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General: malattie invernali
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Rispondi  Messaggio 1 di 3 di questo argomento 
Da: molly59  (Messaggio originale) Inviato: 30/11/2010 12:42

Le malattie dell’inverno: influenza, tosse, raffreddore, mal di gola, mal d'orecchie

Il raffreddore - Il mal di gola: laringiti, faringiti e tonsilliti - L’otite, una delle infezioni più comuni nei bambini - L’influenza

 

Le condizioni invernali, cioè le basse temperature, la nebbia o lo smog, sono l’ambiente ideale per i batteri, che prediligono questo periodo per riprodursi e per diffondersi tra le persone. Non solo: in inverno, aumenta il tempo che passiamo in luoghi chiusi, e il contatto ravvicinato facilita il contagio della malattia da una persona a un’altra.

Il risultato è, quindi, il diffondersi delle infezioni e infiammazioni delle vie respiratorie. Se queste colpiscono le vie aeree superiori, parliamo di riniti, faringiti o tonsilliti; se vanno in profondità, parliamo di bronchiti o di polmoniti; se, invece l’infiammazione sale all’orecchio, soffriamo di otite

Non tutte queste malattie richiedono l’uso di farmaci specifici: spesso è sufficiente tenere sotto controllo la febbre, eventualmente con un antipiretico, e facilitare la respirazione liberando le vie aeree con l’aiuto di mucolitici e decongestionanti nasali.

Ecco una panoramica sulle più comuni patologie da raffreddamento!

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Il raffreddore

Starnuti, occhi arrossati, tosse e muco, che ostruisce le vie respiratorie o che ci costringe ad asciugarci il naso in continuazione, sono i tipici sintomi di un raffreddore.

Il raffreddore è la classica malattia infettiva invernale, dovuta a una moltitudine di virus diversi che colpiscono la mucosa del naso. Il raffreddore si trasmette attraverso le goccioline di saliva o le secrezioni respiratorie e i sintomi compaiono rapidamente e improvvisamente uno - due giorni dopo.

Generalmente, il raffreddore si avvia a risoluzione 'da solo' dopo qualche giorno. E' tuttavia importante, in particolare nei bambini, mantenere il più possibile pulite le cavità nasali, mediante una corretta igiene, per evitare che l’infezione si estenda nelle vie respiratorie, generando sinusiti e faringiti, o nel sottile canale che collega l’orecchio alla gola, provocando otiti.

Per facilitare la respirazione, soprattutto durante la notte, può essere utile l'impiego di un decongestionante nasale. Al contrario, gli antibiotici non sono utili a sconfiggere il raffreddore, una malattia virale.

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Il mal di gola: laringiti, faringiti e tonsilliti

Questi termini identificano tutte le infezioni, virali o batteriche, che colpiscono la gola, nella zona in cui ci sono le corde vocali (laringiti), o nell’area subito dietro la bocca (faringiti e tonsillite). Dolore quando s’inghiotte e mal di gola ne sono i due principali sintomi, che possono essere accompagnati da tosse, inizialmente secca e poi più grassa, e da febbre.

Per fronteggiare queste malattie, il medico generalmente prescrive medicine che abbiano un effetto antinfiammatorio e antipiretico, in caso di febbre alta, accompagnate da uno sciroppo per la tosse, se è il caso di far maturare la tosse secca. Una cura a base di antibiotici sarà consigliata solo se il medico sospetta un’infezione batterica.

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L’otite, una delle infezioni più comuni nei bambini

L’otite, l’infezione dell’orecchio, è una delle patologie più comuni nei bambini nel periodo invernale. Molto spesso è il risultato di un’infezione trascurata, un mal di gola o una tosse, che si estende all’orecchio.

L’otite si riconosce dal dolore all’orecchio (otalgia), spesso, più intenso quando s’inghiotte o quando si è distesi a letto, e si accompagna a febbre alta. Ancora, l’otite può dare una sensazione di 'orecchio pieno', che diminuisce la capacità di udito.

Per curare l’otite, il medico generalmente prescrive un antifebbrile e un antidolorifico, se il dolore è forte, e valuta l’opportunità di un antibiotico. Anche nelle otiti è importante mantenere pulite le cavità nasali, mediante una corretta igiene e, se è il caso, con l'impiego di un decongestionante nasale.

Se curato in modo appropriato, l'episodio di otite si risolve nell'arco di 7-10 giorni.

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L’influenza

La 'sovrana' dell’inverno! Il suo arrivo è annunciato da raffreddore, tosse, mal di gola e mal di testa, che possono precedere di qualche giorno la comparsa della febbre che, nei bambini, è sempre alta.

La persona malata può anche lamentarsi di dolori muscolari, stanchezza eccessiva o poca fame, così come può avere disturbi gastrointestinali quali vomito o diarrea.

Generalmente la febbre alta dura solo qualche giorno e i sintomi influenzali si risolvono nell’arco di una settimana senza necessità di una terapia specifica.
In una comune influenza è possibile prendere un antipiretico per abbassare la febbre e, soprattutto, bere molti liquidi, per evitare la disidratazione e per facilitare la sudorazione, un meccanismo naturale di controllo della malattia.

Poiché l’influenza è di natura virale, l’uso di antibiotici non è utile, salvo che il medico non accerti una concomitante infezione batterica, per esempio un’otite o una faringite.

Ma l’inverno e il freddo non sono sempre i principali responsabili delle infezioni invernali, soprattutto nei bambini. Se è vero che il freddo favorisce la crescita del numero dei microbi nell’ambiente e che il maggior tempo trascorso in ambienti chiusi con altre persone facilita la diffusione delle malattie, è importante ricordare che il fumo irrita le vie respiratorie, rendendole più delicate; che l’umidità è nemica della salute, per cui una casa umida può diventare un luogo insalubre; e che non sempre coprirsi troppo, e coprire troppo i bambini, è un bene, perché il sudare e poi esporsi al vento e al freddo non fa bene alla salute.



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Rispondi  Messaggio 2 di 3 di questo argomento 
Da: daniela71 Inviato: 30/11/2010 19:32

Rispondi  Messaggio 3 di 3 di questo argomento 
Da: Ver@ Inviato: 01/12/2010 00:07
 
CURARE LE MALATTIE INVERNALI NATURALMENTE

L’inverno si avvicina lentamente anche se ancora qualche giornata di sole ci induce a non pensarci. E con il freddo sappiamo che arriveranno anche le classiche malattie invernali: influenze, raffreddori, mal di gola, sinusiti e tante altre ancora. Abbiamo ascoltato la televisione che già dalla fine di settembre ha cominciato, in un crescendo preoccupante, dopo la “nomination” delle influenze di turno annuale, a sciorinare tutto un corteo di informazioni terrorizzanti – “l’influenza si preannuncia molto virulenta” e “si prevede che metterà a letto un grande, grandissimo numero di persone”; non ho mai capito come si possa “scientificamente” prevedere tale numero. Ma dopo tutto questo sfacelo, ecco che arriva l’indicazione della possibile salvezza: il vaccino antinfluenzale.

Vaccino antinfluenzale? No, grazie
Tralasciando l’etica che genera e muove tali informazioni possiamo semplicemente affermare che tale vaccino non rappresenta, a mio avviso, un opportuno rimedio per l’influenza (figuriamoci per le altre malattie da cause non influenzali).
In effetti ogni anno vengono isolati 2-3 virus tra quelli che si prevede imperverseranno per il mondo e con questi vengono preparati i vaccini. Ma sappiamo altresì che i virus influenzali sono molto più numerosi di quelli approntati nei vaccini e poi esistono anche i virus parainfluenzali ed altri ancora, senza trascurare i batteri o i numerosi stati infiammatori non infettivi e così via. è evidente che contro tutte queste cose il vaccino non offre alcuna copertura. Sembra infatti che la vaccinazione antinfluenzale, più che assicurare una certa protezione contro quei pochissimi virus, “distolga” le nostre già malandate difese immunitarie dall’operare opportunamente ed efficacemente contro più del 90% degli altri microrganismi non compresi nel vaccino. Infatti si vedono sempre più persone vaccinate ammalarsi ripetutamente di “influenza”. Ma allora cosa possiamo fare se l’unico baluardo baluardo difensivo che ci viene proposto non è in grado di proteggerci adeguatamente?

Mantenersi in salute

La risposta sembrerebbe difficile e complessa a prima vista ma non lo è affatto.
Il problema di fondo è ovviamente mantenerci in salute e fare in modo che le nostre difese immunitarie siano normalmente attive. Come?

Innanzitutto con una sana alimentazione, che rappresenta il modo più diretto (e corretto) per attivare il nostro sistema immunitario. Cibi freschi, crudi, integrali con buone dosi di frutta e verdura di stagione e biologica ci possono sicuramente aiutare. La vitamina C, essendo altamente termolabile, viene quasi completamente distrutta dalla cottura e così altre sostanze di tipo enzimatico o gli oligoelementi, per cui è consigliabile integrare nella dieta quotidiana molti ortaggi crudi come il cavolo verza, o rosso, ed il peperone e frutta fresca come gli agrumi ed il kiwi. Non a caso la natura fa crescere in inverno tante verdure del genere come i cavoli, i cavolfiori e i broccoli, insieme ad altri ortaggi di provata attività immunostimolante come l’aglio, la cipolla, le mele ed un frutto autunnale, il melograno ricco di grandi sostanze antiossidanti.

In autunno può essere molto utile la cura del limone, depurativa, mineralizzante ed immunostimolante che si fa assumendo il succo di un limone spremuto e aggiungendo, ogni giorno, un altro limone sino a prendere il settimo giorno sette limoni spremuti tutti insieme. Poi si decresce diminuendo di un limone al giorno sino a tornare ad uno; si può quindi cessare la cura o mantenere il succo di un limone quotidiano per un tempo più lungo.
Il grande mondo degli alimenti freschi e vitali può sicuramente essere integrato da varie piante ad effetto terapeutico ed immunostimolante come l’echinacea, la rosa canina, l’acerola, l’uncaria tomentosa, il ribes nigrum, il timo e molte altre ancora, oltre al famoso prodotto dell’alveare, il propoli. Queste piante, assunte per via alimentare o sotto forma di soluzioni, tinture o estratti secchi, sono ricche di vitamine, oligoelementi ed altre componenti importanti in grado di aiutare le nostre difese.
Anche le alghe ed i funghi possiedono simili proprietà per il loro contenuto in polisaccaridi, flavonoidi e glicoproteine.
Inoltre gli oligoelementi come il manganese-rame, assunti 2-3 volte la settimana, esercitano una buona azione “diatesica” di prevenzione dei frequenti stati patologici febbrili del periodo invernale. Esistono poi in commercio degli immunomodulanti aspecifici di tipo omeopatico che possono fornire un ottimo supporto all’alimentazione ed alla fitoterapia. è utile, peraltro, salvaguardare anche l’equilibrio termico del corpo sia a livello alimentare, come già detto, sia evitando grandi sbalzi di temperatura tra gli ambienti casalinghi e lavorativi, spesso super-riscaldati, e l’ambiente esterno. Questa disattenzione favorisce lo squilibrio batterico del nostro corpo (sappiamo che tutto è equilibrio) e ci predispone alle malattie.

E se ci ammaliamo?
Anche i soggetti più sani, e soprattutto i bambini, possono incorrere nella malattia. In questo caso il medico o il pediatra hanno subito pronto l’antibiotico che, nella maggior parte dei casi, non solo è inutile (la gran parte delle malattie invernali sono virali, come l’influenza, quindi non sensibili agli antibiotici) ma addirittura dannoso, in quanto deprime le nostre difese immunitarie ed altera indebolendo il nostro organismo e predisponendolo ad ammalarsi nuovamente. Pertanto gli antibiotici andrebbero utilizzati solo in caso di estrema necessità per evitare, oltre ai problemi già descritti, anche l’assuefazione ad essi dei batteri più nocivi che ne diventano resistenti. Nei casi più numerosi e banali – oltre ai rimedi naturali con un buon potere antibiotico come il propoli – esistono altre sostanze con analoga attività, primi tra tutti gli oli essenziali.
Alcuni di essi (timo, cannella, origano ecc.) possiedono uno spiccato e dimostrato effetto antibatterico sovrapponibile e addirittura superiore a quello dei più comuni antibiotici e non provocano la resistenza batterica, come questi ultimi.
Molte piante con azione prevalentemente antinfiammatoria sono da sempre utilizzate come antinfluenzali: la spiraea ulmaria, la salix alba, (da cui per sintesi è stata “costruita” l’aspirina) l’artiglio del diavolo (Harpagophytum procumbens) per curare la sintomatologia prevalentemente dolorosa di tipo infiammatorio, ed anche un vecchio rimedio già conosciuto da Ippocrate e da Plinio, il sambuco nero, molto efficace nel controllare i più comuni sintomi influenzali e dotato di attività antinfiammatoria, antivirale e antiossidante. Il panorama fitoterapico non si esaurisce certo qui, ma i rimedi citati sono tra i più diffusi e conosciuti. Nelle fasi acute anche gli oligoelementi ci possono soccorrere; infatti una fialetta di rame oligoelementi assunta per 3-4 volte al giorno aiuta a combattere e superare meglio le situazioni febbrili di tipo influenzale o meno. L’importante è dare al nostro corpo la possibilità ed i mezzi per superare agevolmente le varie ed eventuali malattie della stagione fredda che, in qualche modo, servono ad “allenare” le nostre difese immunitarie e non solo a farci del male. Per concludere esistono molte alternative agli antibiotici ed ai vaccini, ma non si può prescindere da una sana alimentazione, un appropriato movimento fisico ed un corretto stile di vita, indispensabili per assicurarci una buona salute.





 
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