Ne li occhi porta la mia donna Amore, per che si fa gentil ciò ch'ella mira; ov'ella passa, ogn'om ver lei si gira, e cui saluta fa tremar lo core, sì che, bassando il viso, tutto smore, e d'ogni suo difetto allor sospira: fugge dinanzi a lei superbia ed ira. Aiutatemi, donne, farle onore. Ogne dolcezza, ogne pensero umile nasce nel core a chi parlar la sente, ond'è laudato chi prima la vide. Quel ch'ella par quando un poco sorride, non si po' dicer né tenere a mente, sì è novo miracolo e gentile.
La Gioia.....in te, nel profondo, da sempre; sotto la cenere della vita cova come antica brace. Un tempo la nostra Anima di essa si nutriva, e in qualche modo ancora ne ricordiamo la fragranza. Così, con pascoli della Gioia possiamo dire: "Non la cercheresti se prima non l'avessi gia' trovata".
Mizar
************************* Un bacio ed una carezza e Felice Sabato a tutti !!!
Diceva Schiller che un uomo e' un vero uomo soltanto se sa liberarsi dalla catena del lavoro e ritemprarsi sapendo godere dei beni spirituali. Penso, comunque, che ci voglia un punto d'incontro perche' non si puo' essere tanto idealisti da rifiutare completamente le esigenze materiali che possono anche non essere l'essenza della vita, ma che ne sono sempre il presupposto.
Non si puo' negare all'uomo l'esigenza di quelle cose che alla luce dello spirito possono sembrare meschine e banali,ma senza le quali non ci puo' essere nemmeno vita spirituale.
Un uomo che non agisce viene considerato una larva d'uomo: ma un uomo che esaurisce nell'azione le sue possibilita' senza cercare i motivi profondi, senza cercare una ragione di se stesso, di cio' che sente,di cio' che lo circonda, e' come un'automa che si fa deliberatamente schiavo del cuo corpo e della volonta' degli altri.
Insomma piu' che liberarsi dalla catena del lavoro ci vorrebbe un giusto mezzo che porti a ritembrare attraverso esso anche lo spirito....