Esiste una categoria di donne che soltanto le donne conoscono e... soprattutto.. riconoscono: le gatte morte.
Dicesi gatta morta una persona di sesso femminile che:
a. fa gli occhi dolci a chiunque sia di sesso maschile, del tutto acriticamente e costantemente;
b. riesce sempre, non si sa come, a convincere chiunque sia di sesso maschile a portarle eventuali pesi e, in generale, a svolgere per suo conto compiti noiosi/improbi/faticosi tipo: piantare chiodi nel muro, svitare lampadine particolarmente attaccate alla loro lampada preferita, andare in posta a pagare le bollette, usare l’auto nei giorni di pioggia e/o nebbia se si abita nella pianura padana, telefonare all’amministratore/avvocato/idraulico – o, sovente, sostituirsi all’amministratore/avvocato/idraulico se le competenze professionali lo consentono…
c. è universalmente considerata da “carina” a “molto carina” a “un gran pezzo di x*#@”. Ora: sicuramente una gatta morta che si rispetti si fa notare da tutti gli eterosessuali maschi (sarei curiosa di sapere l’effetto che ha sugli omosessuali di ambo i sessi), ma non è necessario sia oggettivamente particolarmente avvenente.
d. cerca di suscitare, nelle donne, un senso di simpatia e familiarità con l’intento di schiacciarle in ogni forma di competizione con un essere di sesso maschile – non necessariamente di natura sessuale; come anticipato, può trattarsi di una “gara” per chi ha il posto considerato migliore al tavolo della pizzeria.
e. ha un gruppo di amiche piuttosto ristretto; tali amiche sono generalmente più brutte di lei, a lei sottomesse e del tutto dipendenti dalla sua capacità di calamitare le attenzioni maschili – a parte rare eccezioni scarsamente documentate.
f. molto semplicemente e un po’ volgarmente “non la dà”.
- Maschietti: Vi piacciono "le gatte morte"?
-Femminucce: Vi piacciono "le gatte morte"?