Genere: Narrativa
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MASSA 8/11/00 /JENNIFER Oltre al dolore che sentivo, la sua immagine, sempre davanti a me. Fuori naturalmente, sconfitto in tutti I fronti, per dirla in (gergo) militare, tornavano in Europa dove i ricconi di NEW. JORK, ANDAVANO IN VACANZA. Domandai ad ALAN,se qualcuno fosse venuto a trovarmi, ALAN,mi voltò le spalle, per paura che capissi,e inventò. Purtroppo, non era così,ero a pezzi,di notte con gli occhi sbarrati verso il Soffitto,attorno alla lampada, quelle teste giravano giravano,a cerchio con Una terrificante espressione di terrore,mentre delle voci confuse, ognuna Diceva la sua Rimproverandomi di non aver saputo proteggere la mia donna,GENNIFER,questo Era un mio cruccio, che presente in ogni istante, come un macigno sulle mie Spalle, pesante, costante, incessante. SULLA NAVE....JORK, ANDAVANO IN VACANZA. Purtroppo, non era così, ero a pezzi, di notte con gli occhi sbarrati verso il Soffitto, attorno alla lampada, quelle teste giravano, giravano, a cerchio con Una terrificante espressione di terrore, mentre delle voci confuse ognuna Diceva la sua. Non potevo credere che fosse il solito mare di qualche giorno prima. La statua del mare dominando il porto, la sua ombra che si proiettava nel mare lunghissima, a segnarci la strada del ritorno, sembrò segnare il mio destino camminando senza meta, per questa triste città del dolore delle partenze. l'ARRIVO. Fra queste persone c'erano anche i miei parenti avvisati dalle Autorità del paese. Pensai alla figura che avrei fatto, e le chiacchiere, per un Istante sarei voluto essere morto in mezzo al mare. Scendemmo dalla nave i miei fratelli mi presero come se fossi mancato per un Giorno, li vedevo davanti a me generosi com’è sempre stato tra noi, per non Urtare la mia sensibilità fecero tutte le cose, e i discorsi senza toccare il Centro del problema, che poi era mio e solo mio. A suo tempo era stata la casa dove ero cresciuto felice, con i miei cari. IL dolore mi fece ricordare che avevo una foto da qualche parte, cercai ma non Riuscivo a trovarla, fino a quando nella tasca interna della mia giacca che Piena di sangue, ALAN mi aveva consegnato all'arrivo al porto di Messina. La trovai quando in casa rovistavo senza un vero Motivo apparente, sconvolto dalle terribili visioni dei volti stravolti che Ormai avevo sempre con me notte e giorno, bastava che mi fermassi a pensare. Fuori il dottore li prese a lato dicendo: vostro figlio è grave e si avvicina Alla pazzia, i miei genitori che io vedevo (inviato il 04/12/2010)
(continua...)
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