LA SERA... IL TRAMONTO... IN POESIA
by Tony Kospan
Cari amici della poesia... dopo aver trattato il tema dell'alba...
stavolta affronteremo il tema della sera e la prossima settimana,
concludendo la trilogia, quello della notte.
Vi domanderete. Ma perché saltiamo il giorno?
Il motivo è semplice. Non ci sono molte grandi poesie sul pieno giorno...
Il giorno infatti, con le sue concrete e pratiche occupazioni...,
i suoi ritmi ed il suo tran tran...
non ci porta a fermarci a pensare... a sognare... a poetare...
Il tema è la sera dunque... che in questo periodo dell'anno...
accorciandosi il giorno sempre di più...
ci fa compagnia molto più a lungo...
La sera rappresenta anche il momento di riposo dopo le fatiche del giorno...
e dell'incontro familiare... sul quale ormai però incombe la tv... il pc...
Oggi in verità ci stiamo abituando a vivere intensamente anche di notte...
ma il tramonto e la sera conservano intatto il loro fascino.
Le poesie sul tema sono tantissime per cui non potendole postare tutte
ed avendone postate, negli anni scorsi,
di Foscolo , Byron, Neruda, Cardarelli, Baudelaire... etc etc...
ho selezionato queste altre che pure mi affascinano, ciascuna a suo modo.
Come sempre mi piacerebbe leggere quelle,
vostre o degli autori che amate, che piacciono a voi...
Le immagini sono tutte di Claude Théberge
inconfondibile artista franco canadese (Quebec),
che mi è sempre piaciuto molto, scomparso nel 2008.
TERRAZZA
Vittorio Sereni
Improvvisa ci coglie la sera.
Più non sai
dove il lago finisca;
un murmure soltanto
sfiora la nostra vita
sotto una pensile terrazza.
Siamo tutti sospesi
a un tacito evento questa sera
entro quel raggio di torpediniera
che ci scruta poi gira se ne va.
IL TRAMONTO DEL SOLE
G. Lorca
Il sole è tramontato.
Gli alberi
meditano come statue.
Ormai il grano è falciato.
Che tristezza
le norie ferme!
Un cane campagnolo
vuole mangiarsi Venere,
e le latra.
Splende sul suo campo di pre-bacio
come una grande mela.
Le zanzare
- Pegasi della rugiada -
volano nell'aria calma.
La Penelope immensa della luce
tesse una notte chiara.
"Figlie mie, dormite, viene il lupo",
le pecorelle belano."
è arrivato l'autunno, compagne?"
dice un fiore avvizzito.
A momenti verranno i pastori coi loro nidi
dalla sierra lontana!
Giuocheranno le bambine sulla porta
della vecchia casa,
e ci saranno strofe d'amore
SEI LA NUVOLA DELLA SERA...
Tagore
Tu sei la nuvola della sera
che vaga nel cielo
dei miei sogni.
Io ti dipingo e ti modello
con i miei desideri d'amore.
Tu sei mia, solo mia, l'abitatrice dei miei
sogni infiniti! I tuoi piedi sono rosso-rosati
per la vampa del mio desiderio,
spigolatrice dei miei canti
al tramonto! Le tue labbra sono dolci-amare
del sapore del mio vino di dolore.
Tu sei mia, solo mia,
abitatrice dei miei sogni solitari!
Ho oscurato i tuoi occhi
con l'ombra della mia passione,
frequentatrice della profondità del mio sguardo!
T'ho presa e ti stringo, amore mio, nella rete
della mia musica. Tu sei mia, solo mia,
abitatrice dei miei sogni immortali!
A SERA
Hermann Hesse
A sera vanno le coppie di amanti
lentamente attraverso il campo,
donne sciolgono i loro capelli,
commercianti contano i soldi,
sul giornale della sera leggono ansiosi
i borghesi le novità,
fanciulli agitano piccoli pugni
dormono sonni profondi e lunghi.
Ognuno compie le proprie azioni
adempie al sublime dovere,
borghesi, poppanti, coppie di amanti -
eccetto me?
Certo! Neppure delle mie azioni serali
delle quali sono schiavo
lo spirito del mondo può privarsi,
anch'esse hanno un senso.
E così affondo e risalgo,
danzo nell'intimo,
canticchio sciocchi canti di strada,
lodo Dio e me stesso,
bevo vino fantasticando
di essere un pascià,
avverto noie ai reni,
sorrido e bevo anche di più,
dico sì al mio cuore
(al mattino non è possibile)
da dolori del passato
giuocando intesso una poesia,
vedo la luna e le stelle ruotare,
ne percepisco il significato
e via con loro mi sento andare
non importa dove.
DOVE LA LUCE
Giuseppe Ungaretti
Come allodola ondosa
Nel vento lieto sui giovani prati,
Le braccia ti sanno leggera, vieni.
Ci scorderemo di quaggiù,
E del mare e del cielo,
E del mio sangue rapido alla guerra,
Di passi d’ombre memori
Entro rossori di mattine nuove.
Dove non muove foglia più la luce,
Sogni e crucci passati ad altre rive,
Dov’è posata sera,
Vieni ti porterò
Alle colline d’oro.
L’ora costante, liberi d’età,
Nel suo perduto nimbo
Sarà nostro lenzuolo
Ciao da Tony Kospan
AMI LEGGER… SCRIVER… POESIE?
DISCUTERNE… ANALIZZARLE… INSIEME
ED IN AMICIZIA?
VIENI ANCHE TU… NE…
TONY KOSPAN