatura, collaborando con numerosi giornali e scrivendo racconti, romanzi e versi. Stremato da questa attività, dalla miseria e dalla tisi, si spense nel capoluogo lombardo alla tenera età di trent'anni. Il suo temperamento anticonformista, incline alla solitudine, alla malinconia, alle fantasie macabre, alla vita disordinata segnata dalla dedizione all'arte, dalla miseria e dalla malattia, ne fa un tipico rappresentante della letteratura scapigliata. Ha lasciato numerose opere, tra cui I canti del cuore, scritti prima di compiere vent'anni, che sono prose liriche che si ispirano ai canti popolari tedeschi ed a George Byron. Nel 1866 esce Paolina, romanzo di impianto sociale, che tratta di una fanciulla povera ma virtuosa sedotta da un nobile malvagio, che denuncia in forme di feuilleton l'oppressione che grava contro il proletariato. Nel 1867 viene pubblicato il romanzo Una nobile follia, che si scaglia contro la guerra ed espone tesi anti-militaristiche. Nell'anno della morte escono raccolte di racconti, già pubblicati in precedenza su vari periodici: i Racconti fantastici risentono del modello di E. T. A. Hoffmann e di Edgar Allan Poe e si incentrano sull'interesse per lo spiritismo, i fenomeni para-psicologici, il ''nero'' ed il macabro. Sono tutti temi tipici del Romanticismo nordico, che in Italia aveva avuto poca diffusione a causa dell'opinione negativa della Chiesa Cattolica su questi argomenti. Amore nell'arte vuole mostrare che l'amore e l'arte, soprattutto la musica, possono infrangere le barriere della vita e della morte. Vi è anche un gusto per gli stati psicologici abnormi, come nell'opera 'Innamorato di montagna. Sempre nel 1869 esce anche l'opera più importante del Tarchetti, il romanzo Fosca, lasciato incompiuto e completato dall'amico Salvatore Farina. Postumi furono pubblicati nel 1879 i versi, col titolo di Disiecta. Caratteristica dell'opera del Tarchetti è un inquieto sperimentalismo, che lo porta da un lato all'impegno sociale e politica tra le fila della Sinistra storica, dall'altro all'esplorazione del fantastico, dell'abnorme, dal patologico, del macabro, sotto il segno dominante di un'attrazione per la morte come ''Varco aperto sulle regioni del possibile''.
Grazie AnnaMaria
Baci Lely

Respuesta  Mensaje 3 de 3 en el tema 
De: daniela71 Enviado: 12/10/2010 05:04
Grazie!


 
©2025 - Gabitos - Todos los derechos reservados