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Il Vangelo del giorno 24 Dicembre 2010 (2,1-14) Dal vangelo secondo Luca
In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. Questo primo censimento fu fatto quando era governatore della Siria Quirinio. Andavano tutti a farsi registrare, ciascuno nella sua città. Anche Giuseppe, che era della casa e della famiglia di Davide, dalla città di Nazaret e dalla Galilea salì in Giudea alla città di Davide, chiamata Betlemme, per farsi registrare insieme con Maria sua sposa, che era incinta. Ora, mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo depose in una mangiatoia, perché non c’era posto per loro nell’albergo. C’erano in quella regione alcuni pastori che vegliavano di notte facendo la guardia al loro gregge. Un angelo del Signore si presentò davanti a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande spavento, ma l’angelo disse loro: «Non temete, ecco vi annunzio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: oggi vi è nato nella città di Davide un salvatore, che è il Cristo Signore. Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia». E subito apparve con l’angelo una moltitudine dell’esercito celeste che lodava Dio e diceva: «Gloria a Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama».
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Commento al Vangelo
Tommaso di Celano (circa 1190 - circa 1260), biografo di S. Francesco e di S. Chiara Vita prima, 84-86
San Francesco al primo presepio di Natale
Circa due settimane prima della festa della Natività, il beato Francesco disse ... : « Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie ad un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello » ...
E giunse il giorno della letizia ! Per l’occasione sono stati convocati molti frati da varie parti. Uomini e donne arrivano festanti dai casolari della regione, portando ciascuno secondo le sue possibilità, ceri e fiaccole per illuminare quella notte, nella quale s’accese splendida nel cielo la Stella che illuminò tutti i giorni e i tempi. Arrivò infine Francesco : vide che tutto è stato predisposto secondo il suo desiderio, ed è raggiante di letizia. Ora si accomoda la greppia, vi si pone il fieno e si introducono il bue e l’asinello. In quella scena commovente risplende la semplicità evangelica, si loda la povertà, si raccomanda l’umiltà. Greccio è divenuto come una nuova Betlemme. Questa notte è chiara come pieno giorno e dolce agli uomini e agli animali ! La gente accorse e si allietò di un gaudio mai assaporato prima, davanti al nuovo mistero. La selva risuonò di voci e le rupi imponenti echeggiarono di cori festosi. I frati cantarono scelte lodi al Signore, e la notte sembrò tutta un sussulto di gioia. Il santo era lì estatico di fronte al presepio, con lo spirito vibrante di compunzione e di gaudio ineffabile. Poi il sacerdote celebrò solennemente l’Eucaristia sul presepio e lui stesso assaporò una consolazione mai gustata prima.
Francesco si è rivestito della dalmatica perché era diacono, e cantò con voce sonora il santo Vangelo... Poi parlò al popolo e con parole dolcissime rievocò il neonato Re povero e la piccola città di Betlemme.
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Buon Natale |