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De: Tony Kospan (Mensaje original) |
Enviado: 11/12/2010 17:36 |
LA PIOGGIA POESIE E NON SOLO
a cura di Tony Kospan
Forse ci sono pochi fenomeni naturali… amati ed odiati… come la pioggia… che in quest’autunno, che ormai vola verso la fine, non ci ha dato tregua…
Eppure la pioggia, se appena ci pensiamo, è assolutamente necessaria alla vita del nostro pianeta come il sole... l'aria... etc...
Oltre a ciò la pioggia ha anche l'effetto di pulizia... di lavacro... sia reale che figurato... sulla Terra e dentro di noi...
La pioggia poi quando termina ci regala uno dei fenomeni naturali tra i più affascinanti e sognanti che esistano l'arcobaleno...
Infine mi entusiasma sempre questo Canto Navajo che in pochissimi sublimi e nel contempo semplici versi accomuna simbolicamente la pioggia ed i suoi effetti sulla natura al perpetuarsi della vita umana...
LA PIOGGIA-BAMBINO Canto Navajo Nella Donna-Sorgente ancora una volta, cade una goccia dell’Uomo-Acqua, dà vita, all’incontro, alla Pioggia-Bambino
Non sono moltissime le poesie a lei dedicate e quelle che seguono sono quelle prescelte stavolta. Segnalo quella originalissima di Bukowski, grande poeta americano del 900, che sembra quasi un quadro d'arte moderna associato a classiche note...
Come sempre mi piacerebbe leggere le poesie che sul tema, vostre o di altri autori, amate voi...
LA PIOGGIA Paolo Carbonaio
Amo la pioggia, le gocce come chicchi di grano che rimbalzano sull'asfalto, creano anelli nelle pozzanghere, scorrono come lacrime sui vetri e cadono indecise dai monumenti. Amo sentirle tamburellare sui tendoni dei caffè, sugli ombrelloni, sui miei capelli. Amo ascoltare la pioggia scorrere nelle grondaie, scomparire in rivoli come serpi nei tombini, bagnare il mondo, lustrare i metalli, inzuppare i vasi di fiori. Amo la pioggia che si beffa della gente e del traffico, diverte i bambini, irrita gli adulti e se ne frega degli impegni altrui. Amo la pioggia che mi bagna le mani, mi scorre sul viso, mi inzuppa le scarpe, che prima di cadere profuma l'aria avvisandomi che viene a lavarmi di dosso i pensieri tristi.
GIA' LA PIOGGIA Salvatore Quasimodo
Già la pioggia è con noi, scuote l’aria silenziosa. Le rondini sfiorano le acque spente presso i laghetti lombardi, volano come gabbiani sui piccoli pesci; il fieno odora oltre i recinti degli orti. Ancora un anno è bruciato, senza un lamento, senza un grido levato a vincere d’improvviso un giorno.
PIOVE Paul Verlaine
Piove su tutte le strade e piove nel fondo al mio cuore: non so, non so da dove giunge questo languore. Sonoro bruir della piova per le zolle, sopra le ardesie; a un cuor che dolce s'accora oh dolce bruir della piova!
Questo pianger da dove mi viene? Inganno? E quale? Nessuno. Eppure nel cuore che geme da dove, da dove mi viene?
E come duole un dolore senza radice alcuna. Odio non c'è, non c'è amore: e tanta è la pena del cuore.
LA PIOGGIA Alberto Teodori
Piove sull'asfalto,
piove sul mio cuore,
piove sulla devastante prateria sconfinata del mio animo,
e so, che sino a quando non ti rivedrò,
saranno tempeste che graviteranno a lungo sul luogo d'ombra,
senza che luce possa lenire il vuoto che sopporto.
Di più mi farà paura il diluvio che arriverà
se la tua presenza tarderà a farsi presente.
Ma la pioggia autunnale è così benigna
che oso sperare che la lontananza
accresca il sapore melodioso del ricordo che,
solo conta nella tua assenza,
e come rende fertile la terra, l'acqua piovana,
così gli istanti trascorsi siano concime
che illumini il buio che trovo senza di te.
PIOGGIA Charles Bukowski
Un'orchestra sinfonica. Scoppia un temporale, stanno suonando un'ouverture di Wagner la gente lascia i posti sotto gli alberi e si precipita nel padiglione le donne ridendo, gli uomini ostentatamente calmi, sigarette bagnate che si buttano via, Wagner continua a suonare, e poi sono tutti al coperto. Vengono persino gli uccelli dagli alberi ed entrano nel padiglione e poi c'è la Rapsodia Ungherese n. 2 di Lizst, e piove ancora, ma guarda, un uomo seduto sotto la pioggia in ascolto. Il pubblico lo nota. Si voltano a guardare. L'orchestra bada agli affari suoi. L'uomo siede nella notte nella pioggia, in ascolto. Deve avere qualcosa che non va, no? è venuto a sentire la musica.
Auguro a tutti una bella domenica
sotto una pioggia di baci e di fiori...
TONY KOSPAN
POESIE?
UN MODO DIVERSO DI VIVERLE??
VIENI NEL…
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“La pioggia nel pineto” è una tra le più belle poesie di D’Annunzio. E’ rivolta alla donna amata, Ermione. La scena si svolge in un bosco, nei pressi del litorale toscano, sotto la pioggia estiva. Il poeta passeggia con la sua donna, Ermione e la invita a stare in silenzio per sentire la musica delle gocce che cadono sul fogliame degli alberi. Inebriati dalla pioggia e dalla melodia della natura, il poeta e la sua donna si abbandonano al piacere delle sensazioni con un’adesione così totale che a poco a poco subiscono una metamorfosi fiabesca e si trasformano in creature vegetali.
La pioggia nel pineto
Taci. Su le soglie del bosco non odo parole che dici umane; ma odo parole più nuove che parlano gocciole e foglie lontane. Ascolta. Piove dalle nuvole sparse. Piove su le tamerici salmastre ed arse, piove su i pini scagliosi ed irti, piove su i mirti divini, su le ginestre fulgenti di fiori accolti, su i ginepri folti di coccole aulenti, piove su i nostri volti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri t'illuse, che oggi m'illude, o Ermione.
Odi? La pioggia cade su la solitaria verdura con un crepitío che dura e varia nell'aria secondo le fronde più rade, men rade. Ascolta. Risponde al pianto il canto delle cicale che il pianto australe non impaura, nè il ciel cinerino. E il pino ha un suono, e il mirto altro suono, e il ginepro altro ancóra, stromenti diversi sotto innumerevoli dita. E immersi noi siam nello spirto silvestre, d'arborea vita viventi; e il tuo volto ebro è molle di pioggia come una foglia, e le tue chiome auliscono come le chiare ginestre, o creatura terrestre che hai nome Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo delle aeree cicale a poco a poco più sordo si fa sotto il pianto che cresce; ma un canto vi si mesce più roco che di laggiù sale, dall'umida ombra remota. Più sordo e più fioco s'allenta, si spegne. Sola una nota ancor trema, si spegne, risorge, trema, si spegne. Non s'ode voce del mare. Or s'ode su tutta la fronda crosciare l'argentea pioggia che monda, il croscio che varia secondo la fronda più folta, men folta. Ascolta. La figlia dell'aria è muta; ma la figlia del limo lontana, la rana, canta nell'ombra più fonda, chi sa dove, chi sa dove! E piove su le tue ciglia, Ermione.
Piove su le tue ciglia nere sì che par tu pianga ma di piacere; non bianca ma quasi fatta virente, par da scorza tu esca. E tutta la vita è in noi fresca aulente, il cuor nel petto è come pesca intatta, tra le pàlpebre gli occhi son come polle tra l'erbe, i denti negli alvèoli con come mandorle acerbe. E andiam di fratta in fratta, or congiunti or disciolti (e il verde vigor rude ci allaccia i mallèoli c'intrica i ginocchi) chi sa dove, chi sa dove! E piove su i nostri vólti silvani, piove su le nostre mani ignude, su i nostri vestimenti leggieri, su i freschi pensieri che l'anima schiude novella, su la favola bella che ieri m'illuse, che oggi t'illude, o Ermione.
(Gabriele d'Annunzio)
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La PIOGGIA
che sfiora e carezza la nostra
d’avorio corteccia,
che ci avovlge e ci sveste scoprendo
di noi, natura.
Fiordaliso régia,
che raccogli dei ciliegi i frutti,
in lacrime caduchi,
in petali sparsi,
stringendo tra le mani
in vimini il cesto
e il grido, da te soffocato.
E d’intorno tuona l’ORIENTE,
trafitto da katana,
la cui lama è diafana vita.
Tuona il lampo di luce propria,
rendendoti vergine del tuo corpo,
abissandosi nel giardino dei tuoi anni,
spegnendosi tra le ninfee…
dal web |
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De: Marika |
Enviado: 12/12/2010 08:37 |
UNA DANZA DI GOCCE
Insistente
delicata
penetrante
lenta
invadente …
Oggi la pioggia
ha danzato per tutta la
giornata
davanti ai miei
occhi.
Nella luce grigia del
pomeriggio
riflessa nei cerchi argentei delle
pozzanghere.
Nel nero lucido della
sera
interrotto da macchie di luce
gialla.
Mille gocce d’acqua
si frantumano
sui vetri della mia
finestra
disegnando sottili
ricami.
Disegni
indecifrabili
destinati a
dissolversi
uno nell’altro
lasciando solo
tracce confuse.
Appannati ricordi
di una danza leggera
che voleva raccogliere i sospiri del
cielo.
dal web
Lo so che annoia la pioggia
specie se dura giorni e giorni
insistente, malinconica, noiosa per i più,
però è bello guardarla dalla finestra
una danza di gocce
una dolce musicalità...
Bello il tuo post Tony molto interessante
Saluti e Buona Domenica
Marika
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GRAZIE
PER IL BELL'ARRICCHIMENTO DEL POST...
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