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De: Mariasole (Mensaje original) |
Enviado: 02/12/2010 16:52 |
Chi vuole avere rose belle nel suo giardino, deve avere rose belle anche nel suo cuore. Deve amarle tanto e sempre... Non soltanto deve avere per le sue rose ardente ammirazione, entusiasmo e passione, ma anche la tenerezza, la sollecitudine, la riverenza e l' accortezza dell' amore... Egli è sempre devoto e leale, nella tempesta come nelle giornate di sole: non solo pronto a correre ad ammirare le grazie splendenti nelle mattinate d'estate, ma anche a proteggerle contro il gelo crudele quando cadono le foglie e i venti si fanno freddi. Come la donna del suo cuore è sempre la più bella, così per il vero Coltivatore di Rose, il Roseto deve sempre essere motivo di ammirazione. Per gli altri, quando i fiori sono appassiti, può rappresentare solo una siepe malconcia, per lui il Roseto è prezioso in ogni sua fase.
(Sir Reynolds Hole) |
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In giardino ho delle piante di rose, alcune molte vecchie e altre recenti , di tanti colori e profumi e di vario tipo : a cespuglio, rifiorenti, inglesi, rifiorenti ricadenti , da siepe e rampicanti. In questi ultimi anni le rose sono tornate di moda e si possono acquistare un po' ovunque, già pronte per essere interrate, sia in autunno sia in primavera. Io preferisco trapiantarle in autunno , così che le radici si sistemano meglio nella stagione non vegetativa , e nella primavera successiva do' una potatina veloce, prima che mettano foglie e fiori . Io poto sempre le rose in primavera perchè l'inverno è piuttosto freddo : a marzo , taglio basse le rose a cespuglio moderne e rifiorenti , mentre faccio solo una leggera pulizia delle parti secche o danneggiate ai rosai antichi o speciali , come i francesi Meilland o gli inglesi David Austin o agli italiani Barni. Il terreno del mio giardino è piuttosto acido e non sempre è l'ideale x alcuni tipi di rose : alcune si ammalano se piove troppo e richiedono cure particolari , altre prendono malattie come la ticchiolatura o la ruggine o hanno afidi e ragnetti. Uso il più possibile prodotti naturali x combattere le loro malattie e ogni anno pianto dell'aglio ai piedi dei cespugli di rose . E' sempre e comunque uno spettacolo splendido vederle tutte fiorite tra maggio e giugno .
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De: Marika |
Enviado: 03/12/2010 16:51 |
LA ROSA: COME COLTIVARLA
E' tra Settembre e Novembre che si decide il futuro dei
rosai, da come e quando verranno effettuati i nuovi impianti,
le potature. Dalle operazioni di talea dipendono salute e bellezza di queste
romantiche piante. Piantumazione. Il
periodo utile per l'impianto dei rosai coincide con quello dell'assenza delle
foglie, a meno di utilizzare piante coltivate in vaso. Ovviamente il clima delle
singole zone permetterà di determinare meglio la data iniziale e conclusiva di
tale periodo.E' dannoso piantare prima della completa caduta delle foglie poichè
le foglie hanno il compito di traspirare ciò che rimane della soluzione acquosa
assorbita dalle radici. Quando le radici vengono tolte dal terreno e non possono
più svolgere la loro azione mentre le foglie e gli altri tessuti verdi
continuano a traspirare, si verifica un dannoso squilibrio. L'impianto deve
essere effettuato alla fine dell'inverno, quando la temperatura, in ascesa,
favorisce lo sviluppo delle foglie e le radici, anche a causa del recente trauma
da trapianto, non sono ancora in attività.
- Non effettuate una preventiva deflorazione manuale in quanto la parte alta
dei nuovi rami, ancora erbacea, non riuscirebbe ad affrontare il clima
invernale.
Nelle zone a clima temperato-caldo, l'impianto va
effettuato entro la fine di gennaio. In regioni con inverni più freddi (ex:
clima di Roma), il periodo favorevole all'impianto si conclude a metà febbraio.
Infine, in località caratterizzate da clima sub-continentale (ex: clima di
Milano) è opportuno un impianto tardivo, entro marzo. Tale operazione è da
evitare quando il terreno è gelato o presenta ristagni di pioggia. I rosai non
hanno particolari esigenze: preferiscono terre tendenzialmente argillose,
prosperano in terreni con reazione chimica da sub-alcalina a sub-acida.
Le regole da ricordare. è opportuno che nelle aiuole destinate
ad accogliere le nuove piante non siano stati coltivati altri rosai in anni
immediatamente precedenti.
- Per l'impianto di rosai a cespuglio la zappatura del terreno deve
raggiungere i 35 cm di profondità. Per i rosai sarmentosi si devono predisporre
buche da cm 60 x 60.
- Chi abbia la disponibilità di stallatico ben maturo potrà contare sul
duplice apporto di buon fertilizzante e di eccellente humus. Il letame dovrà
essere incorporato con abbondanza e uniformemente nel corso della lavorazione
del terreno. La mancanza di letame macero potrà essere surrogata, con analoga
procedura, da altro mate riale organico (foglie secche, ritagli del tappeto
erboso, torba inumidita) addizionato con uno dei concimi a lento effetto.
- Anche se il vivaista ha già provveduto a uniformare la lunghezza dei rami, è
consigliabile accorciare quelli non lignificati fino a raggiungere la parte
legnosa e eliminare quelli esili o malformati.
- In attesa dell'impianto, le radici non devono essere esposte all'aria;
gioverà, invece, la loro immersione in un secchio contenente una poltiglia di
terra argillosa e acqua. Eliminare le radici rotte o lesionate.
- Al momento dell'impianto si aprirà una buca in grado di accogliere
l'apparato radicale ben divaricato abbastanza per far affiorare in superficie, a
impianto ultimato, il punto d'innesto.
- La terra di riempimento va poi pressata. Ripetute innaffiature elimineranno
le dannose sacche d'aria che potrebbero causare il successivo abbassamento
dell'intera pianta.
- Se al momento dell'impianto si prevedono ancora forti gelate, i rami vicini
al terreno devono essere protetti con un rivestimento di terra. In tali
condizioni climatiche sarà opportuno rimandare la successiva potatura.
Rosai a cespuglio. La loro potatura, nelle località
con clima temperato, è bene effettuarla quando la fioritura autunnale è in via
di esaurimento. Tale accorgimento permetterà alle rose di utilizzare i periodi
di clima mite e, quindi, di anticipare leggermente la fioritura primaverile.
Nelle zone a clima litoraneo (ad esempio Roma) la potatura deve finire prima che
la nuova vegetazione sia evidente, quindi nella prima metà di febbraio. In
regioni più fredde, con un primo intervento verranno eliminate le porzioni di
ramo non lignificate, i rami esili e quelli che tendono verso l'interno del
cespuglio; superato il pericolo dei geli forti si provvederà all'accorciamento e
al livellamento dei rami legnosi. Ogni taglio deve essere praticato pochi
millimetri al disopra di una gemma tendente verso l'esterno del cespuglio.
Visibili o latenti, le gemme si trovano ad ogni "nodo" del ramo. Ricordate di:•
Tagliare con delle apposite cesoie. • Non lasciare mai più di mezzo centimetro
sopra la gemma. Rosai sarmentosi (rampicanti). I rosai
sarmentosi sono divisi in due categorie: quelli con rami flessibili e quelli con
legno più rigido, spesso mutazione di analoghe varietà a cespuglio. I rosai
sarmentosi del primo tipo, se caratterizzati da un'unica
fioritura tardiva ("Excelsa", "American Pillar"), si potano
eliminando totalmente i sarmenti invecchiati o soffocati dai nuovi. E'
consigliabile l'eliminazione dei sarmenti invecchiati. Un accorciamento parziale
produrrebbe una disdicevole divergente crescita della nuova vegetazione.
Talee. I
vivaisti moltiplicano i rosai quasi esclusivamente mediante l'innesto.
Generalmente, il dilettante non ama questa pratica sia perché la considera
troppo difficile per le proprie capacità. La talea in verità non presenta
particolari difficoltà, c'è solo bisogno di procurarsi un rametto della varietà
prescelta. Un avvertimento: la percentuale di riuscita nelle talee è assai
variabile. Si riesce abbastanza presto a stabilire quali sono i rosai con buone
percentuali di attecchimento. In linea di massima, le varietà antiche si
moltiplicano per talea più facilmente di quelle recenti; tra queste ultime, le
varietà con fiori a mazzi forniscono percentuali più alte di quelle uniflore;
tutti i rosai sarmentosi danno buoni risultati. Come procedere.
La talea è una porzione di ramo lignificato giovane, recisa sotto un
nodo e al disopra di una gemma. Poiché è indispensabile che la talea emetta le
radici prima di produrre i germogli, bisogna utilizzare massicciamente gli
strumenti nebulizzanti al fine di nutrire la pianta non
radicata.
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