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De: Lelina (Mensaje original) |
Enviado: 29/12/2010 08:29 |
Un giorno Socrate fu avvicinato da un uomo che gli disse:
“Ascolta, ti devo raccontare qualcosa d’importante sul tuo amico” “Aspetta un po’”, lo interrupe il saggio, “hai passato attraverso i tre setacci ciò che mi vuoi raccontare?”. “Quali setacci?”. “Ascoltami bene: il primo setaccio è quello della verità. Sei convinto che tutto quello che mi vuoi dire sia vero?”. “In effetti no: l’ho solo sentito raccontare da altri”. “Ma allora l’hai almeno passato al secondo setaccio, quello della bontà? ” L’uomo arrossì e rispose: “Devo confessarti di no” “E hai pensato al terzo setaccio? Ti sei chiesto a che serva raccontarmi queste cose sul mio amico? Serve a qualcosa?” “Beh, veramente no” “Vedi?” continuò il saggio, “se ciò che mi vuoi raccontare non è vero, nè buono, nè utile, allora sarà meglio che tu lo tenga per te”.
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De: Marika |
Enviado: 29/12/2010 08:52 |
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De: Marika |
Enviado: 29/12/2010 08:57 |
Molti anni fa, in Cina, vivevano due amici. Uno era molto bravo a suonare
l'arpa, l´ altro era dotatissimo nella rara arte di saper ascoltare. Quando il
primo suonava o cantava di una montagna, il secondo diceva: "Vedo la montagna
come se l'avessimo davanti". Quando il primo suonava a proposito di un ruscello,
colui che ascoltava prorompeva: "Sento scorrere l'acqua fra le pietre". Un
brutto giorno, però, quello che ascoltava si ammalò e morì. Il primo amico tagliò le
corde della sua arpa e non suonò mai più. Esistiamo veramente se qualcuno ci
ascolta. Il dono più grande che possiamo fare ad una persona é
di ascoltarla "veramente".
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De: Marika |
Enviado: 29/12/2010 09:06 |
Occhi per
guardare
Chi ha occhi, le certezze le
raccoglie nel saper guardare;
Chi ha orecchie, le conferme le
raccoglie nel saper ascoltare.
Ma
se guardi e non vedi, se senti e non ascolti le tue certezze le vedrai
negli altrui volti.
Cerca in te e non altrove l’uomo
sano in se stesso muove.
dal web
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STORIA DI UN PEZZO DI PANE
Quando l’anziano dottore morì, arrivarono i suoi tre figli per sistemare l’eredità: i pesanti vecchi mobili, i preziosi quadri e i molti libri. In una finissima vetrinetta il padre aveva conservato i pezzi delle sua memoria: bicchieri delicati, antiche porcellane, pensieri di viaggio e tante altre cose ancora. Nel ripiano più basso, in fondo all’angolo, venne trovato un oggetto strano: sembrava una zolletta dura e grigia. Come venne portata alla luce, si bloccarono tutti: era un antichissimo pezzo di pane rinsecchito dal tempo. Come era finito in mezzo a tutte quelle cose preziose? La donna che si occupava della casa raccontò:
Negli anni della fame, alla fine della grande guerra, il dottore si era ammalato gravemente e per lo sfinimento le energie lo stavano lasciando. Un suo collega medico aveva borbottato che sarebbe stato necessario procurare del cibo. Ma dove poterlo trovare in quel tempo? Un amico del dottore portò un pezzo di pane sostanzioso cucinato in casa, che lui aveva ricevuto in dono. Nel tenerlo tra le mani, al dottore ammalato vennero le lacrime agli occhi. E quando l’amico se ne fu andato, non volle mangiarlo, bensì donarlo alla famiglia della casa vicina, la cui figlia era ammalata. “La giovane vita ha più bisogno di guarire, di questo vecchio uomo”, pensò il dottore. La mamma della ragazza ammalata portò il pezzo di pane donatole dal dottore alla donna profuga di guerra che alloggiava in soffitta e che era totalmente una straniera nel paese. Questa donna straniera portò il pezzo di pane a sua figlia, che viveva nascosta con due bambini in uno scantinato per la paura di essere arrestata. La figlia si ricordò del dottore che aveva curato gratis i suoi due figli e che adesso giaceva ammalato e sfinito. Il dottore ricevette il pezzo di pane e subito lo riconobbe e si commosse moltissimo. “Se questo pane c’è ancora, se gli uomini hanno saputo condividere tra di loro l’ultimo pezzo di pane, non mi devo preoccupare per la sorte di tutti noi”, disse il dottore. “Questo pezzo di pane ha saziato molta gente, senza che venisse mangiato. è un pane santo!”. Chi lo sa quante volte l’anziano dottore avrà più tardi guardato quel pezzo di pane, contemplandolo e ricevendo da esso forza e speranza specialmente nei giorni più duri e difficili! >.
I figli del dottore sentirono che in quel vecchio pezzo di pane il loro papà era come più vicino, più presente, che in tutti i costosi mobili e i tesori ammucchiati in quella casa. Tennero quel pezzo di pane, quella vera preziosa eredità tra le mani come il mistero più pieno della forza della vita. Lo condivisero come memoria del loro padre e dono di colui che una volta, per primo, lo aveva spezzato per amore.
Don Angelo Saporiti
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