Amici segnerà la sua tripletta sanremese? Saranno Emma Marrone e i Modà (o viceversa) a vincere Sanremo 2011? Stando alle quote dei bookmakers italiani sembrerebbe di sì. Favoriti fin dalla vigilia per l’accattivante fusione tra la vincitrice di Amici 9 e il gruppo di ‘tendenza’ dell’attuale panorama musicale più vicino ai giovani, Emma e i Modà hanno poi conquistato il pubblico con Arriverà, loro brano in gara nella categoria Big. Vediamo le quote che circolano alla vigilia della finalissima.
SANREMO 2011: nella serata finale trionfo annunciato per Roberto Vecchioni. Sul podio i Modà con Emma e Albano!
20 Febbraio 2011 (Linksanremo.it) - Anche quest'anno il Festival è volato. Una settimana intensa, indimenticabile come sempre, ricca di emozioni, di musica e di novità. Alla fine l'ha spuntata una professore di 67 anni che non metteva piede al Festival di Sanremo da 38 anni. Un trionfo per Roberto Vecchioni che ha meritato fino in fondo grazie ad un brano emozionante completamente azzeccato per un Festival di Sanremo edizione 2011. Una colonna portante della musica italiana che vince un televoto è già una notizia dopo due edizioni consecutive vinte da cantanti provenienti da Amici di Maria De Filippi; e prima di loro avevano vinto due nomi nuovi del panorama musicale come Povia e Simone Cristicchi.
La serata aveva avuto inizio con un bacio in bocca tra Morandi e Luca Bizzarri; una prova estrema di come la squadra dei presentatori, a parte polemiche, gaffes ed impacci, sia stata effettivamente unita e compatta. In un certo senso gli errori e i momenti storti di queste serate sono stati causati proprio dalla grande tranquillità e fiducia reciproca con la quale i cinque alfieri hanno affrontato questa avventura. Tutto questo ha reso il Festival meno ingessato e più spontaneo e divertente.
Pochi i super ospiti della serata finale: Fernando Alonso, il pilota della Ferrari, è intervenuto sul palco anche per l'in bocca al lupo a sua moglie Raquel Del Rosario in gara con Luca Barbarossa. Attesissima dalle fans la cantante canadese Avril Lavigne che ha presentato il brano "What the hell". Momenti di musica e ricordi tra Gianni Morandi e Massimo Ranieri che hanno riproposto con grande sintonia alcuni dei loro più grandi successi. Spazio anche alla presentazioni del prossimo show di ballo presentato da Milly Carlucci e della fiction "Cugino & Cugino" avente come interpreti Giulio Scarpati e Nino Frassica.
Dopo il primo televoto sono rimasti in gara Albano, i Modà con Emma e Roberto Vecchioni; quest'anno i giornalisti della sala stampa avevano la possibilità di indicare il loro favorito che avrebbe scalato tre posizioni in classifica potendo quindi scalzare uno dei tre finalisti dal rush finale. La sala stampa alla fine ha votato per Roberto Vecchioni, quindi la golden share è risultata ininfluente, essendo il cantante già nel terzetto finale.
La gara finale è stata tra due 67enni, storici interpreti della musica italiana, e una coppia di giovani arrivati di recente sulla cresta dell'onda. Alla fine l'ha spuntata il favorito e, per colpa di un funzionario Rai Trade, già oggi pomeriggio sapevamo che nel televoto Vecchioni era in testa.
Tutto è compiuto! Ora vedremo se il risultato finale del Festival si rispecchierà con le vendite dei dischi e dei brani via internet! Restate su Linksanremo.it per scoprirlo!
19 Febbraio 2011 (di Paolo Perlotti) - L’alieno. Questa potrebbe essere la canzone che meglio di tutte riassume i cinque giorni di festival che ci apprestiamo a riporre nel cassetto della memoria. Perché proprio la canzone di Madonia? Il motivo è semplice: Alieno è stato Morandi, buon padrone di casa ma a tratti particolarmente impacciato (c’è da ricordare, però, che la sua vera professione è quella del cantante, non quella del conduttore), Luca e Paolo stanno sul palco come i cavoli a merenda (le loro battute sono poco raffinate per i gusti del pubblico glaciale e pagante seduto in platea), Belen ed Elisabetta? Abbastanza spaventate, tanto da dimenticarsi almeno cinque volte, durante la presentazione dell’esibizione, di introdurre il Maestro direttore d’orchestra. Vecchioni, Battiato, Tricarico, La Crus, Madonia, sono poi gli alieni tra i cantanti e, paradossalmente, quelli che hanno fatto la miglior figura in questa edizione. Edizione che ha riservato non pochi colpi di scena: le eliminazioni, infatti, sono state eccellenti. Anna Oxa, per quanto non mi piacesse la canzone, è una colonna portante del festival; Patty Pravo ha sostenuto di non voler mai più partecipare al Festival (questo ancor prima dell’eliminazione), pertanto mi sarebbe piaciuto vederla almeno in finale, anche se la canzone è particolarmente debole; Tricarico, con una bellissima filastrocca, meritava forse di entrare tra i primi dieci (sicuramente non meritava di vincere); e quanto tempo dovrò aspettare prima di rivedere Max Pezzali all’Ariston? 16 anni fa cantava “Senza averti qui”, quest’anno si è esibito in “Il mio secondo tempo” e probabilmente, se tanto mi da tanto, al Festival 2027 porterà una cover di “Non ho l’età”. Meno sorprese, invece, sul campo “Giovani”: obiettivamente, si sapeva già ad un primo ascolto che i finalisti sicuri di contendersi l’ambìto premio sarebbero stati Raphael Gualazzi e Roberto Amadè. E nell’edizione targata Morandi, è addirittura alienante (o meglio, kafkiana) l’attesa prima della finale: il livello delle canzoni rimaste in gara è talmente alto da non permettermi alcuno sbilanciamento su chi potrebbe essere il vincitore. Ma lasciatemi dire che la ciliegina sulla torta di un festival molto apprezzato potrebbe essere la vittoria di Vecchioni, dei La Crus, di Madonia con Battiato. A rigor di logica, però, va detto fin da subito che la vittoria dei Modà è quasi già scritta, non tanto per merito del brano, quanto per il fatto che dalla loro parte hanno centinaia di fan armate di uno o più telefoni cellulari, pronte a votarli stasera. Per fortuna che quest’anno c’è la golden share! Concludo il mio sermone con un appello a Morandi: si parla già di una sua seconda partecipazione in veste di padrone di casa per il 2012. Che presti attenzione alla risposta che darà ai vertici RAI! Ricordo che Baudo, nel 2007 fece un festival straordinario, mentre solo l’anno dopo “floppò” terribilmente. Quest’anno Gianni ha avuto la grandissima fortuna e la capacità di invitare tanti illustri amici; ma, si sa, la dea bendata gira le spalle quando meno ce l’aspettiamo. L’unico motivo che potrebbe farmi pensare ad un secondo successo è la tempistica: se il contratto venisse firmato già la settimana prossima (come ha dichiarato Mazza stamattina), allora Morandi avrebbe quasi un anno per convincere altri amici: Lucio Dalla, i Pooh, De Gregori, Ramazzotti, Baglioni, Ligabue, Elisa, Giorgia, Tiziano Ferro, Elio (e le storie tese), Enrico Ruggeri, Andrea Bocelli, Ivana Spagna, Luca Carboni, Carmen Consoli ecc… E’ sicuramente pura utopia, ma… non vi piacerebbe un festival così?
De Niro e Bellucci, Morandi nel pallone E Luca e Paolo assolvono Berlusconi Stasera si decide il vincitore fra i debuttanti, mentre i big duettano con artisti ospiti. Sul palco la star americana e Monica Bellucci, protagonisti di "Manuale d'amore 3", gaffe del conduttore. Una confusa Canalis intervista l'attore americano. Poi i Take That, a sedici anni dal bagno di folla a Sanremo. Luca e Paolo ridono del Pd. Poi sugli scandali del premier: "Non ha sbagliato, gli ha detto sfiga" dal nostro inviato ALESSANDRA VITALI
SANREMO - Festival al giro di boa, quarta serata dopo gli ascolti-boom della terza, baciata da Roberto Benigni. Si decide il vincitore dei Giovani, è Raphael Gualazzi. Tornano all'Ariston i Take That a sedici anni dal precedente bagno di folla sanremese, Robert De Niro e Monica Bellucci presentano Manuale d'amore 3 di cui sono protagonisti, i big rimasti in gara cantano accompagnati da un artista ospite. L'eliminazione definitiva di Patty Pravo (punita dal televoto insieme ad Anna Oxa) la sconta pure Morgan, che avrebbe dovuto affiancarla e che quindi non riesce a "riconquistare" Sanremo dopo l'eliminazione dell'anno scorso. Eliminati anche Tricarico e Max Pezzali. Aprono la serata Belen e Elisabetta. La Canalis prende un sacco di papere nonostante tenga gli occhi fissi sul gobbo, lassù in alto, che sembra Bernadette. Luca e Paolo tornano a colpire: prima tocca al Pd: Uno su mille ce la fa, o dell'affannosa ricerca di un leader. Poi assolvono Berlusconi: le donne, gli scandali, chi - potendoselo permettere - non avrebbe fatto come lui? "Gli ha solo detto sfiga".
Sfilano i duetti. Francesco Renga canta con Emma e i Modà, Carmen Consoli è al fianco di Madonia e Battiato, Francesco Sarcina accompagna Giusy Ferreri, Nina Zilli i La Crus, un coro di bambini fa da contorno a Tricarico, L'Aura affianca Nathalie, Irene Fornaciari fa coppia con Van De Sfroos e la PFM con Roberto Vecchioni. Barbarossa e Del Rosario e Max Pezzali si affidano a uno sketch: i primi con Neri Marcorè, il secondo con Lillo e Greg.
Molto diva Monica Bellucci, bella, poco credibile quando sussurra "sono una donna come tutte" e spiega che con due figlie piccole è riuscita a organizzarsi. Chissà che fatica trovare una babysitter. L'ex ragazza di Città di Castello, ora icona internazionale di sensualità, chiacchiera con Morandi, emozionato da copione ("sono pazzo di lei da sempre"), lei che "con il tempo bisogna farci i conti e voglio diventare vecchia, vecchia, vecchia". Prima o poi accadrà. Come ci si sente a essere il sogno di milioni di uomini? "Non ho un'idea di me stessa, un contro è il pubblico un conto il privato". Qualcuno aveva riferito una sua frase, "in Italia non ci sono regine o principesse ma solo cortigiane", lei si affretta a precisare che "l'ho detta tanti anni fa e un giornalista me l'ha ricordato" ma niente a che fare con l'attualità o il ruolo della donna, "pensavo a figure da interpretare, in Francia trovi la regina Margot, in Italia ruoli così importanti non ce ne sono". Ma come no.
In Manuale d'amore 3, la Bellucci è la donna per cui perde la testa un professore americano in pensione. Cioè Robert De Niro, anche lui atteso da una poltroncina sul palco, che raggiunge col passo (metodo Stanislavskij?) di uno che s'è alzato dal letto cinque minuti prima. E al quale il pubblico non ritiene di dover tributare nemmeno uno straccio di standing ovation Per essere un'intervista, l'esordio non è incoraggiante. "Le non risponde volentieri alle domande, vero?", gli chiede Morandi. E quello: "Dipende". Poi la Bellucci saluta e se ne va e Morandi: "Certo che si mantiene bene...". Risate in sala. De Niro ripete stancamente quello che da settimane leggiamo ovunque, che ha accettato perché gli è piaciuto il copione, perché c'era la Bellucci, il film è una storia dolce e una figura femminile come lei dava un senso alla presenza di lui, anche un uomo maturo può perdere la testa perché l'amore non ha età. Altri tre duetti, e De Niro rientra per sottoporsi questa volta alle domande della Canalis, che non si capisce perché ma il pubblico si deve convincere che lei parla inglese. Risultato di comicità involontaria. Domande confuse, tradotte o non tradotte, con Morandi di fianco che a tratti sembra nonno Libero e a un certo punto chiede "come si dice Taxi Driver?".
L'attesa esibizione dei Take That, la ex boy band, che sedici anni fa fece sfracelli a Sanremo, preceduta da fama planetaria e seguita da orde di ragazzine isteriche, si risolve in poco più che uno spot per il concerto italiano previsto in estate. Cantano Flood, uno dei brani dell'album della reunion da settimane in cima alle classifiche. Poi qualche domanda da Canalis e Belen (ma perché stasera l'hanno conciata come Massimo Decimo Meridio?), rispondono Robbie Williams e Gary Barlow, "ritrovarsi è stato fantastico". Poi l'annuncio, "il 12 luglio a San Siro unica data", arrivederci e grazie.
Momento-satira, Luca e Paolo si producono in una canzone sul Pd parodiando quella, strafamosa, di Gianni Morandi: Uno su mille ce la fa, o dell'affannosa ricerca di un leader. Sullo sfondo, le foto degli esponenti del centrosinistra, e loro due in scena con colbacco da bolscevico. Passano in ressegna i diversi papabili, "Veltroni l'ha già pugnalato D'Alema / lui usa sempre quel sistema", "Vendola non saprei / c'è questa cosa che è un po' gay", "Con Bersani non puoi andare alle elezioni / puoi anche vincere però ti cascano i maroni", "Renzi può darsi che non perda / però è andato ad Arcore e ha pestato già una merda" e via elencando, per concludere sulla foto di Berlusconi, "dal 6 aprile è sul mercato / chissà che per tornare in pista / lui non diventi comunista". Un colpo al cerchio e uno alla botte, anche se la botte neanche se ne accorge. Dopo un po' si ride degli scandali di Berlusconi, Luca a elencare i princìpi violati, Paolo per dire che poi alla fine non c'era niente di così grave. Conclusione? "Non ha sbagliato. Gli ha detto sfiga".
IL CORRIERE DELLA SERA
Sanremo, la serata dei duetti E Monica illumina l'Ariston
De Niro intervistato da Morandi mentre Eli traduce L'esibizione dei Take That. Napolitano scrive a Benigni Tra i big, eliminati (davvero) Tricarico e Max Pezzali
MILANO - Serata di duetti al festival di Sanremo. I dodici big ancora in gara si sono esibiti con altri artisti per dare maggior lustro ai loro brani ma Tricarico e Max Pezzali non passano la selezione e vengono esclusi dalla serata finale, dove invece si esibirà Raphael Gualazzi, vincitore tra i giovani. BELLUCCI - A far brillare l'Ariston ci ha pensato però Monica Bellucci. La diva italiana, elegantissima in un romantico abito nero, ha risposto alle domande di Gianni Morandi, visibilmente confuso davanti alla scollatura mozzafiato dell'attrice umbra: «Io vorrei farle di tutto», dice con l'occhio che non riesce a staccarsi dai panorami matronali della Bellucci. Le chiede di poterle dare del «tu», poi l'abbraccia e la bacia prima di accogliere insieme sul palco Robert De Niro, co-protagonista con la Bellucci del film Manuale d'amore 3. Ma, ancora «in ginocchio da lei» davanti alla Bellucci, Morandi non riesce a evitare la gaffe mentre l'attrice sta uscendo dal palco: «Però si mantiene bene...». Chissa se la 46enne sarà stata contenta.
DE NIRO - Dopo un breve scambio di battute con la Bellucci, De Niro torna poi sul palco per un'intervista più lunga dopo un paio di duetti canori, ed Elisabetta Canalis che si impappina un po' nella traduzione simultanea. A proposito del film l'attore spiega: «Ho sentito parlare del regista, Giovanni Veronesi, da un amico in comune. Ho letto il copione e mi è piaciuto». Morandi parla poi dello spogliarello che De Niro fa nel film e dice: «Lei regge ancora bene fisicamente». De Niro replica: «è sempre imbarazzante davanti a tutta la troupe, però lo fai».
NAPOLITANO-BENIGNI - La serata era iniziata dal tappeto rosso fuori dall'Ariston. Dopo il saluto di Gianni Morandi, Daniel Ezralow ha guidato e diretto un valzer e sul palcoscenico hanno ballato insieme Canalis e Belen Rodriguez, entrambe in abiti corti per la prima volta dall'inizio del Festival. L'italiana con un abito argentato e l'argentina in celeste con inserti dorati in stile film peplum anni Sessanta (tipo Maciste contro Cleopatra), che replica più tardi anche in nero e poi in giallo limone identico al primo azzurrino. Ringraziamenti di rito all'inizio della serata da parte di Morandi, che ha omaggiato in particolare l'intervento di giovedì di Roberto Benigni. All'attore-regista toscano ha voluto fare i complimenti anche il presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano. Attraverso una lettera, il capo dello Stato ha spiegato che Benigni ha saputo esprimere il sentimento dell'identità nazionale attraverso i simboli della nazione, la storia, la bandiera, l'inno. La lezione dell'artista sull'inno di Mameli è stata vista giovedì sera da poco meno di 20 milioni di spettatori. Anche la decisione presa al Consiglio dei ministri per i festeggiamenti dei 150 anni dell'Unità d'Italia ha dato l'occasione al duo comico Luca e Paolo di fare una battuta: «Non si mettevano d'accordo, alla fine si festeggia il 6 aprile - il giorno dell'udienza a Milano di Berlusconi accusato di concussione e prostituzione minorile, ndr - e non se ne parla più».
BERLUSCONI COMUNISTA - In seguito il Luca e Paolo si presentano sul palco con colbacchi da cosacco parodiando il brano morandiano Uno su mille ce la fa. «Uno fra mille ci sarà che guidi questa opposizione. Ci basta un prestanome», cantano mentre alle loro spalle campeggia un poster di Berlusconi che loro ipotizzano capo dell'opposizione se vuole vincere le elezioni. «Allora diamo a lui il mandato, dal 6 aprile è sul mercato, chissà che per tornare in pista non diventi comunista».
I DUETTI - Sul palco dell'Ariston i big in gara si esibiscono in coppia con altri artisti. Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario, i primi a salire sul palco, sono stati accompagnati alla chitarra da Neri Marcorè. Max Pezzali ha modificato in swing la prima parte del suo brano, facendola eseguire dal duo comico Lillo e Greg. E ancora i La Crus presenti con Nina Zilli, mentre con Tricarico c'era il coro di voci bianche Silasol in un'esibizione da Zecchino d'Oro. La voce melodica di Anna Tatangelo si è unita alla grinta di Loredana Errore. Giusy Ferreri ha sposato la sua voce a quella di Francesco Sarcina delle Vibrazioni. Poi Luca Madonia e Franco Battiato sono stati accompagnati dalla conterranea catanese Carmen Consoli. Nathalie ha voluto vicino a sé L'Aura. Dopo la pausa con De Niro, riprendono i duetti con Roberto Vecchioni che presenta con la Pfm ricordando anche De Andrè. Quindi l'esibizione da minimo sindacale dei Take That (già ospiti nel 1994 e 1995) con Robin Williams (sgridato nel pomeriggio da Morandi per il ritardo con il quale si è presentato alle prove). è la volta di Davide Van De Sfroos che fa cantare in dialetto laghée Irene Fornaciari. Infine gli ultimi due duetti: Al Bano che si presenta sul palco con il conterraneo pugliese Michele Placido - che più che cantare, recita -, quindi Modà e Emma con l'ex vincitore di Sanremo Francesco Renga a chiudere la serata canora dei big, che vede l'eliminazione di Tricarico e Max Pezzali.
GIOVANI - Sfida finale a quattro nella categoria Giovani, tra i quali vince Raphael Gualazzi (Follia d'amore), superando Micaela (Fuoco e cenere) - che canta per prima perché è minorenne e deve farlo prima di mezzanottte -, Roberto Amadé (Come pioggia) e Serena Abrami (Lontano da tutto).
SALTA STALLONE - Sabato probabilmente non ci sarà Sylvester Stallone. L'accordo economico tra Rai e il suo agente infatti manca e dunque la prevista presenza dell'attore americano di origine italiana alla finalissima del Festival di Sanremo è ormai data per improbabile, se non impossibile.
IL MATTINO
Sanremo, Giovani: vince Rafael Gualazzi Big, fuori Tricarico e Max Pezzali Gli elogi di Napolitano a Benigni
SANREMO – Rafael Gualazzi con "Follia D'Amore" è il vincitore del Sanremo Giovani 2011. A seguire la giovane Micaela, seguità da Roberto Amadè e quindi Serena Abrami. Per la categoria Big non passano alla finale di questa sera Tricarico e Max Pezzali.Il televoto, nel corso della quarta serata del Festival, ha decretato l'eliminazione dei due cantanti, in gara rispettivamente con i brani 'Tre colori' e 'Il mio secondo tempo'. Tocca alle primedonne del festival aprire la quarta serata del festival di Sanremo, con la proclamazione del vincitore della categoria Giovani e la presenza degli ospiti internazionali più attesi, prima Robert De Niro con Monica Bellucci, poi i Take That con il ritrovato Robbie Williams, con il quale nel pomeriggio, per il ritardo alle prove, c'è stato un battibecco con Morandi, al termine del quale Williams è andato via stizzito, mettendo in forse la sua presenza, per poi ritornare sui suoi passi. Questa volta sono Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez, che sfoggiano due abiti molto corti (la prima in oro e la secondo in azzurro con inserti d'oro), a chiamare sul palco il 'capitano' Morandi, rientrato, nel frattempo, da un'esterna all'ingresso dell'Ariston per salutare il pubblico.
Inizia la satira graffiante. Poi giungono sul palco Luca&Paolo. E subito parte la prima graffiante gag. «Dunque, oggi il governo ha deciso che sarà festa nazionale per i 150 anni dell'Unità d'Italia. Bene, sarà il 6 aprile...». A farla è Paolo Kessisoglu nel primo intervento che, con Luca Bizzarri, ha fatto stasera al Festival di Sanremo. Una battuta legata alla data in cui il presidente del Consiglio dovrebbe presentarsi - secondo quanto ha deciso dal Gip di Milano - per il giudizio immediato in tribunale.
Celebrato Benigni. Prima di partire con la gara dei Big, per i quali, secondo tradizione, impazza il totovincitore, Morandi rinnova i complimenti a Roberto Benigni per la performance della sera precedente sull’Unità d’Italia. Complimenti ai quali si sono unite Elisabetta Canalis e Belen, con Luca&Paolo. Dopo il valzer in piazza del balletto guidato da Daniel Ezralow, Gianni Morandi ha aperto la serata dei duetti ricordando la performance di ieri di Roberto Benigni. Poi Luca Barbarossa, che canta con Raquel Del Rosario, insieme al suo ospite, amico e compagno di teatro Neri Marcorè ha dato vita a una gag cabarettistica.
Napolitano fa i complimenti a Benigni. Roberto Benigni ha saputo esprimere il sentimento dell'identità nazionale attraverso i simboli della nazione, la storia, la bandiera, l'inno. Sono le parole che il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano ha inteso scrivere all'artista dopo la lezione magistrale sull'inno di Mameli, vista ieri sera da poco meno di 20 milioni di spettatori, durante la serata del festival di Sanremo dedicata appunto ai 150 anni dell'Unità d'Italia. Una lettera con grandi apprezzamenti per Benigni che è riuscito, scrive il presidente, ad interpretare i sentimenti con i quali i cittadini partecipano alle celebrazioni del 150/mo dell'Unità.
Robert De Niro due volte sul palco. Doppia apparizione sul palco per l'attore italoamericano, prima con Monica Bellucci, che ha recitato con lui nel film “Manuale d'amore 3” e poi da solo. Robert De Niro è noto per non essere un logorroico ed è rarissimo vederlo in tv: tra i pochissimi ad intervistarlo anchorman del calibro di David Letterman, che si sono dovuti arrendere alla naturale ritrosia dell'attore. E sul palco dell'Ariston non va meglio, complici Gianni Morandi ed Elisabetta Canalis visibilmente impacciati.
Morandi alla Bellucci: il sogno d'una vita. L'incontro con le due super star della serata non ha prodotto grandi emozioni. Gianni Morandi ha intervistato Monica Bellucci e Robert De Niro, venuti a parlare di 'Manuale d'amore 3'. Visibilmente emozionato, Morandi ha cominciato dalla Bellucci, rispettando il 'lei'. «Prima di essere un'attrice sono una madre, una moglie e una donna come tutte» ha detto la Bellucci che ha lamentato come in Italia per le attrici non esistano ruoli tipo «la Reine Margot». «è il sogno di una vita ce l'ho vicino e vorrei fare di tutto» ha esclamato Morandi che si è alzato per abbracciare la sua ospite. Poi l'ingresso di Robert De Niro sulle note di 'New York New York'. De Niro è notoriamente un personaggio ostico da intervistare. 'Dipende' ha risposto a Morandi poi ha raccontato come aveva sentito parlare di Giovanni Veronesi da un amico. «Sapevo che era simpatico ci siamo incontrati in Sicilia e poi c'era Monica: ci siamo divertiti molto» ha aggiunto. Al termine dell'intervista, Morandi si è rivolto alla moglie in platea, commentando l'intervista con la Bellucci e le ha detto. «Si mantiene bene - ha detto provocando una risata della moglie - anche tu, ti amo tanto».
Canalis s'improvvisa traduttrice. Alle prime domande di Morandi, la star italoamericana non regala risposte molto articolate. E la situazione non migliora con Elisabetta Canalis, che più che tradurre le risposte dell'attore statunitense, riassume le sue parole. E ogni tanto si trova in difficoltà, nonostante i sempre più lunghi soggiorni a Los Angeles. De Niro scambia con i conduttori del Festival di Sanremo anche un paio di parole in italiano, raccontando delle sue origini molisane.
De Niro voterebbe in Italia, ma per il sindaco di Terrazzano. «Non ho solo origini italiane -precisa l'attore- ma anche irlandesi, olandesi e francesi. Ma voglio che i miei figli, che sono americani, sappiano che provengono dall'Europa e dalla sua cultura». Interviene Morandi: «De Niro ha detto anche che vorrebbe votare in Italia». «Forse posso, per il sindaco di Terrazzano», risponde l'attore, riferendosi al paese in provincia di Campobasso da cui provengono i bisnonni.
D'obbligo una domanda sullo spogliarello con la Bellucci. «Lo spogliarello? è andato bene. è sempre imbarazzante farlo davanti a tutti, davanti alla troupe. Però alla fine lo fai». Robert De Niro, intervistato da Gianni Morandi, racconta la scena dello spogliarello di Monica Bellucci in 'Manuale d'amore 3', ispirato a quello di Sophia Loren con Marcello Mastroianni in 'Ieri, oggi e domanì. «Sono contento di essere qui con Monica e con tutta la famiglia del film», ha detto l'attore statunitense, che ha spiegato di aver accettato di girare il film dopo aver parlato con il regista Giovanni Veronesi. «Ho sentito che era molto simpatico e con un grande senso dell'umorismo. L'idea della sceneggiatura mi è piaciuta, è un bel progetto. Ci siamo divertiti tantissimo».
De Niro bacia Elisabetta. A Elisabetta che gli chiede quale suo film gli piacerebbe tornare a girare, De Niro risponde «“Toro scatenato”, perché è quello per cui mi sono impegnato di più». Interviene Morandi. «A me invece è piaciuto tanto 'Taxi driver'. Ma come si dice in inglese?». Risate in sala. Per concludere l'intervista Morandi chiede a De Niro di riadattare la scena di 'Manuale d'amore 3' in cui fa una dichiarazione d'amore a Monica Bellucci, rivolgendosi stavolta a Elisabetta Canalis. L'attore le dice 'ti amò, dandole un bacio sulla guancia.
I Take That affidati a Elisabetta e Belen. Poco dopo giungono sul palco dell'Ariston i Take That, con il ritrovato Robbie Williams. Dopo l'esibizione per l'intervista di prammatica vengono affidati alle cure delle due primedonne che, nell'occasione, si sono mostrate meno impacciate. Dopo il battibecco di Robbie Williams con Gianni Morandi nella prove, i Take That sono arrivati all'Ariston per una versione di 'Flood', uno dei pezzi dell'album della reunion. Al termine della non memorabile performance, i cinque ormai ultratrentenni hanno risposto a due domande, attraverso i due portavoce, Robbie Williams e Gary Barlow, fatte da Elisabetta Canalis e Belen, facendo sapere prima che non avrebbero accettato domande da Morandi. «Ritrovarsi è stato fantastico stiamo insieme da 18 mesi ma sembra che stiamo insieme da 20 anni e che non ci siamo mai separati» ha detto tra l'altro Barlow. Poi l'annuncio del concerto a San Siro, a Milano, il 12 luglio.
Luca&Paolo: affondo su leader Pd. "Uno su mille ci sarà". Alla quarta serata del festival, Luca e Paolo non fanno mancare la satira sul Pd e sulla ricerca di un leader in grado di unire il centrosinistra. Sullo sfondo campeggiano moltissime foto di esponenti di sinistra: da Rosy Bindi a Pierluigi Bersani, da Piero Fassino a Massimo D'Alema a Matteo Renzi, e i due entrano in scena indossando colbacchi con tanto di stella rossa. I due cantano citando i diversi papabili: «Veltroni l'ha pugnalato già D'Alema, lui usa sempre quel sistema». Poi parlano di Fassino, quindi è il turno di Vendola: «Io non saprei, c'è questa cosa che è un po' gay». Quanto a Renzi «ad Arcore è andato ed ha pestato già una merda». «Serve un capo che tenga insieme il Pd, uno che unisca le diversità, tra i nostri mille non ci sta», cantano mimando sconforto i due attori. Ed ecco la soluzione: «Per compattar le opposizioni c'è solo Berlusconi. Allora diamo a lui il mandato, dal 6 aprile è sul mercato. Chissà che per tornare in pista non diventi comunista", concludono.
Salta l'accordo economico, nella serata finale non ci sarà Stallone. Manca l'accordo economico tra Rai e agente di Sylvester Stallone, e la prevista presenza dell'attore americano di origine italiana domani sera alla finalissima del Festival di Sanremo è ormai data per improbabile, se non impossibile. La trattativa non ha avuto la svolta che serviva: le risorse economiche disponibili non sarebbero sufficienti per avere Stallone a Sanremo. Stamattina il direttore artistico Gianmarco Mazzi parlava di probabilità intorno al 72 %, mentre nei giorni scorsi si viaggiava su probabilità maggiori, si dava anzi per praticamente fatta l'intesa. Adesso si provera' l'ultima carta, ma più che altro per non lasciare nulla d'intentato fino a domani. Ma forse si proverà a cercare un altro ospite (mentre in platea potrebbe esserci Fernando Alonso, marito di Raquel Del Rosario in gara con Luca Barbarossa), oppure si rinuncerà visto che ormai il Festival ha fatto il pieno di ascolti e la finale viene comunque premiata.
Nata per unire: terza serata del Festival di Sanremo all'insegna dei 150 anni di unità d'Italia. Ripescati a furor di televoto Anna Tatangelo e Albano. Tra i giovani eliminati Marco Menichini e i Btwins
17 Febbraio 2011 (Linksanremo.it) - La terza serata del Festival si è svolta all'insegna di Roberto Benigni che ha arricchito l'evento dedicato al 150° anniversario dell'unità d'Italia. L'attore toscano, due volte premio Oscar, ha fatto una lunga esegesi sull'Inno di Mameli condita con un sacco di citazioni storiche ad ennesima riprova delle straordinarie qualità artistiche di Benigni. Il comico è entrato nel teatro Ariston in sella ad un cavallo bianco e, seppur limitato nella satira politica, ha esordito subito con "Avevo un po' di dubbi ad entrare a cavallo perché di questi tempi ai cavalieri non va tanto bene".
Le espressioni dedicate a Berlusconi non sono mancate ed, anzi, Benigni ha parlato apertamente di Ruby Rubacuori, facendo diversi riferimenti alla minore età della ragazza. "La nostra nazione ha 150 anni. E' una bambina, una minorenne"; e ancora "Mameli quando scrisse l'inno aveva vent'anni, quindi era minorenne, perché la maggiore età si raggiungeva a ventuno". Non è finita: "La cosa è nata proprio a Sanremo, con la Cinquetti che cantava Non ho l'età e si spacciava per la nipote di Claudio Villa". I riferimenti all'attualità politica non sono mancati nemmeno nella parte più formale dedicata all'esegesi dell'Inno di Mameli: Benigni si rivolge direttamente a Umberto Bossi. ''Dov'è la vittoria, le porga la chioma, che' schiava di Roma Iddio la creò. Umberto, è la vittoria che e' schiava di Roma, non l'Italia! Umberto, il soggetto è la vittoria!". "Il federalismo e' un'altra cosa. Qui parliamo dell'unità del Paese, che è la ricomposizione quasi religiosa di un corpo fatto a pezzi. L'unità è talmente bella che permette pure che qualcuno dice: non la festeggio!".
L'intervento dell'attore è durato circa 50 minuti ed è stato preceduto e seguito dalle esibizioni di tutti i big del Festival di Sanremo in altrettante canzoni che fanno parte del patrimonio storico del nostro paese. La serata è stata aperta da Davide Van De Sfroos con una reinterpretazione molto originale di "Viva l'Italia", storico brano di Francesco De Gregori del 1979.
Dopo di lui Anna Tatangelo con un brano del 1940 di Bixio e Cherubini, la famosissima "Mamma", poi Anna Oxa con una versione personalissima di "O' sole mio", scritto nel 1898 da Giovanni Capurro ed Eduardo Di Capua. E' stata poi la volta del "Và pensiero", un coro della parte terza del Nabucco di Giuseppe Verdi del 1842; a reinterpretarlo è stato Albano con due cantanti greci.
Grande emozione per la canzone inedita che ha cantato Gianni Morandi, intitolata "Rinascimento" e scritta da Mogol con Gianni Bella; tutti gli avevano chiesto di cantare e finalmente ha regalato una performance delle sue. La commozione è stata maggiore perché Morandi ha dedicato la sua esibizione ad uno degli autori del brano, Gianni Bella, che all'inizio del 2010 è stato colpito da un ictus che lo ha costretto in ospedale per sette mesi e poi ad una lunga riabilitazione.
La serata è continuata con una Patty Pravo molto retrò nella sua interpretazione di "Mille lire al mese", pezzo storico cantato da Gilberto Mazzi nel 1939. Luca Madonia (con Franco Battiato a dirigere l'orchestra) ha riproposto "La notte dell'addio" cantato da Iva Zanicchi nel 1966 e scritta da Alberto Testa, Giuseppe Diverio, Memo Remigi e Arrigo Amadesi.
Spazio anche per la bellissima "Il cielo in una stanza" scritta da Gino Paoli e Mogol e cantata da Mina nel 1960, riproposta dalla voce inconfondibile di Giusy Ferreri. Nathalie si è cimentata in un grande classico di Lucio Battisti del 1972, "Il mio canto libero". "Addio mia bella addio" è una delle canzoni più vecchie sentite durante la serata perché scritta da Carlo Bosi nel 1848; ad interpretarla magistralmente Luca Barbarossa e Raquel Del Rosario.
Non poteva mancare una musica di Ennio Morricone per questa serata storica: suo il brano "The Ballad of Nick & Bart (Here's to you)", colonna sonora del film Sacco & Vanzetti del 1971, reinterpretato dai Modà con Emma. Roberto Vecchioni, sempre più tra i favoriti per la vittoria finale, ci ha regalato una bella riproposizione del classico napoletano "'O surdato 'nnammurato", omaggio anche alle sue origini partenopee. Arisa è l'ospite speciale per Max Pezzali per la sua rivisitazione di "Mamma mia dammi cento lire", mentre Toto Cutugno fa da spalla a Tricarico per una versione soft del brano "L'Italiano", conosciuto in tutto il mondo. Un grande classico anche per i La Crus che si sono confrontati con "Parlami d'amore Mariù".
Tutte queste canzoni saranno contenute in un disco speciale "Nati per unire", prodotto da Rai Trade, che è già in vendita online, nei negozi dischi e in edicola, e di cui avete la track list nella pagina "Compilations" di Linksanremo.it. Il ricavato verrà devoluto alla Fondazione "Per il tuo cuore" del Prof. Attilio Maseri.
Nonostante la festa per per i 150 anni dell'unità d'Italia la gara non ha avuto interruzione e sono arrivate le esibizioni degli altri quattro giovani in gara con due eliminazioni dirette di Marco Menichini e dei Btwins. Vanno direttamente in finale Roberto Amadé e Micaela che se la dovranno vedere con gli altri due finalisti Raphael Gualazzi e Serena Abrami.
Nella serata era previsto anche il ripescaggio di due dei quattro big eliminati tramite il televoto. Alla fine l'hanno spuntata Albano e Anna Tatangelo, notoriamente forti al televoto, mentre per Anna Oxa e Patty Pravo il Festival è finito definitivamente!
Con la buona notte dell'Inno di Mameli cantato da Gianni Morandi si è conclusa la terza tappa di questo Festival di Sanremo 2011 alle ore 1.08!
Il testo di Vecchioni vince a Sanremo, una lezione per i giovani
'Chiamami ancora amore' chiama in causa tutti e nessuno, ma fotografa il presente.
E a dispetto dell'anagrafe si dimostra il brano più giovane
Premio della critica, golden share della sala stampa, 48% delle preferenze del pubblico da casa. Roberto Vecchioni ha vinto il Festival di Sanremo 2011 con un plebiscito, nonostante l'incidente sui dati parziali del televoto avesse abbassato le sue quotazioni, molto alte fin dalla prima serata. Secondi Emma e i Modà, terzo Al Bano. Tra gli altri nella rosa finale Davide Van De Sfroos, Battiato-Madonia e La Crus.
Tolta la vincitrice di Amici, tra le preferenze di pubblico e addetti ai lavori i giovani latitano. Non perché incompresi -solo Tricarico, a mio vedere, può fregiarsi di tale titolo- ma perché arrivati al Festival con proposte preconfezionate, asettiche e inadeguate al cambiamento in atto. O con un grande carisma e brani fuori fuoco (Nathalie). Se il bravo Gualazzi è caso a se per percorso, stile e categoria (era escluso dai big per regolamento), gli altri suoi coetanei tentano di ricalcare il solco dell'omologazione dei bei mezzi vocali piegati a una malintesa idea di radiofonicità.
Con Chiamami ancora amore il prof. Vecchioni, classe 1943, regala ai giovani prodotti dei talent show -in gara e non- diverse lezioni. La prima, di stile, con la stupenda dedica alla moglie prima di cantare, quando ha trovato le parole che credo ogni uomo vorrebbe aver avuto l'ispirazione -e il coraggio- di dire in pubblico. Senza risultare stucchevole.
La seconda lezione è stata la commozione sincera con cui ha accolto la vittoria, con capitan Morandi e Paolo Kessisoglu che lo portano in trionfo a centro palco. Che emozione vedere gli occhi lucidi e la gioia di un cantautore arrivato a vincere un Festival alla soglia dei settanta: senza negare se stesso, dopo aver vestito l'eskimo della contestazione, gli abiti del successo commerciale e i toni dimessi degli ultimi dischi un po' appannati.
Terza lezione, la personalità e la forza del testo, che se è pur vero che denuncia tutto e niente, tra non meglio specificati signori del dolore e bastardi che stanno sempre al sole, resta profondamente legato all'attualità del nostro momento storico. Una fotografia precisa dello smarrimento di un paese senza rotta e in cerca di riscatto. Vecchioni canta Per tutti i ragazzi e le ragazze/ che difendono un libro, un libro vero/ così belli a gridare nelle piazze/ perché stanno uccidendo il pensiero. Da giovane, mi sconcerta non poco ritrovarmi più nelle sue parole che nei cliché romantici di Emma e i Modà, nei drammi sentimentali della Tatangelo o negli struggimenti di Nathalie.
Il prof. canta la contestazione studentesca, quella che abbiamo visto pochi mesi fa, davanti al Senato, quando i ragazzi si facevano fisicamente scudo coi libri di Melville, Luther Blisset, Saviano e Asimov. Per uscire dalla maledetta notte che dovrà pur finire non serve inseguire il ritornello da heavy rotation o l'omologazione del singolo da talent-show: servono parole che accendano il cervello. Anche sussurate, non è il caso di alzare il volume. Il resto, speriamo, verrà da sè.
E per la barca che è volata in cielo che i bimbi ancora stavano a giocare che gli avrei regalato il mare intero pur di vedermeli arrivare; per il poeta che non può cantare per l’operaio che non ha più il suo lavoro per chi ha vent’anni e se ne sta a morire in un deserto come in un porcile e per tutti i ragazzi e le ragazze che difendono un libro, un libro vero così belli a gridare nelle piazze perché stanno uccidendo il pensiero; per il bastardo che sta sempre al sole per il vigliacco che nasconde il cuore per la nostra memoria gettata al vento da questi signori del dolore
Chiamami ancora amore Che questa maledetta notte dovrà pur finire, perché la riempiremo noi da qui di musica e di parole; Chiamami ancora amore In questo disperato sogno tra il silenzio e il tuono difendi questa umanità anche restasse un solo uomo Chiamami sempre amore
Perché le idee sono come farfalle che non puoi togliergli le ali perché le idee sono come le stelle che non le spengono i temporali perché le idee sono voci di madre che credevano di avere perso, e sono come il sorriso di Dio in questo sputo di universo
Chiamami ancora amore Che questa maledetta notte dovrà pur finire, perché la riempiremo noi da qui di musica e parole; Chiamami sempre amore Continua a scrivere la vita tra il silenzio e il tuono difendi questa umanità che è così vera in ogni uomo Chiamami sempre amore Che questa maledetta notte dovrà pur finire, perché la riempiremo noi da qui di musica e parole; Chiamami ancora amore Perché noi siamo amore
Non ha vinto, ma la bellissima canzone dei Modà con la partecipazione di Emma Marrone è certamente una delle preferite dal pubblico. Il motivo è stata in gara al 61° Festival della Canzone Italiana di Sanremo e i più giovani ma non solo hanno già decretato questa canzone come uno dei motivi del momento. Emma e i Modà stanno avendo un grandissimo successo, anche grazie alle ultimissime canzoni che hanno presentato. Ecco il testo e il video ufficiale della canzone presentata al teatro Ariston.
Arriverà
Piangerai come pioggia tu piangerai e te ne andrai come le foglie col vento d’autunno triste tu
te ne andrai certa che mai ti perdonerai ma si sveglierà il tuo cuore in un giorno d’estate rovente in cui sole sarà
e cambierai la tristezza dei pianti in sorrisi lucenti tu sorriderai … e arriverà il sapore del bacio più dolce e un abbraccio ti scalderà arriverà una frase e una luna di quelle che poi ti sorprenderà
arriverà la mia pelle a curar le tue
voglie la magia delle stelle
penserai che la vita è ingiusta e piangerai e ripenserai alla volta in cui ti ho detto no non ti lascerò mai poi di colpo il buio intorno a noi ma si sveglierà il tuo cuore in un giorno d’estate rovente in cui sole sarà e cambierai la tristezza dei pianti in sorrisi lucenti tu sorriderai
e arriverà il sapore del bacio più dolce e un abbraccio che ti scalderà arriverà una frase e una luna di quelle che poi ti sorprenderà
arriverà la mia pelle a curar le tue voglie la magia delle stelle la poesia della neve che cade e rumore non fa la mia pelle a curar le tue voglie la poesia della neve che cade e rumore non fa
Al Bano Carrisi è l’unico dei big ad aver svelato i contenuti del brano e in un intervista al settimanale Tv Sorrisi e Canzoni ha rivelato che il testo di Amanda è libera narra la vera storia di una prostituta di origine nordafricana uccisa a Milano, insomma una storia vera, toccante.
Amanda è libera
Nell’aria tiepida della periferia amanda è libera piena di fantasia sembra più piccola degli anni che lei ha curva come una virgola di una frase a metà
occhi che sognano giorni di libertà una speranza che sembra un’eternità branco di uomini ricchi d’infamità promesse solite che amanda non sa amanda è libera come una rondine sopra le nuvole della sua ingenuità amanda è libera, serena e fragile ora può ridere, è giusto alla sua età… ora può vivere nella nuova realtà
amanda è un numero l’han messa in regola lungo http://airdave.it l’asfalto che è nero di povertà giorni di cenere senza più dignità amanda è libera dentro una lacrima che bagna l’anima e la sua ingenuità amanda è libera solo nell’anima sento una macchina che più strade non ha
amanda è immobile sembra sorridere a chi si ferma lì chiedendosi: perché? è un angelo che ama vivere amanda è un angelo di un volo a metà amanda è un angelo che ama vivere amanda è un angelo di un volo a metà